SPIGOLATURE
di
Angelo Gaccione
Garzanti, editore imprevedibile.
Recentemente ho letto una serie di
libri quasi tutti legati al tema dell’editoria, doni dell’amico Gian Carlo
Ferretti. La sua Storia dell’editoria letteraria in Italia 1945-2003
(Einaudi) la conoscevo già come tutti, divenuta un classico ineludibile per chi
si interessa di libri e editoria. Ma ho gustato anche il suo saggio su Bianciardi:
La morte irridente pubblicata da Manni, e soprattutto Il marchio
dell’editore, Un imprenditore imprevedibile. Livio Garzanti. Su
Garzanti editore anche Una vita con i libri, tutti e tre, questi ultimi,
pubblicati da Interlinea di Novara. Anche su questo c’è una nota di Ferretti
messa a chiusura del volume. Tale rinnovato interesse per Livio
Garzanti (uno degli ultimi editori puri, come sappiamo), verso il suo mestiere e la sua complessa personalità, mi ha fatto
tornare alla mente un ricordo che risale alla mia costruzione del volume La
città narrata pubblicato in prima edizione nel 2021 dalla Viennepierre di
Milano. Non conoscevo personalmente Garzanti, ma alla sua presenza in quel
volume ci tenevo, e che potesse raccontare qualcosa di interessante della sua
Milano era per me stimolante. Sapevo che gli era piaciuto il mio precedente volume,
quello delle interviste dal titolo Milano la città e la memoria, dove
c’era una bella conversazione anche con sua moglie, la cara Gina Lagorio; lo
sapevo perché me lo aveva riferito Vanna Massarotti, ma quando annunciai a
Vanna che volevo contattare anche Garzanti per il libro, mi rispose che non avrebbe scritto nulla, che diceva a tutti di no, e che non era un carattere facile.
Ferretti fotografato
da Gaccione nella sua casa
di Milano (18 sett. 2021)
da Gaccione nella sua casa
di Milano (18 sett. 2021)