Perché non immaginare?
Tra
poco, qui in Italia, ove sono nato e risiedo, una parte del mondo, ci saranno
le elezioni politiche. C'è la consapevolezza del periodo storico che viviamo
come abitanti della Terra, casa comune con tutti gli altri Paesi con altre
storie, lingue, abitudini, ma con le stesse esigenze di base? In termini fisici:
mangiare per vivere, eliminando il superfluo solido e liquido prodotto dal
nostro corpo, fare sesso con più o meno amore per avere figli con le altre
abitanti della stessa, le donne, che solo loro sono in grado di metterli al
mondo. Così avviene anche in Natura, vicino a noi, con altri animali, per la
continuità della vita, cui tutti partecipiamo, dai batteri infinitamente
piccoli ai mastodontici elefanti o balene. La Storia ci dice che, comunque, nella
sua evoluzione legata alla geografia, alla presenza dei mari o dei monti, di un
certo clima, il suo svolgersi non è stato uguale per tutti. Nè avrebbe potuto
accadere diversamente. Ma siamo abitanti umani, uomini e donne di questa casa
comune e dovremmo capirlo anche nei riguardi di altri popoli lontani dal nostro
modo di vivere, di cui magari rubiamo le ricchezze minerarie o naturali,
uccidendo chi di loro si oppone a questo, per grette ragioni di vario tipo. Ma
siamo approdati al 2022, all'oggi, dopo tante vicende di dolore, occasioni di
benessere apparente, per molti di noi, e meno per tanti altri. 2022 in cui le
stesse istituzioni pubbliche parlano, per la prima volta ufficialmente, di
possibili guerre nucleari tra uno o più Stati, senza dire che queste
coinvolgerebbero anche tutti gli altri non in guerra! Situazione di irreale
"horror" che almeno viene contrastata da una legge, sia pure valida,
solo per chi l’ha firmata e ratificata: il Trattato di Proibizione delle Armi
Nucleari -TPAN-. Il nostro Paese non l'ha firmato per una politica che parla di
guerra (nucleare!) e non di Pace, in contrasto con lo spirito costituzionale e
la realtà delle cose. Si tenga conto che le stesse potenze nucleari, in altri
momenti, hanno ammesso che una tale guerra non avrebbe vincitori e allora
perché non sedersi ad un tavolo e iniziare a parlarne, considerato le enormi
spese in gioco che potrebbero essere dirottate al benessere dei propri
cittadini nella risoluzione dei tanti problemi esistenti? E gli stessi
cittadini non si potrebbe immaginarli impegnati in una rivolta
"morale"a questi fatti, e magari anche "politica",
ritirando il loro mandato ai governanti, perché nessuno possa attivare percorsi
di guerra? Sentirsi padrone dei propri atti, della propria vita e insieme ad
altri cittadini e cittadine operare scelte di vita migliore per l’insieme?
Risolvere i problemi, o quantomeno, mitigare le cause dei ghiacciai che si
sciolgono in montagna o al mare, la desertificazione in tante parti del mondo
che contribuisce alla migrazione di tanti contadini e allevatori costringendoli
alle "crociere"nel nostro mare, affrontare i problemi sanitari di un
virus che ha interessato in misura maggiore o minore tutti i Paesi?
Mancherebbero, forse, i problemi sociali di ciascuno di questi? Non si potrebbe
immaginare uno Stato Uomo - Donna che ubbidisce alla legge del "non"
uccidere al di fuori di esso, come si verifica all'interno? Ciascuno non
potrebbe diventare responsabile della propria violenza, senza delega ad altri?
D' altronde la Vita che ci appartiene come la Morte, non è "nostra”?
Dobbiamo accettare, ad esempio, i casi Khashoggi e Regeni dopo quello che è
avvenuto solo perché "politicamente" sono altri i temi che ci
interessano? È morale? Direi di no, immaginando che lo Stato è fatto dai
singoli cittadini che però danno mandato ad altri di compiere determinate
scelte compreso quella "democratica" di fare una guerra che ci distrugge
(e poi non siamo stufi di guerre dopo guerre!), comprese quelle che costringono
migranti alle crociere nel Mediterraneo.
Giuseppe
Bruzzone (obiettore di coscienza 66/68)