CARINOLA ONORA DI DONATO
Riconoscimento culturale ed
umano a Umberto Di Donato
Carinola
(Caserta). Il giorno 15 giugno scorso, a Umberto Di Donato, presidente e
fondatore del prestigioso Museo della Macchina da Scrivere di Milano, è stato
tributato un grande riconoscimento pubblico da parte del Comune di Carinola,
sua città di nascita. Cittadino di Peschiera Borromeo, ma sin da giovanissimo
trasferitosi a Milano dove ha svolto la sua brillante carriera professionale
(la concluderà alla Comit di Piazza della Scala), Di Donato non ha mai
interrotto il suo rapporto con la città che gli ha dato i natali. Alla sua
terra ha dato lustro scrivendone nei suoi libri: ben dodici ne ha dato alle
stampe fino ad oggi, ricordano tra l’altro la sua infanzia al paese natio, che
fu anche la residenza (dal 1860 al 1882) della ben nota scrittrice e
giornalista Matilde Serao, fondatrice del Mattino di Napoli. È stato proprio il comune
di Carinola a dedicargli una targa di riconoscimento consegnatagli nell’accogliente cornice del
prestigioso Convento di San Francesco, risalente al XIII secolo e situato nella
frazione di Casanova, distante circa duecento metri dal borgo dei Carani, dove
venne alla luce nel 1935 il nostro personaggio. Accanto al collezionismo (il
suo Museo è visitato da appassionati e cultori di ogni parte del mondo) Umberto
ha coltivato la passione per la scrittura consegnandoci, tra gli altri, un
importante volume di memorie sulla tragedia della Seconda Guerra Mondiale.
Toccante
la motivazione con cui gli è stato attribuito il premio: “Un uomo che ha saputo
cogliere l’essenza della vita nella semplicità delle piccole cose, facendole
diventare grandi. Ha descritto con amore e con una prosa fluida ed immediata,
luoghi, persone, fatti ameni ed episodi tragici della sua terra natia, e più
precisamente la frazione di Casanova, a cui nonostante il trascorrere del tempo
e la lontananza, è rimasto legato intimamente. Con viva intelligenza ed
accorata passione, grazie ad una narrazione elegante, lucida, commossa ci ha
tramandato ricordi indelebili di tragedie ma anche di gioie, di tradizioni, di
leggende, ma soprattutto di persone a lui care, di una Casanova che non c’è
più, di cui egli è stato però fedele, lucido e attento testimone.” Così
recitano i commenti della Pro Loco e dell’Associazione Matilde Serao.
La
serata si è conclusa nel prestigioso refettorio dei frati, con un simpatico momento
conviviale.