Come cambia la geografia delle basi USA in
Europa
di Antonio Mazzeo
Onore ai pacifisti |
Al Pentagono è
nota come European Consolidation Initiative (ECI), l’iniziativa finalizzata a
rimodulare la presenza militare statunitense in Europa per contrastare più
fattivamente la Russia di Putin. Il programma prevede la chiusura di una
quindicina tra basi e installazioni Usa in Belgio, Germania, Gran Bretagna,
Italia, Olanda e Portogallo, una modestissima riduzione del personale di stanza
nel continente di 1.200 unità e il ridislocamento di altri 6.000 militari
principalmente in Est Europa. Dalle basi statunitensi saranno licenziati 1.100
dipendenti civili e l’European Consolidation Initiative consentirà a
Washington, stime alla mano, un risparmio di 500 milioni di dollari l’anno.
“Non si tratta di un ridimensionamento della capacità
militare degli Stati Uniti in Europa, ma di una trasformazione necessaria che
aiuterà a massimizzare le nostre capacità militari a favore dei nostri
importanti partner europei e della Nato”, ha spiegato il segretario alla
Difesa, Chuck Hagel. Parte dei risparmi che deriveranno dalla riduzione delle
installazioni sarà utilizzata per finanziare l’European Reassurance Initiative,
l’iniziativa statunitense di “contenimento” delle forze armate di Mosca e di
rafforzamento del dispositivo “difensivo” di Ucraina, Polonia e Repubbliche
Baltiche. La disattivazione delle prime strutture militari prenderà il via
quest’anno, congiuntamente al trasferimento “a rotazione” di reparti e velivoli
da guerra Usa nei poligoni addestrativi e in alcune basi aeree e terrestri
dell’Europa orientale. Già nel corso del 2014 alcune compagnie dell’esercito,
dotati di carri armati e mezzi pesanti, erano state trasferite in Polonia,
Lituania, Lettonia ed Estonia, mentre alcuni cacciabombardieri e aerei da
trasporto dell’US Air Force erano stati dislocati nelle basi aeree polacche.
Secondo il Pentagono l’European Consolidation Initiative
sarà completata entro il 2022 e comporterà anche un lieve aumento del numero
dei militari Usa in Italia, Germania e Spagna. Nello specifico, il piano
prevede di trasferire in Italia il 606th Air Control Squadron dell’US Air
Force, uno squadrone di 300 uomini specializzato nella sorveglianza aerea, sino
ad oggi ospitato a Spangdahlem (Germania). Uomini e mezzi giungeranno nella
base aerea di Aviano (Pordenone), dove nel 2013 è stata disattivata un’unità
similare dell’aeronautica statunitense (il 603rd Air Control Squadron). Il
Pentagono sta pure valutando l’ipotesi di dislocare stabilmente ad Aviano, a
partire del 2025, un gruppo di volo dotato dei nuovi cacciabombardieri a
capacità nucleare Joint Strike Fighter F-35. Sempre in Italia, l’esercito Usa
prevede di ridimensionare il Centro ospedaliero militare di Vicenza (Vicenza
Health Center), disattivare transitoriamente parte del deposito di stoccaggio
munizioni esistente tra Pisa e Livorno e dismettere alcune infrastrutture
minori ospitate a Camp Darby (Livorno). L’US Army sarebbe intenzionata infine
ad abbandonare le Sea Pines Recreational Facilities, il grande centro
ricreativo utilizzato dal personale militare e civile di Camp Darby,
ammodernato appena sei anni fa. Nel 2013 l’US Army aveva disattivato a Camp
Ederle (Vicenza) il 464th Military Police Platoon e a Livorno il 511th Military
Police Platoon.
Molto più articolato il programma che ridefinirà la
presenza statunitense in Germania. Nel grande aeroscalo militare di Ramstein,
uno dei più trafficati al mondo, giungeranno 15 velivoli KC-135 “Stratotanker”
dell’US Air Force e 700 militari circa del 100th Air Refueling Wing, il reparto
che assicura le operazioni di rifornimento in volo dei velivoli Usa e Nato,
attualmente ospitato nella base britannica di Mildenhall. Nella stazione aerea
di Spangdahlem saranno ridislocati invece 10 convertiplani CV-22 “Ospreys” (velivoli
“ibridi”, metà elicotteri e metà aerei), 10 velivoli da trasporto MC-130J e il
personale dipendente del 352nd Special Operations Group, il gruppo per le
operazioni speciali dell’aeronautica di stanza anch’esso a Mildenhall. Dopo
aver soppresso nel 2012 due brigate di fanteria (la 170th ABCT di Baumholder e
la 172nd ABCT di Grafenwöhr) e le caserme di Bamberg e Schweinfurt, l’US Army
prevede di chiudere in Germania altri centri operativi: i commissaries ospitati
a Stoccarda in tre caserme dei Comandi delle forze Usa in Europa e in Africa
(con il contestuale potenziamento dei magazzini della “Panzer Kaserne”, sede
dei comandi generali dell’esercito); i commissaries di Illesheim e Sembach; la
stazione di Mainz-Kastel; la caserma Husterhöh a Pirmasens ; il magazzino di
Weilimdorf; l’acquedotto di Baumholder (che sarà trasferito alle autorità
civili locali). Saranno parzialmente ridimensionate le “Pulaski Barracks”
nell’area di Kaiserslautern e l’“Artillery Kaserne” di Garmisch, mentre sarà
trasferito il Comando generale della Defense Information System Agency per
l’Europa (DISA-Europe) da Stoccarda a Kaiserslautern. Saranno poi ridislocati
l’ufficio distrettuale dei dipendenti del Dipartimento della Difesa a
Grafenwöhr e il centro di distribuzione postale dal terminale aeroportuale di
Francoforte al deposito munizioni di Germersheim, che diverrà un “centro di
distribuzione d’eccellenza” dell’esercito in Europa. Sempre in Germania l’U.S.
Army Medical Materiel Center-Europe, il presidio medico per l’Europa centrale
dell’esercito, sarà trasferito a Kaiserslautern, mentre l’U.S. Army Corps of
Engineers trasferirà il proprio quartier generale dall’Amelia Earhart Hotel di
Wiesbaden a Landstuhl, in un’infrastruttura attualmente adibita ad ospedale
militare (quest’ultimo sarà dislocato entro il 2022 in alcune caserme di
Landsthul in via di realizzazione). Saranno infine ristrutturati e potenziati
alcuni servizi per il personale dell’esercito e dell’aeronautica Usa e il
centro di distribuzione idrica di Grünstadt.
Secondo Washington, entro la fine
del 2020 il personale di US Army in Germania sarà ridotto di 95 militari, 147
civili e 65 dipendenti di nazionalità tedesca, mentre entro il 2023 altri 405
militari, 1.360 civili Usa e 1.207 dipendenti locali saranno ridislocati tra le
basi esistenti.
In Portogallo, il Pentagono prevede di ridurre di 500
unità il contingente di US Air Force ospitato dalla Seconda guerra mondiale
nello scalo aereo di Lajes, nelle Azzorre. In Belgio verranno abbandonati i
siti presi in leasing a Bruxelles, mentre saranno potenziate le infrastrutture
militari di Sterrebeek. In Olanda, le forze armate Usa lasceranno la cittadina
di Schinnen per consolidare le proprie facilities a Brunssum. Consistenti tagli
del personale militare Usa sono previsti invece in Gran Bretagna (-2.000 unità
in cinque anni). Entro il 2019 sarà chiusa la base aerea di Mildenhall e ancora
prima l’US Air Force lascerà le installazioni di Alconbury e Molesworth e i
1.200 militari ospitati saranno riposizionati a Croughton. Il trasferimento a
Ramstein dei 3.200 avieri statunitensi di stanza a Mildenhall sarà parzialmente
compensato nel 2020 dall’arrivo nello scalo di Lakenheath di un contingente
1.200 unità che supporterà le missioni del primo Joint Strike Fighter Group
dell’US Air Force che avrà a disposizione due squadroni di cacciabombardieri
F-35.
In Spagna, la Marina Usa prevede di stazione in maniera
permanente quattro fregate lanciamissili della classe “Arleigh Burke” nel porto
di Rota. Il mese scorso, Washington ha pure richiesto alle autorità iberiche
l’autorizzazione ad estendere di un altro anno la presenza nella base aerea di
Morón de la Frontera (Siviglia) della SP-MAGTF Crisis Response Force, la forza
di pronto intervento del Corpo dei Marines, composta da 500 uomini, due aerei
KC-130 per il rifornimento in volo e sei convertiplani V-22 “Osprey”. La
SP-MAGTF è stata attivata nell’aprile del 2013 per concorrere alle operazioni
Usa nel continente africano “nella protezione dei cittadini, delle
installazioni e del personale statunitense” e può contare su una base di
supporto avanzata in Sicilia, a Sigonella. Il Dipartimento della Difesa
punterebbe ad aumentare nei prossimi mesi del 50% il numero dei componenti
della task force dei marines.
Quando l’European Consolidation Initiative sarà a pieno
regime, le truppe americane in Europa si attesteranno sulle 67.000 unità.