VOLTAGABBANA
Scelta Civica: un mare di opportunità da
cogliere
di Paolo Maria Di
Stefano
Scelta Civica: parlamentari in vendita |
Il Presidente del Consiglio è un uomo fortunato, come lo sono tutti
coloro ai quali si presentano delle opportunità. Ultima in ordine di tempo la
possibilità di dimostrare la serietà e la coerenza più volte vantate: sarebbe
bastato non accogliere quei “transfughi con poltrona” particolarmente
efficienti nell’arte del mimetismo e dell’inerzia e dell’opportunismo, qualità
delle quali qualcuno di loro ha dato più di una prova in quella “vita civile” che
avrebbe dovuto prepararlo alla “salita in politica”.
Il correre ad occupare un posto
sul carro del vincitore è abitudine generalizzata quanto inveterata,
soprattutto in politica, ma non solo. E sempre, senza eccezione alcuna, ha
dimostrato e dimostra la prevalenza accordata agli interessi personali, proprio
quelli che in Politica dovrebbero esser dimenticati. È possibile che
nell’ultimo (per ora) episodio non si sia trattato di compravendita, ed anche è
pensabile che il Presidente del Consiglio sia stato preso alla sprovvista, ma
una cosa è certa: gli otto/nove “viaggiatori” se qualcosa di positivo hanno
fatto lo hanno realizzato inconsciamente a favore di Scelta Civica, liberando
il nebbioso partito da presenze inutili quanto ingombranti.
E dal momento che gli incarichi
di Governo affidati ad alcuni di loro non lo sono stati per riconosciuta e
dimostrata capacità politica e gestionale, bensì soltanto per assicurarsi un
appoggio, io credo che il PD non avrebbe nulla da perdere se, in nome della coerenza e della onestà politica e
delle capacità, rifiutasse di far loro posto, magari a costo di un rimpasto di
Governo, con ciò dimostrando di saper cogliere le occasioni nell’interesse
dello Stato e della Politica, oltre che del partito. È ben vero che gli
interessi personali sono e rimangono la vera “causa” che induce più di qualcuno
a “fare Politica”, ma a me sembra anche vero che proprio per questo un
qualsiasi professionista della Politica dovrebbe prestare la massima attenzione
a chi imbarca nel carro che guida: dovrebbe sapere che si tratta di una
semplice tappa nell’attesa dell’avvistamento di un prossimo vincitore. E se
dovessi fare una previsione, credo che qualcuno degli emigrati da Scelta Civica
non tarderà ad offrirsi a quella destra più o meno collegata al centro che,
proprio per ragioni di bottega, sembra cercare di ricompattarsi. Non si è
trattato, infatti, di un pensiero politico, sia pure ondivago e appena
accennato: i transfughi sono stati animati soltanto dalla certezza che le
ambizioni di cui sono portatori è possibile si realizzino se si sta dalla parte
di chi detiene il potere, almeno quello sufficiente per chiedere di occupare
qualche poltrona di prestigio, in Italia o in Europa.
È anche vero che “nihil sub sole
novi”. La rottura del patto del Nazareno sembra dovuto alla volontà di
proteggere interessi personali meglio di quanto non si sia riuscito a fare fino
ad ora. E allora, dinanzi al rischio che un giovane Presidente del Consiglio
faccia una questione di principio del non scendere a compromessi più che tanto,
meglio mettersi in stand-by: gli eventi avranno una evoluzione e non è detto
che ai transfughi non venga fatta un’offerta, più probabile se non si tratta di gente dalla collocazione
politica certa.
L’unica cosa certa, a me sembra
essere la dimostrazione della inaffidabilità di soggetti che, in gran parte
parvenus della Politica, ha contribuito al “non fare” o al “fare troppo poco
pur parlando molto” di cui l’attuale Governo è
accusato.
Ecco, allora, anche un’occasione
per Scelta Civica: chiedere che le poltrone a suo tempo assegnate siano
ricoperte da personaggi che godano (almeno) la fiducia del Partito.
E dunque, operare per un rimpasto
che avrebbe, tra l’altro, il vantaggio di rafforzare il Governo nella immagine
degli elettori. E le dimissioni da tutti gli incarichi rimasti agli iscritti
potrebbe essere la mossa giusta. Scelta Civica ha la possibilità, muovendosi
intelligentemente e in fretta, di lanciare sul “mercato della Politica” tutta
una serie di proposte che, se ben formulate e comunicate, potrebbero da un lato
spiazzare i nostri “politici d’abitudine e mestiere e d’opportunismo”;
dall’altro, richiamare l’attenzione anche operativa di quel “popolo sovrano”
che continua a subire le chiacchiere dei politici vecchia maniera, da nessuno e
in nessun modo sostituiti.
Salvo per un aspetto: la
“vendita” di una asserita capacità di “fare in fretta”.
E forse è fin troppo facile.
Scelta Civica potrebbe farsi paladina di un metodo di pianificazione di gestione
della produzione e dello scambio dei prodotti della Politica; e del cambiamento
“vero” della materia elettorale, sottoponendo pianificazioni di gestione e non
parole al giudizio del popolo degli elettori; e della scelta corretta dei
“responsabili di gestione” dello Stato e del modo “reale” di valutazione del
loro operato; e di una pianificazione di gestione degli scambi relativi a
quella forma di marketing finanziario che è il fisco; e di una pianificazione
di gestione della “formazione e della cultura” in questo disgraziato Paese; e
di un piano di gestione affidabile per il turismo; e un altro par l’agricoltura…
Che significa anche: Scelta Civica ha un’occasione per richiamare l’attenzione
del “popolo sovrano” sulla Economia, il cui reale problema non è il continuare
a crescere così com’ era, bensì il “come rinnovarsi e cambiare” in vista di una
migliore e più equa e più giusta soddisfazione dei bisogni di tutti. E tutto
questo mentre il PD si dimostra tutto men che granitico; i 5Stelle continuano a
non elaborare la benché minima proposta; la Lega propugna separatismi, egoismi,
razzismi di tutti i tipi e nessuna vera alternativa in economia; Forza Italia,
sia pure con qualche singulto, appare sempre di più inchinata agli interessi di
un padre-padrone ormai in gran parte obsoleto. Gli altri…