LIBRI
TOMBE DI UOMINI MOLTO ILLUSTRI
di Angelo Gaccione
Tomba |
Dalla tomba di Calvino, a Castiglione
della Pescaia, circondata di piante e fiori, ho portato via un ramoscello di
lavanda; da quella di Kafka a Praga, ho portato via una pietra: altre ne ho
posato sopra come usano gli ebrei, anche se io ebreo non sono. Il ramoscello di
lavanda ha resistito un bel po’ di tempo, prima di diventare secco e disfarsi;
la pietra invece resiste imperterrita ed è in un piccolissimo cestino di vimini
in un cassetto di una delle librerie di quella che è ormai per tutti “la
Carboneria”, il locale dove si è accumulata una quantità esagerata di libri. Di
Kafka possiedo anche la stessa fotografia della tomba che compare in questo
libro di Nooteboom. Sul Cimitero Acattolico di Roma (detto anche degli inglesi
o degli stranieri), avevo scritto, a suo tempo, un vero e proprio articolo per
un giornale milanese, e oltre che davanti alle tombe di Shelley, Keats e Gadda,
avevo sostato, come aveva fatto Pasolini, davanti a quella di Gramsci... [testo integrale nella rubrica "Officina"]