1953 XXX
Coscienza di classe
Sono nato proletario; in una casa
vecchia di ringhiera con i servizi in comune; in due stanze ci abitavamo in quattro;
nel quartiere Isola allora popolare ed anche malfamato. Mio padre aveva capito
che avrebbe potuto offrirmi delle chances di vita migliore per mezzo dello
studio.
A tempo debito mi iscrisse ad una scuola privata rinomata,
l’Istituto S. Ambrogio dei salesiani in Via Copernico, tanto per dire lo stesso
frequentato da Berlusconi.
Fece dei sacrifici ma il S. Ambrogio in effetti raccoglieva i
rampolli della media e piccola borghesia milanese. Mi trovai proiettato in una
classe sociale superiore.
Devo aprire una parentesi riguardo i preti salesiani. Fu tradito
infatti lo spirito di Don Bosco che si occupava dei giovani scapestrati che la
società torinese dell’800 emarginava e rifiutava come reietti e non già dei
figli della borghesia.
Studiai, mi laureai e la mia vita scorse direi normale ma oramai
non mi rimane che questa coscienza, coscienza di classe, e devo ringraziare chi
mi ha permesso attraverso lo studio di giungere a questo solo risultato.
Tiziano Rovelli