ESISTE UNA QUESTIONE DEMOCRATICA A
FIRENZE?
Lo chiede a Enrico Letta un’associazione indipendente
fiorentina, lamentando la gestione Nardella della città Unesco.
Lo aveva scritto su “Odissea”
l’ex senatore Pancho Pardi nel messaggio inviato alle autorità politiche
cittadine, a proposito della variante urbanistica iperturistica in piena area
Unesco, in Costa San Giorgio, definita “scelta irresponsabile” e
accompagnata da quella che è apparsa “la più ipocrita negazione delle
esigenze partecipative”. Infatti, “la partecipazione, inutilmente formalizzata
con legge regionale, va bene solo se è rigorosamente finta. Costruita ad hoc
con interlocutori compiacenti, come i commensali manzoniani che si limitavano
ad annuire”.
Tre settimane fa, il 6 luglio, l’associazione
ecologista Idra proprio questo tema aveva sottoposto all’attenzione
del segretario nazionale (Enrico Letta) dello stesso partito al quale
appartiene il sindaco (Dario Nardella) che guida la giunta di Palazzo Vecchio.
Oggetto della missiva, una “richiesta di verifica del tasso di
democraticità nel comportamento del Sindaco di Firenze Dario Nardella”.
“Desideriamo segnalarLe -
così il presidente di Idra Girolamo Dell’Olio nella nota
inviata a Enrico Letta - un’apparente anomalia nel comportamento del
sindaco di Firenze Dario Nardella, e della sua Giunta, se raffrontato
all’accezione che generalmente si attribuisce al termine ‘democratico’, parte
integrante del nome del partito di cui Ella è segretario”.
Letta e Nardella |
“Non è il merito della questione che desideriamo qui sottoporre alla Sua attenzione”, precisa però Dell’Olio a Letta. “Ciò che preoccupa è il metodo con cui il Sindaco di Firenze si rapporta (o, per meglio dire, non si rapporta) con la popolazione residente (e sempre più residuale!) nel momento in cui essa esprime in via formale, attraverso il deposito di centinaia di firme raccolte ai sensi di una Legge regionale, e dunque accompagnate dalla pubblicità dei dati personali, un’istanza di riflessione, di discussione, di dibattito, di confronto. Non sono bastate 677 firme di residenti nel quartiere Oltrarno a convincere il Sindaco Democratico di Firenze dell’opportunità di accogliere la richiesta quanto meno di un momento di incontro, di rispondere in prima persona – o per interposto Assessore – all’istanza di dialogo che proviene dalla cittadinanza. Non sono bastate 7 richieste di contatto trasmesse alla Giunta a nome di questa porzione di popolazione attiva. Non sono bastate oltre 600 adesioni di intellettuali e liberi cittadini a un manifesto che sobriamente ribadisce la richiesta di aprire un dibattito pubblico. Non è bastata una fitta maratona oratoria civile svoltasi il 28 maggio scorso sotto la casa del governo della città, Palazzo Vecchio, da allora progressivamente arricchitasi di contenuti. Non sono bastate 14 precedenti lettere [ma nel frattempo è stata recapitata ieri in giunta la ventiduesima, ndr] accompagnate da importanti pareri formulati da esponenti anche di alto rango della cultura locale e nazionale”.
Ad oggi, nessun riscontro. Vani i tentativi di contatto con qualcuno in grado di dare informazioni al riguardo presso la sede nazionale romana del PD in Via Sant'Andrea delle Fratte: referenti in ferie, o addirittura un disco fisso che chiede di richiamare.
Idra - Firenze