SULL’AMICIZIA
di
Gabriele Scaramuzza
È
da segnalare quest’ultimo (per ora) libro di Eugenio Borgna: allarga e forse
completa il cerchio delle meditazioni sui temi che più lo hanno, e ci hanno, coinvolto,
da sempre. Lo hanno coinvolto non solo in quanto psichiatra (di matrice
fenomenologica) e in quanto fine scrittore, e ci hanno coinvolto, in quanto
persone, nel senso pieno del termine. Speranza e disperazione, solitudine,
saggezza, nostalgia, follia, le fragili passioni che animano il mondo dei
viventi tornano qui sotto il segno dell’amicizia, che certo fa parte delle emozioni
che più segnano una vita. Ho notato più di una volta l’effetto terapeutico degli
scritti di Borgna, che in certo modo si pongono nell’alveo della sua attività
di medico-psichiatra. Proprio l’esperienza della follia anzi ha reso più aperta
e sensibile l’esperienza di ciò che va sotto il nome di normalità. Quanti di
noi rimpiangono di non aver potuto essere tra i pazienti-amici di Borgna: negli
anni della nostra formazione avremmo tratto un giovamento indispensabile e invano
sognato dal rapporto vivo con lui.
Tornano
in questo libro nomi noti, su cui Borgna tante volte ha gettato luce; ma se ne
aggiungono di nuovi, tra poeti e filosofi. Un valore conoscitivo, e
terapeutico, pur in senso diverso, è assegnato alle parole della letteratura, che
in certo modo si affiancano alle cure psichiatriche. Si può applicare a ogni degno
scrittore quanto Borgna scrive a proposito del suo Antigone: “Le mie
emozioni, e quelle che vorrei riconoscere nelle protagoniste e nei protagonisti
della tragedia, saranno dunque le aree tematiche delle mie riflessioni, e non
quelle di matrice filologica, giuridica e storica” (Sofocle, Antigone e la
sua follia, Il Mulino, Bologna 2021, pp. 11-12).
Tra
i non pochi casi affrontati voglio soffermarmi (per motivi anche personali) su
quello di Antonia Pozzi, già oggetto di profonde considerazioni, e ritornante
in altri testi, oltre che in conferenze di Borgna (ne ricordo con emozione una,
cui fui presente, a Verona). Anche le amicizie femminili hanno un posto
significativo in Sull’amicizia, e Antonia Pozzi è considerata da questo
punto di vista. Sono riprese due sue poesie emblematiche: Sorelle, a voi non
dispiace (1930), e La porta che si chiude (1931); in entrambe, ma
soprattutto nell’ultima, si affaccia il presentimento di morte che accompagna
la breve vita della poetessa: “In due poesie di Antonia Pozzi si scorgono le
ardenti emblematiche tracce di una amicizia adolescenziale, con le sue luci e
le sue penombre, anche se accompagnate da un febbrile desiderio di morire, che
l’ha portata al suicidio, a soli ventisei anni” (p. 36).
Non
trovo nulla di più pertinente per concludere questa breve segnalazione di Una
premessa (p. 9): qui Borgna raccoglie i sapori fondamentali del testo; più
in generale delle attività principali della sua vita e, in essa, dello
scrivere: “L’amicizia - leggiamo - è una esperienza di vita tra le più belle e
radiose, e questo in ogni età, anche se cambiano i suoi contenuti. ‘Amicizia’ è
una parola sempre nuova, alla quale guardare con attenzione e con stupore,
recuperandone la ricchezza umana e gli infiniti orizzonti di senso, che sconfinano
talora nelle aree della cura in psichiatria. Questo, ovviamente, solo se la
psichiatria sia considerata nella sua ragione d’essere relazionale, e umana.
Nel mio cammino in una clinica universitaria, e in un manicomio poi, mi sono
incontrato con le luci e le penombre dell’amicizia, come un modo di vivere la
sofferenza psichica nella sua dignità e nella sua gentilezza, nella sua
tenerezza e nella sua nostalgia di comunione. In fondo, i libri che ho scritto
sono (tutti) sgorgati dalla continua immersione nel dialogo e nell’accoglienza,
nella comprensione e nella rivalutazione, della follia. Una forma di vita,
questa, abitualmente esclusa dai nostri pensieri, e invece bisognosa sempre di
attenzione, e di ideale amicizia”.
Certo
è il modo più convincente di invitare alla lettura di Sull’amicizia,
libro confortante oltre che istruttivo.
Eugenio
Borgna,
Sull’amicizia
Raffaello
Cortina, Milano 2022
pp. 109, € 12.