MANIFESTO DELLE CENTONOVANTA PAROLE
1. Poiché sembra
che di fronte alla guerra, divoratrice di esseri umani, nessun governo si stia
adoperando per far cessare la carneficina, occorre che siano i popoli ad
insorgere nonviolentemente per imporre ai governi di adoperarsi per la fine
delle stragi, per la pace che salva le vite, per il ritorno al rispetto del
primo diritto di ogni essere umano: il diritto a non essere ucciso, il diritto
a una vita degna.
2. Poiché tutte e
tutti facciamo parte dell’unica umana famiglia che vive in quest’unico mondo
casa comune dell’umanità intera e del quale siamo tutte e tutti insieme parte e
custodi, è responsabilità personale e primaria di ogni essere umano agire per
far cessare tutte le guerre, tutte le stragi, tutte le uccisioni.
3. Con questa
persuasione partecipiamo ed invitiamo a partecipare alle manifestazioni per la
pace che si terranno in ogni città d’Italia il 21, 22 e 23 ottobre, ed il 5
novembre a Roma.
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Ogni
vittima ha il volto di Abele.
Salvare le
vite è il primo dovere.
Solo la
nonviolenza può salvare l’umanità dalla catastrofe.
Centro di
ricerca per la pace, i diritti umani
e la difesa della
biosfera di Viterbo