MAESTRI E MEMORIA
di Franco Toscani
Sogno di un maestro: Franco Fergnani
In
una notte recente ho sognato un incontro con Franco Fergnani (1927-2009), il
più amato dei miei maestri negli studi filosofici presso l'Università Statale
di Milano, negli anni Settanta. Nel brevissimo sogno mi trovavo seduto in
un'aula del dipartimento di filosofia della Statale, in attesa del suo arrivo.
Improvvisamente appare sulla soglia della porta un Fergnani molto invecchiato,
mi alzo subito e gli chiedo, consapevole dei tanti anni trascorsi senza
vederci: "Mi riconosci?". Al che lui, con un cenno del capo e un
lieve sorriso, mi risponde di sì. A questo punto, pieno di gratitudine e
riconoscenza, lo abbraccio con grande affetto e commozione, lui ricambia
l'abbraccio e il sogno s'interrompe qui bruscamente. Credo che
l'interpretazione del sogno non presenti grosse difficoltà, considerando che
per gli ultimi decenni della sua vita non ci siamo più visti, pur avendo sempre
cercato di custodire in me lo splendido ricordo dell'uomo e i frutti del suo
insegnamento. Da quando seppi della sua morte si è acuito il rimpianto per non
averlo più visto e frequentato. Grazie alla collaborazione con Mauro Trentadue,
Lorenza Mantovani e Marco Gaetani della casa editrice milanese Farina, da
alcuni anni sono tornato a studiarlo e a scrivere su di lui, ma continuo a
rimproverarmi per l'interruzione dei rapporti in carne e ossa. Il sogno mi ha
però ulteriormente rivelato e confermato quel che avevo già da tempo afferrato,
ossia il fatto che Franco Fergnani, come maestro di umanità e di filosofia, non
mi ha mai abbandonato, anzi ha sempre dimorato nel mio cuore e nella mia
coscienza. Nel sogno, per un attimo, la riconciliazione col maestro è stata
perfetta e appagante.
[Piacenza,
ottobre 2022]