GUERRA NUCLEARE
Il rischio si fa
concreto.
Barbara
Spinelli fa bene a non sorvolare sulla leggerezza, davvero insostenibile, con
cui il tema della guerra nucleare è stato trattato nelle ultime settimane, in
particolare da Biden e dal televenditore di Kiev. È un tema che è sul tavolo,
inutile tentare di nasconderlo; quando lo scontro è tra potenze nucleari, e
quando una delle due ha il nemico alle porte e avverte un pericolo mortale, il
rischio di un passo fatale c’è, sebbene per il momento basso. Ma la leggerezza,
unita ad accuse propagandistiche e ad annunci di manovre antinucleari NATO, non
fa che aumentare il rischio, perché normalizza l’idiozia. Un’idiozia che è
diventata la cifra dell’Europa incapace di prendere atto, nel proprio interesse,
che la Russia ha finalmente detto basta. Il comunicato del G7 di ieri ne è
l’ennesima conferma; non solo si è ormai in guerra aperta con la Russia, ma si
ha la faccia tosta di pretendere che essa non tragga tutte le conseguenze dall’escalation
in corso, vedi il sabotaggio dei gasdotti, al quale è dedicata la degna
conclusione del comunicato. La via d’uscita l’ha indicata correttamente Conte:
una conferenza internazionale. Il tempo del negoziato russo-ucraino è infatti
scaduto; sul tavolo sono sempre le lettere inviate da Mosca a Washington e a
Bruxelles, che a dicembre ponevano in termini ultimativi la questione della
sicurezza comune in Europa.
Franco Continolo