NATALITÀ E IDIOZIE
Termitaio umano |
“Natalità e le nostre illusioni”
titola in prima il Corriere della Sera di domenica 17 settembre, l’editoriale
di Ferruccio de Bortoli, che è persona moderata nei modi e nell’aspetto. Ferruccio
nostro (mi concedo l’impertinente confidenza), per dare un segnale di allarme
sulla gravità dell’inverno demografico che ci attende, cita uno studio Teha
Ambrosetti, che ci avvisa… “di questo passo l’ultimo italiano nascerebbe nel
2225”. Ora, trattenuta la battuta... “speravo prima”, davvero si può credere di
invertire il tasso di natalità con simili spauracchi? A me viene innanzi tutto
di porre la domanda, quante sono le coppie che vorrebbero figli, ma non li
fanno, ovviamente per varie ragioni tutte di tipo economico? e quante sono le coppie
che proprio non credono di volerne, punto e basta? Fermo restando che parlare
di calo demografico in un mondo che in due secoli è passato da uno ad otto
miliardi, ha per me un suono demenziale e trovo sia espressione di un egoismo
feroce della parte di umanità benestante, chiusa dentro le mura dei propri
privilegi, ancora mi chiedo, quanti sono oggi gli umani che desiderano
procreare? Mi pare proprio che ogni statistica, anche la più scientificamente
prestigiosa, che non parta da questa propedeutica rilevazione, sia come voler
andare sulla luna come il Barone di Munchausen.
Vittorio Melandri