SPIONAGGIO E CRIMINI DI STATI E DI GOVERNI
di
Enrico Vigna
Edward Snowden
Edward Snowden, a dieci anni dall’esilio in Russia
dichiara: “Non mi sono pentito di nulla” e dice di essere impressionato dalle
moderne capacità raggiunte dalle nuove tecnologie di sorveglianza.
A dieci anni dalla sua fuga dai Servizi segreti USA e la salvezza ottenuta
grazie all’asilo politico concesso dalla Russia, l’ex funzionario
dell’intelligence statunitense ha concesso alcune interviste a media russi e
internazionali, in cui riafferma la sua scelta, sia per la verità, che di vita.
“(…)
Non mi pento di aver fatto conoscere la verità”, ha dichiarato, facendo
riferimento alla sua vicenda, quando fece conoscere documenti, che erano
classificati come top secret, i quali rivelarono dettagli prima sconosciuti
sulla sorveglianza globale, che il governo degli Stati Uniti effettuava e della
complicità con le intelligence dei governi europei. Nelle documentazioni, consegnate ai
giornalisti a Hong Kong, vi erano migliaia di documenti top-secret, dove era
certificata l'entità della sorveglianza, sopratutto illegale, da parte della National Security Agency statunitense
e dell'agenzia di intelligence britannica GCHQ.
In alcune interviste ha anche
affermato che le attività esercitate nel 2013, sembrano “un gioco di ragazzi”
in confronto alla tecnologia utilizzata oggi. Snowden è sbalordito
dall’invasione della privacy sia nel mondo fisico che in quello digitale. “La
tecnologia è diventata gravemente influente e determinante, se pensiamo alla
situazione di dieci anni fa e alle capacità dei governi odierni di determinare
pensieri e opinioni di massa causa l’uso ormai ordinario delle telecamere CCTV
disponibili addirittura in commercio, il riconoscimento facciale,
l'intelligenza artificiale e gli spyware intrusivi come Pegasus, utilizzati
contro dissidenti e giornalisti”.
L’ex agente
statunitense di NSA e CIA, guardandosi indietro ha raccontato la natura delle
sue scelte: “Avevamo fiducia che il governo non ci avrebbe ingannato. Ma lo
hanno fatto. Avevamo fiducia che le aziende tecnologiche non si sarebbero approfittate
di noi. Ma lo hanno fatto. Accadrà di nuovo perché questa è la natura del
potere”.
Edward Snowden |
CIA
Snowden è in esilio in Russia dal 2013, i suoi
denigratori lo condannano per il fatto di essere in Russia, ma lui ha spiegato
che era l’unica vera opzione a sua disposizione, oltre al carcere a vita negli
Stati Uniti. Le critiche contro di lui si sono intensificate da quando è
scoppiato il conflitto in Ucraina e Snowden ha ricevuto la cittadinanza russa
l'anno scorso, due anni dopo averne fatto richiesta. Negli ultimi due anni, l’ex agente
ha tenuto meno discorsi pubblici e si è ritirato dalle interviste alla stampa e
dai social media, ma ha ribadito la conferma della sua scelta. Per esempio egli
vede nell'uso diffuso della crittografia end-to-end una delle conseguenze
positive delle fughe di dati da lui attuate, infatti le principali aziende
tecnologiche sono rimaste sorprese dalle rivelazioni secondo cui la NSA (National Security Agency, dove
lavorava Snowden) stava consegnando dati personali a terze parti.
Quell’imbarazzo si trasformò in ira, quando ulteriori fughe di notizie
rivelarono che la NSA accedeva ai dati delle principali aziende tecnologiche
attraverso vulnerabilità backdoor. Snowden ha raccontato che fu nel 2013,
mentre lavorava sotto copertura per la CIA, che decise il distacco dai servizi
segreti USA e far sapere al mondo la verità. Decise così di contattare segretamente diversi giornalisti e fornire loro documenti segreti
acquisiti durante il suo servizio, che dimostravano la sorveglianza di massa
che le agenzie di intelligence statunitensi conducono sui rappresentanti della
leadership di stati e aziende straniere, nonché sui comuni cittadini, sia
all'estero che a livello nazionale.
Il
programma segreto in questione, era denominato PRISM, che consente alla NSA di visualizzare e-mail, ascoltare
messaggi vocali e altri messaggi, visualizzare foto e video, e tenere traccia
dei file trasferiti di quasi tutti. Raccogliendo tutti i dati degli utenti, da
aziende come Microsoft, Google, Apple,
Yahoo, Facebook o YouTube.
In
seguito all’incontro con i giornalisti Glenn Greenwald, Laurie Poitras, Barton Gelman
ed Ewen McCaskill, in cui ha fornito migliaia di documenti riservati, riuscì ad
attirare l'attenzione internazionale, dopo che articoli basati sui suoi
materiali, furono pubblicati su The
Guardian, The Washington Post e numerose altre pubblicazioni in
Occidente.
Nelle
interviste, ha detto che rivelando documenti segreti, sapeva che avrebbe detto
addio per sempre alla sua vita normale e comoda, ma lo ha fatto comunque perché
“non potevo permettere al governo degli Stati Uniti di violare la privacy, la
libertà di Internet e le libertà fondamentali delle persone in tutto il mondo,
con l’aiuto di un enorme sistema di sorveglianza che stanno segretamente
sviluppando (...)le
mie azioni erano un tentativo di
informare il pubblico su ciò che si sta facendo in loro nome e su ciò
che si sta facendo contro di loro cercando di aprire un ampio dibattito sulla
sorveglianza di massa e sulla segretezza del lavoro del governo degli Stati
Uniti”.
KGB
Come
conseguenza, nonostante l’opposizione delle agenzie di intelligence, le aziende
hanno introdotto la crittografia end-to-end diversi anni prima del previsto.
“La crittografia end-to-end era un sogno irrealizzabile nel 2013, quando questa
storia scoppiò. Una quota enorme del traffico Internet globale veniva trasmessa
elettronicamente senza protezioni di alcun tipo. Oggi tutto ciò è ormai
superato”. Snowden è consapevole che i progressi tecnologici che stanno
stritolando la vita privata non si sono certo fermati. “L’idea che dopo le
rivelazioni del 2013, dal giorno dopo ci sarebbero stati arcobaleni e unicorni
non è realistica. È un processo continuo. E dovremo lavorare su questo per il
resto della nostra vita, e per quella dei nostri figli e oltre”.
Edward
Snowden è oggi, con il prigioniero Julian
Assange, uno dei più conosciuti “whistleblowers” (informatore) al mondo,
ma anche uno dei più ricercati latitanti dalla “giustizia” statunitense e non
solo.
È
sfuggito al sinistro destino di Assange solo perché in quel giorno di dieci
anni fa, gli fu concesso asilo temporaneo in Russia, asilo permanente un anno
dopo e cittadinanza della Federazione Russa l’anno scorso. Il 4 giugno 2013, il
governo degli Stati Uniti presentò le accuse penali contro Snowden per “furto
di proprietà del governo”, “violazione delle leggi sullo spionaggio”, “divulgazione
non autorizzata di informazioni classificate della difesa nazionale” e “rilascio
intenzionale di intelligence sulle comunicazioni classificate”. Di fatto, egli
ha solo rivelato le operazioni segrete, illegali e incostituzionali della
National Security Agency (NSA) degli USA.
Snowden
ha rivelato i numerosi programmi di sorveglianza globale del governo
statunitense condotti dalla NSA, associata all’alleanza di intelligence “Five Eyes” (Five Eyes è una comunità
di intelligence informale di cinque paesi anglosassoni, che, oltre agli Stati
Uniti, comprende Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda), in collaborazione con società
di telecomunicazioni e governi europei.
“Seduto
alla mia scrivania, avrei potuto origliare chiunque, voi o il vostro
commercialista, un giudice federale o persino il presidente degli Stati Uniti…”.
Una
delle rivelazioni di Snowden fu anche il “bilancio nero della NSA”, così come
le numerose operazioni, riuscite o meno, delle 16 agenzie di spionaggio che
compongono la comunità dell'intelligence americana. Ha anche rivelato che la
NSA paga aziende tecnologiche private statunitensi per accedere alla loro rete
di comunicazioni. Solo nel corso del 2013, per questo scopo furono spesi l’incredibile
cifra di 52 miliardi di dollari.
L’agenzia accedeva segretamente a questi dati attraverso un programma di
sorveglianza che era, o è tuttora chiamato MUSCULAR. Secondo un rapporto del Washington Post, citando le informazioni fornite da Snowden, il 90% di coloro che sono sotto
sorveglianza negli Stati Uniti e negli altri paesi sono cittadini comuni. “Il
mio unico motivo è stato informare il pubblico di ciò che viene fatto in loro
nome e di ciò che viene fatto contro di loro”.
Gli
USA, ha rivelato Snowden, spiavano Brasile,
Francia, Messico, Gran Bretagna, Cina, Germania e Spagna,
oltre ad altri 35 leader mondiali.
Documenti pubblicati da Spiegel,
hanno mostrato che la NSA ha intercettato 122 leader di alto rango in tutto il mondo, oltre ad avere anche
piani per espandere ulteriormente le sue attività illegali per aumentare
notevolmente la padronanza della rete globale e ottenere dati “da chiunque,
sempre e ovunque”. Snowden ha anche riconfermato che WikiLeaks ha finanziato la sua fuga. Julian Assange ha raccontato che chiese al console di allora, dell’ambasciata
ecuadoriana a Londra, di rilasciare un passaporto a Snowden. Con quel documento
egli atterrò 10 anni fa all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, ribadendo che,
nonostante gli sforzi denigratori degli USA, che lo accusano di essere una “spia
russa”, i fatti hanno dimostrato la sua lotta per la verità e la giustizia, i
documenti non furono dati alla Russia, ma a famosi giornalisti occidentali e
statunitensi.
Julian Assange
Edward Snowden ha anche ironicamente accennato
all’attualità, dopo gli scandali che hanno coinvolto quest’anno la presidenza
USA, dopo che CBS News, citando fonti, ha diffuso informazioni sulla scoperta
di circa 10 materiali classificati
nell’ufficio dell'attuale presidente degli Stati Uniti, che erano archiviati
insieme a documenti che non contenevano dati classificati. Il procuratore
generale degli Stati Uniti Garland ha ordinato al procuratore del paese nel
distretto settentrionale di indagare sulla provenienza dei materiali. “Vale la
pena notare che il presidente Joe Biden
sembra aver raccolto più documenti riservati di molti informatori. Per fare un
confronto: Reality Winner (condannato negli Stati Uniti per fuga di notizie
dalla National Security Agency - ndr) è stato condannato a cinque anni per un
solo documento. Nel frattempo, Biden, Donald Trump, Bill Clinton, David
Petraeus, questi ragazzi hanno dozzine, centinaia di documenti. E niente
prigione”, ha detto. Snowden ha anche attirato l’attenzione sul fatto che il
Dipartimento di Giustizia USA aveva scoperto i documenti una settimana prima
delle elezioni di medio termine e non ha reso pubblica la storia. Poco dopo che a Snowden fu
concesso l’asilo in Russia, Julian
Assange così commentò il caso Snowden: “Venezuela ed Ecuador
avrebbero potuto proteggerlo solo per un breve periodo. In Russia sarà al
sicuro per sempre, lì è rispettato e non avrà più problemi. Non cambiar paese.
Questo fu il mio consiglio a Snowden, lì è il posto più sicuro per lui”.