CON LE ARMI SI FA LA GUERRA
Lettera aperta alla città di Palermo
A Palermo si terrà, dal 17 al 20 marzo 2024, la quarta edizione
del “Forum Internazionale per la Pace, la Sicurezza e la Prosperità”. Destinatari
dell’iniziativa sono le giovani generazioni ed in particolare le studentesse
/gli studenti delle Scuole superiori, universitari, cadetti di accademie
militari. Come persone impegnate in città, per la Pace e nella formazione alla
Nonviolenza, esprimiamo le nostre forti riserve sull’iniziativa in oggetto.
L’iniziativa ha lo scopo – non celato – di sollecitare i giovani a iscriversi
in Accademie e College per intraprendere la carriera militare (sul sito di https://psp-forum.org/about/
si legge, al primo punto, che il Forum “mira a collegare i nostri giovani con i
valori e le istituzioni che hanno reso le nostre società pacifiche, sicure e
prospere” – dando evidentemente per ovvio che le Forze militari siano istituzioni
di tal genere). Noi siamo convinti invece che la Pace non verrà mai dalle armi,
che i giovani non vanno addestrati al loro uso, ma educati alla risoluzione
nonviolenta dei conflitti, secondo una linea di studi ben radicata anche nella
ricerca accademica (pensiamo, per esempio, all’ampia produzione teorica
diventata ampio impegno pratico della mediazione dei conflitti anche
internazionali da Johan Galtung, recentemente scomparso). La pace non si
costruisce con gli eserciti. Spesso anche le "missioni militari di
pace" sono risultate essere guerre camuffate, e lo abbiamo visto più
volte: Iraq, Afghanistan, Libia, Somalia. Anche in considerazione dell’attuale
contesto di crescenti conflitti in Europa e in Medioriente e delle parole di
Papa Francesco sulla necessità della promozione della cultura di pace, noi
abbiamo incrementato l’impegno in vari contesti per una formazione alla
nonviolenza sulle strade di Gandhi, Lanza del Vasto, Aldo Capitni, Johan
Galtung... Alcuni di noi sono impegnati per l’istituzione in Sicilia di un
“Centro per la formazione alla nonviolenza”, una sorta di Scuola che cambi radicalmente
paradigma e forme della risoluzione dei conflitti. Non è più tempo infatti di
parate militari né di issa-bandiera. È tempo semmai di issare bandiere della
pace da tutte le parti. Se una ‘guerra’ l’umanità tutta è chiamata a fare oggi
è la lotta al cambiamento climatico e alle sue funeste conseguenze per il
nostro pianeta e i suoi abitanti. Ai nostri concittadini invitati alle quattro
giornate del convegno, di chiara impronta militarista, suggeriamo di non
partecipare o, qualora decidessero altrimenti, chiediamo di far presente, ai
militari e agli esperti di guerra, che la nostra terra e la nostra città, al
centro del Mediterraneo, hanno una vocazione e una storia millenaria di
incontro, di accoglienza e di convivenza pacifica tra popoli diversi per
culture e tradizioni religiose e che è in linea con tale vocazione che
desideriamo, dalle istituzioni che ne hanno la competenza, di essere formati.
Per la gestione dei conflitti sta infatti crescendo nel mondo una nuova
consapevolezza: che la difesa armata non è adeguata a garantire la pace; che è
necessario costruire modalità di difesa non armata e nonviolenta già
sperimentate efficacemente in varie parti del mondo; che l’Europa potrà dotarsi
di Corpi Civili di Pace; che l’ordinamento italiano ha istituito il servizio
civile come forma di servizio sostitutivo di quello militare; che la nostra
Corte Costituzionale ha dichiarato che la difesa armata non è l’unica forma di
difesa possibile e che pertanto è legittimo obiettare al sistema militare,
addestrandosi al contempo a forme nuove di difesa non armata e nonviolenta per
le quali chiediamo ad alta voce che lo Stato italiano favorisca contesti di
formazione. Ogni giorno sta crescendo nell’opinione pubblica l’idea che una
terza guerra mondiale, anche con armi atomiche, non sia improbabile e che
rientri nella rosa delle opzioni logiche e lecite: a questa tendenza folle e
suicida opponiamo, con tutta la mitezza e la forza di cui siamo capaci, il
nostro “no” più convinto.
Primi firmatari: Enzo Sanfilippo e Maria Albanese ( Comunità
dell’Arca) - Maria D’Asaro, Adriana Saieva e Jan Mariscalco (Centro palermitano
del Movimento Nonviolento) - Augusto Cavadi (Casa dell’equità e della bellezza
di Palermo) - Andrea Cozzo (Università di Palermo) - Don Cosimo Scordato (Rettore
della Chiesa di S. Giovanni Decollato all’Albergheria) - Don Franco Romano,
presbitero cattolico - Lucina Lanzara, compositrice, facilitatrice musicale, attivista
per la Pace - Maurizio Maria D’Amico, cantautore velista, attivista per la Pace
Simonetta Genova, insegnante - Lisa Caputo, attivista per i diritti umani,
Angela Trapani.