IN DIFESA DI SALVINIdi Giulia Contri
Colpire un giudice che esercita bene la giustizia
perché cento non osino esercitarla. La dott.ssa Giulia Contri Piscopo, socia della
Società Amici del Pensiero Sigmund Freud di Milano, che ha avuto a che fare
professionalmente con Salvini come perito in una causa in cui lui era giudice,
ci ha fatto pervenire una sua significativa valutazione sulla serietà
professionale di Salvini da lei sperimentata sul campo, che volentieri
pubblichiamo. Giustamente ODISSEA dà un
titolo da giallo, Il “Corriere” e il giudice, e il giudice Salvini, di
rincalzo, “Colpirne uno per educarne cento”, alla risposta che dalle
pagine de Il Dubbio Salvini dà all’ “ignobile” e “velenoso“ articolo del
Corsera di sei giorni fa, che attacca questo giudice integerrimo per un
numero altissimo, più di 300, da ‘codice rosso’, di procedimenti arretrati e
assai delicati che egli avrebbe lasciati in sospeso all’atto di andarsene in
pensione, dando segno di gravissima incuria e disaffezione professionale. E di
giallo mal fantasticato, mal inventato, mal congegnato si tratta in questa
spregevole montatura. So di poterlo dire in quanto: per noi cittadini
desiderosi di giustizia e di trasparenza dell’operato delle Istituzioni; per
noi cittadini che per tutti questi anni ci siamo informati del lavoro serio e
diuturno di Salvini, sempre garantista e disponibile ad ascoltare tutti, e sempre
nei tempi (uso le stesse parole che Salvini usa nel suo articolo su Il
Dubbio denunciando ‘vendetta postuma’ della giurisdizione); per noi
cittadini che l’abbiamo sempre seguito, oltreché come giudice in processi di
normale amministrazione, come Consulente della Commissione Parlamentare
antimafia, della Commissione sul sequestro Moro, o come incaricato delle
stragi, tra le quali anche quella di piazza Fontana; tutte le cause di grande
interesse collettivo, sono state da lui condotte senza mai lamentele da parte
di nessuno, anzi sempre concluse con soddisfazione di tutte le parti in causa. Sto parlando come socia della Società Amici del
Pensiero Sigmund Freud di Milano, incaricata da un avvocato milanese
quattro anni fa della perizia su un suo difeso implicato in una causa
complicatissima, in cui giudice era Guido Salvini, e che si è conclusa nei
tempi preannunciati con l’assoluzione dell’imputato per non aver commesso il
fatto. Di Salvini mi ha colpito l’aperura mentale e culturale all’ascolto in
processo delle ipotesi da me formulate come psicoanaliticamente fondate, e che
egli capì come giuridicamente sfruttabili per il caso in causa. Pronunciarmi
oggi a favore della serietà professionale, che ho sperimentato sul campo, di un
professionista come Guido Salvini mi conforta al pensiero che esiste la
possibilità della cooperazione tra ambiti culturalmente diversi ma
scientificamente concomitanti ad una meta comune, la difesa e il giudizio di
soggetti che incappano nelle maglie di una giustizia che ha da esser seriamente
meditata.
Giustamente ODISSEA dà un
titolo da giallo, Il “Corriere” e il giudice, e il giudice Salvini, di
rincalzo, “Colpirne uno per educarne cento”, alla risposta che dalle
pagine de Il Dubbio Salvini dà all’ “ignobile” e “velenoso“ articolo del
Corsera di sei giorni fa, che attacca questo giudice integerrimo per un
numero altissimo, più di 300, da ‘codice rosso’, di procedimenti arretrati e
assai delicati che egli avrebbe lasciati in sospeso all’atto di andarsene in
pensione, dando segno di gravissima incuria e disaffezione professionale. E di
giallo mal fantasticato, mal inventato, mal congegnato si tratta in questa
spregevole montatura. So di poterlo dire in quanto: per noi cittadini
desiderosi di giustizia e di trasparenza dell’operato delle Istituzioni; per
noi cittadini che per tutti questi anni ci siamo informati del lavoro serio e
diuturno di Salvini, sempre garantista e disponibile ad ascoltare tutti, e sempre
nei tempi (uso le stesse parole che Salvini usa nel suo articolo su Il
Dubbio denunciando ‘vendetta postuma’ della giurisdizione); per noi
cittadini che l’abbiamo sempre seguito, oltreché come giudice in processi di
normale amministrazione, come Consulente della Commissione Parlamentare
antimafia, della Commissione sul sequestro Moro, o come incaricato delle
stragi, tra le quali anche quella di piazza Fontana; tutte le cause di grande
interesse collettivo, sono state da lui condotte senza mai lamentele da parte
di nessuno, anzi sempre concluse con soddisfazione di tutte le parti in causa.