A GIORGIA MELONI
di Luigi Mazzella
Tempi duri per la “pulzella della Garbatella”.
A lei
sedicente “cattolica, apostolica, romana” il sostanziale invito del suo
Pontefice a Zelensky di arrendersi (issando la bandiera bianca sul pennone del
suo palazzo presidenziale di Kiev) per evitare la strage ulteriore di tanti
connazionali Ucraini, non deve essere piaciuto. E meno ancora gradita le
sarà giunta l’iniziativa di Nordio per l’istituzione di una Commissione
d’inchiesta sul Dossieraggio denunciato da Guido Crosetto, che, forse
con tempestività (verosimilmente a giudizio della Presidente “eccessiva”), si
è subito dichiarato favorevole. Probabilmente non a caso essa è piaciuta
alla Lega, o perché essa rappresenta il proverbiale, vero “asino tra i suoni”
della coalizione di Centro-Destra e ha verosimilmente capito poco o
perché, al contrario, si è resa conto di non avere futuro in un governo che
assume sempre più protervamente i connotati di una gestione illiberale e
oppressiva, evidenziata di recente anche da alte sedi. Fratelli d’Italia,
quindi, e il partito che fu di Berlusconi (e diretto ormai, però, dal
fedele, silenzioso e costantemente allineato Taiani) hanno fatto “pollice
verso” e si apprestano ad affossare la proposta dell’integerrimo Ministro della
Giustizia. Probabilmente più “addentro alle segrete cose”, la pulzella della
Garbatella ha pensato di impedire di scoprire cosiddetti “altarini”
destinati a restare segreti. Il suo pensiero è, con buona
verosimiglianza, che, in politica, vi sono altari che non vanno messi a
nudo e che se su un treno sale il controllore un viaggiatore (che consapevole
sulla sua direzione e destinazione è salito) deve mostrare il biglietto, per
farne accertare la validità, ma non contestare il suo operato di fedele
servitore delle Ferrovie. In altre parole la leader dei neo
fascisti al potere ritiene che il pur fido Crosetto debba limitarsi a
trastullarsi con l’invio delle armi, da lui tanto amate, a Zelensky senza
addentrarsi nel gioco delle faide tra spie e generali, da sempre esistenti in
Italia e molto pericolose per un Ministro della Difesa. Come si canticchia che
“la RAI non è la BBC”, altrettanto dovrebbe farsi per il Paese più insicuro del
mondo per la presenza di troppe Agenzie di sicurezza. Più difficile per la
pulzella della Garbatella fare intendere a Nordio che anche il “gioco dello
Stato di Diritto” è finito da tempo in Italia (e nell’Occidente in generale) e
che sarebbe un fuor d’opera se un suo Ministro andasse a parlare della
propria (non condivisa ndr) iniziativa per la Commissione parlamentare
d’inchiesta, addirittura alla “Leopolda” di Matteo Renzi. Le ragioni a lei note
(e probabilmente condivise dal fedele e muto Taiani che l’ha aiutata
subito a gettare acqua sul fuoco del Ministro della Giustizia) le ho già
ipotizzate nello scritto di ieri, pubblicato su “Odissea” e, imitando
Paganini, non le ripeto.