UNA NUOVA ODISSEA...

DA JOHANN GUTENBERG A BILL GATES

Cari lettori, cari collaboratori e collaboratrici, “Odissea” cartaceo ha compiuto 10 anni. Dieci anni di libertà rivendicati con orgoglio, senza chiedere un centesimo di finanziamento, senza essere debitori a padroni e padrini, orgogliosamente poveri, ma dignitosi, apertamente schierati contro poteri di ogni sorta. Grazie a tutti voi per la fedeltà, per la stima, per l’aiuto, per l’incoraggiamento che ci avete dato: siete stati preziosi in tutti questi dieci anni di vita di “Odissea”. Insieme abbiamo condiviso idee, impegni, battaglie culturali e civili, lutti e sentimenti. Sono nate anche delle belle amicizie che certamente non saranno vanificate. Non sono molti i giornali che possono vantare una quantità di firme prestigiose come quelle apparse su queste pagine. Non sono molti i giornali che possono dire di avere avuto una indipendenza di pensiero e una radicalità di critica (senza piaggeria verso chicchessia) come “Odissea”, e ancora meno quelli che possono dire di avere affrontato argomenti insoliti e spiazzanti come quel piccolo, colto, e prezioso organo. Le idee e gli argomenti proposti da "Odissea", sono stati discussi, dibattuti, analizzati, e quando occorreva, a giusta ragione “rubati”, [era questa, del resto, la funzione che ci eravamo assunti: far circolare idee, funzionare da laboratorio produttivo di intelligenza] in molti ambiti, sia culturali che politici. Quelle idee hanno concretamente e positivamente influito nella realtà italiana, e per molto tempo ancora, lo faranno; e anche quando venivano avversate, se ne riconosceva la qualità e l’importanza. Mai su quelle pagine è stato proposto qualcosa di banale. Ma non siamo qui per tessere le lodi del giornale, siamo qui per dirvi che comincia una una avventura, una nuova Odissea...: il gruppo redazionale e i responsabili delle varie rubriche, si sono riuniti e hanno deciso una svolta rivoluzionaria e in linea con i tempi ipertecnologici che viviamo: trasformare il giornale cartaceo in uno strumento più innovativo facendo evolvere “Odissea” in un vero e proprio blog internazionale, che usando il Web, la Rete, si apra alla collaborazione più ampia possibile, senza limiti di spazio, senza obblighi di tempo e mettendosi in rapporto con le questioni e i lettori in tempo reale. Una sfida nuova, baldanzosa, ma piena di opportunità: da Johann Gutenberg a Bill Gates, come abbiamo scritto nel titolo di questa lettera. In questo modo “Odissea” potrà continuare a svolgere in modo ancora più vasto ed efficace, il suo ruolo di laboratorio, di coscienza critica di questo nostro violato e meraviglioso Paese, e a difenderne, come ha fatto in questi 10 anni, le ragioni collettive.
Sono sicuro ci seguirete fedelmente anche su questo Blog, come avete fatto per il giornale cartaceo, che interagirete con noi, che vi impegnerete in prima persona per le battaglie civili e culturali che ci attendono. A voi va tutto il mio affetto e il mio grazie e l'invito a seguirci, a collaborare, a scriverci, a segnalare storture, ingiustizie, a mandarci i vostri materiali creativi. Il mio grazie e la mia riconoscenza anche ai numerosi estimatori che da ogni parte d’Italia ci hanno testimoniato la loro vicinanza e la loro stima con lettere, messaggi, telefonate.

Angelo Gaccione
LIBER

L'illustrazione di Adamo Calabrese

L'illustrazione di Adamo Calabrese

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA

FOTOGALLERY DECENNALE DI ODISSEA
(foto di Fabiano Braccini)

Buon compleanno Odissea

Buon compleanno Odissea
1° anniversario di "Odissea" in Rete (Illustrazione di Vittorio Sedini)


"Fiorenza Casanova" per "Odissea" (Ottobre 2014)

sabato 31 maggio 2025

ALTA VELOCITÀ. IDRA SCRIVE AL PRESIDENTE 

   

L’Associazione di volontariato Idra scrive al presidente della Commissione Urbanistica di Palazzo Vecchio.
 
Gentile Presidente, Le scriviamo per informarLa di alcune circostanze che forse sfuggono”. Così Idra a Renzo Pampaloni, che presiede a Palazzo Vecchio la Terza Commissione “Territorio, urbanistica, infrastrutture, patrimonio”.
Da una sua nota-stampa del 6 aprile si apprendeva infatti, dopo un riferimento ai “due tunnel sotterranei in fase di realizzazione mediante l’utilizzo di particolari frese”, che “è stato spiegato ai consiglieri” che “il terreno rimosso viene trasportato direttamente a Cavriglia tramite convogli ferroviari”. In realtà, osserva Idra, le terre dei tunnel non arrivano più a Cavriglia, e a scriverlo è la presidente dell’Osservatorio ambientale di Santa Barbara istituito dal Ministero per seguire l’attuazione del progetto di riambientalizzazione nella ex area mineraria. Le terre scavate dalle supertalpe Iris e Marika non possono più arrivare in Valdarno a causa dei tempi di asciugatura superiori alle previsioni.  Una circostanza che determina la saturazione della superficie di deposito delle piazzole, che ha portato al conferimento di circa 105.000 tonnellate di sottosuolo fiorentino presso impianti di gestione rifiuti autorizzati. “Quali fonti ha utilizzato la Commissione per ottenere le informazioni da Lei pubblicate sul portale del Comune di Firenze?”, chiede quindi Idra al presidente Pampaloni. E ancora, in un comunicato di pochi giorni fa, si legge che “è emersa l’opportunità di creare dei tavoli lavoro tematici per definire tutte le opere complementari del passante Alta Velocità: non solo la modalità per unire la nuova stazione con Santa Maria Novella ma anche la realizzazione della stazione Circondaria e del sistema di accessibilità alla nuova stazione”, in quanto “aspetti fondamentali per disegnare il ruolo della stazione all’interno della città anche da un punto di vista urbanistico”. Alla buon’ora! Idra segnala infatti al presidente che un’informativa sul ‘tavolo tecnico con Regione Toscana e Comune di Firenze per le sistemazioni esterne alla Stazione’ è stata già all’ordine del giorno di un incontro fra Rfi e l’Associazione ecologista calendarizzato ad aprile 2023. Da allora, tutti i successivi incontri di Idra con Rfi hanno dato come esito la notizia del perdurante stallo di quel ‘tavolo tecnico’. “Appare dunque evidente come già due anni fa si avesse la netta percezione di quanto sia delicato e critico l’impatto urbanistico della bizzarra ubicazione della stazione AV in via Circondaria accanto al torrente Mugnone”, osserva l’Associazione. “Adesso è anche ufficiale: non si è venuti a capo di alcun modello di soluzione. I lavori sono proseguiti nell’apparente indifferenza deli soggetti pubblici responsabili della tutela del territorio e della città, Amministrazione Comunale in primis”. 
Le inesattezze sul piano informativo e i ritardi su quello operativo che paiono contraddistinguere l’azione di Palazzo Vecchio nella gestione di un’opera così rilevante, lunga e costosa portano quindi Idra a chiedere esplicitamente al dott. Pampaloni se non ritenga anch’egli che rischino di descrivere “una condizione di pericolosa spensierata superficialità”. Infine, un richiamo alle tante richieste di audizione trasmesse alla Commissione dal luglio 2023 all’ottobre 2024, rimaste senza riscontro: “Abbiamo anticipato i temi e la documentazione delle criticità e delle apparenti illegittimità rilevate monitorando l’attuazione del progetto Alta Velocità: continuiamo a ritenere utile sottoporle alla Vostra attenzione”.

  

VERITÀ VO’ CERCANDO…
di Luigi Mazzella
 
 
Nell’Occidente dei cinque irrazionalismi e nella sua appendice mediorientale (culturalmente omogenea, soprattutto sotto l’aspetto religioso) il denaro, vero Dio unico di una popolazione sempre più scontenta e in progressiva inquietudine esistenziale, serve ad alimentare l’odio reciproco e guerre, permanenti e “senza quartiere”, dichiarate formalmente o realizzate contro il cosiddetto diritto internazionale (caduto ormai in sostanziale desuetudine) tra fideisti e fanatici dell’assolutismo religioso o politico (che non può conoscere, per sua natura, dialogo e accordi di sorta). Da preteso faro della civiltà mondiale, la parte ovest del Pianeta è diventata, nel corso di venti secoli, la sede della  aggressività e della violenza, oltre che dell’ipocrisia più smodata che, attraverso il possesso e il controllo finanziario e politico del sistema informativo si avvale di una propaganda oltraggiosa che sovverte a suo piacimento la portata di eventi, prodotti, come diceva Craxi, da “manine misteriose” (che restano perennemente sconosciute). Di sicuro, in Occidente, v’è solo la constatazione degli effetti successivi a una data e misteriosamente provocata catastrofe: Guantanamo (e ciò che vi è connesso sul piano della reintroduzione della tortura) rappresenta  la conseguenza visibile dell’attacco alle Torri Gemelle; la distruzione presso che totale di Gaza e della popolazione palestinese costituisce l’effetto sproporzionato del bombardamento di Tel Aviv contro i militanti di Hamas. Quando non si riesce a condizionare la produzione dell’evento, la propaganda interviene per dare al “popolo bue” una certa (e per i propri interesse, utile) visione e così il soccorso in favore di minoritarie popolazioni massacrate dalla violenza di miliziani neo-nazisti Ucraini diventa invasione di un territorio altrui per fini espansionistici ed imperialistici. E ciò, nonostante che la Storia dei rapporti di quel Paese (liberato dall’Armata Rossa nel 1944) con il Nazismo rimonti al 1941, quando il suo territorio fu occupato dai tedeschi e sottoposto a politiche naziste, inclusi un diffuso proselitismo ideologico e la persecuzione degli ebrei e di altri gruppi etnici che avvenne  con una forte e significativa partecipazione di collaborazionisti locali. E ciò senza dimenticare che nel maggio del 2021, in un raduno tenutosi a Kiev si è celebrato il nazismo, chiedendo e ottenendo il riconoscimento degli Ucraini nazisti come “eroi”. Conoscere la verità, alterando leggermente il verso Dantesco, per l’uomo Occidentale rappresenta ormai una meta irraggiungibile. Ciò che lascia più sconcertati e avviliti è che a credere alle false (e chiaramente irreali) apparenze e alle frottole propagandistiche siano anche individui che hanno ricoperto, ricoprono e verosimilmente ricopriranno nella res publica importanti incarichi, oltre che di direzione, anche di governo.

A CERRO MAGGIORE
Con la Banda Popolare dell’Emilia Rossa in favore del Referendum.



CONCERTO DI SOLIDARIETÀ
Per le vittime del terremoto in Birmania.




Alcune immagini della tragedia









PRECOTTO



venerdì 30 maggio 2025

DUE GIUGNO E DESTRA NEOFASCISTA
di Franco Astengo

 


La celebrazione del 2 giugno 2024, festa della Repubblica, assumerà tratti inediti nella storia d’Italia: definitivamente dissolto l’antico “arco costituzionale” sotto il cui ombrello ci poteva comunque ritrovare mai è stato così violento l’assalto alle fondamenta del dettato della nostra Carta Fondamentale. Ormai è svelata la posta in gioco di questa fase (che potremmo considerare più storica che politica): riscrivere la Costituzione e mandare in archivio il suo punto di vera scaturigine, la Resistenza. È stato giustamente scritto che il progetto del centro-destra di oggi è molto più invasivo di quello elaborato nel 2016 dal PD(R) e che fu respinto dalla maggioranza dell’elettorato, e da altri tentativi precedenti (riforma del centro destra anch’essa respinta dal voto popolare nel 2006; progetto della commissione bicamerale del 1997), senza contare le riforme già attuate in maniera negativa (titolo V, pareggio di bilancio, riduzione del numero dei parlamentari). Adesso però siamo a un vero e proprio salto di qualità: un progetto eversivo che poggia su 3 gambe: premierato, autonomia differenziata, riforma (punitiva) della magistratura. In realtà, nel caso della magistratura, siamo ben oltre l’attacco alla Costituzione Repubblicana perché si sta toccando la messa in discussione della stessa divisione dei poteri sancita dalla rivoluzione del 1789. Un attacco alla democrazia che si sviluppa in un quadro generale davvero inquietante. Una situazione dominata dalla suprema incertezza tra la pace e la guerra: dilemma che la nostra Costituzione intende sciogliere con un articolo 11 già fin troppe volte violato nella sua sostanza. Abbiamo visto come sia in corso un attacco diretto a categorie come quella della Magistratura (ipotizzandone, come già avvenuto in passato, una sostanziale riduzione di autonomia dall’esecutivo) e dell’informazione (con un evidente arretramento nella liberà d’espressione come testimoniato anche dalle classificazioni internazionali in materia). Si sta esercitando direttamente una forma di repressione poliziesca verso i soggetti più facilmente attaccabili come gli studenti. Questi elementi evidenziano uno stato di cose che non può che essere contrastato se non prendendo atto fino in fondo della sua gravità e pericolosità, esprimendo così un pieno convincimento alternativo fuori da qualsivoglia tentativo di compromissione, in ispecie sul piano costituzionale e delle stesse forme istituzionali che derivano direttamente dall'applicazione della nostra Carta Fondamentale, prima fra tutte la forma di governo parlamentare. Il tutto racchiuso dentro un cerchio ideale rappresentato dal riemergere della “questione morale” che si esprime in varie forme ben oltre la forma classica della corruzione politica come sembrerebbe indicare la vicenda ligure. La celebrazione del 2 giugno dovrà essere allora impostata come momento di richiamo alla necessità, prima di tutto, di espressione di un sentimento: come è stato scritto “di qualcosa di cui non si può non parlare, di cui non si può tacere” partendo dalla risposta alla tragedia fascista da cui nacque la nostra identità repubblicana.

  

LA GUERRA CONTINUA…    
di Luigi Mazzella


Il tedesco Merz si prepara alla guerra
nucleare

Merz: Badoglio redivivo.
 
Il ricordo della penetrazione delle idee hitleriane in Ucraina nel 1941 con l’accertata, conseguente persecuzione degli ebrei e di altri gruppi etnici realizzata con una forte e significativa partecipazione di solerti “collaborazionisti”, oltre ad essere stato rinverdito, nel maggio del 2021, dal raduno tenutosi a Kiev per chiedere e ottenere il riconoscimento degli Ucraini nazisti come “eroi” nazionali, sta conoscendo una nuova stagione di attenzione (se non di gloria) grazie alle affermazioni bellicistichecontro la Russia prima di Ursula Albrecht Von der Leyen e poi, più di recente, del cancelliere tedesco Friedrich Merz. C’è, infatti, chi ritiene che le frasi di quest’ultimo: “Saranno nostri i missili per colpire la Russia, perché non hanno limiti alla gittata”, “Faremo un patto con Zelensky in cinque punti per produrli insieme”, “L’Europa deve prepararsi a un conflitto di lunga durata”, coincidendo, del tutto incongruamente dal punto di vista delle affinità ideologiche ma non stranamente sul piano storico, con l’inizio di una critica germanica a Israele e ai massacri a Gaza di Netanyahu, rappresentano una rinovata espressione del risveglio del polo Nazi-fascista europeo e dell’hegelismo di Destra, contrapposto a quello della Sinistra comunista, com’è ancora definita, solo per comodità dialettica, quella Russa. Per dimostrare di avere la solidarietà di tutti Paesi divenuti  co-belligeranti (in violazione del  patto Nato) dell’Ucrania anche dopo la resa di Donand Trump e degli USA, convinti dall’ONU che si era trattato non di un’aggressione della Russia ma della volontà di eliminare un pericolo neo-nazista ai suoi confini, Merz ha aggiunto  che tutte le “forze alleate” avrebbero tolto le restrizioni a tale tipo di missili, compresa quindi l’Italia della Meloni e di Crosetto. Con tali dichiarazioni e con i funambolismi della “pulzella della Garbatella” e con il bellicismo dichiarato di molti dei suoi “Balilla moschettieri”, c’è poco da sperare nella costruzione di “ponti a corta gittata” tra gli States e l’Europa per favorire l’imminenza della pace. A volere la prosecuzione della guerra è tutto il fascismo violento e guerrafondaio, fatto proprio dal cosiddetto Partito Democratico Americano di Joe Biden e di Barack Obama (Premio Nobel per la Pace, grazie al maggior numero di guerre - tre - iniziate da un Presidente americano nel corso del suo mandato) e inoculato dalla CIA in tutti i servizi d’intelligence e, quindi, nei partiti europei. La Meloni e Crosetto fanno male, probabilmente, a rimpiangere i tempi del Patto d’acciaio degli anni Quaranta: il nazi-fascismo da quei tempi lontani ha fatto passi da giganti conquistando Macron (e non Le Pen), il britannico Starmer e non l’ungherese Orban. Di Merz e dell’Albrecht Von der Leyen s’è già detto.
Conclusione: Resterebbe di parlare dei “coalizzati” del centro-destra, se ancora se ne potesse registrare l’esistenza. 
 

giovedì 29 maggio 2025

MISSILI A LUNGA GITTATA A KIEV DELLA GERMANIA
di Luigi Mazzella
 

 Sarà di nuovo la Germania a causare la terza guerra mondiale?
  
Dopo che il neo eletto Presidente degli USA, Donald Trump, si è arreso ai Russi, rinunciando a proseguire la guerra iniziata dal suo predecessore Joe Biden ed ha ammesso con ciò (implicitamente, ma in maniera inequivocabile) che era stato violato l’articolo 5 del patto Atlantico; dopo che è stato reso noto e chiaro l’orientamento dell’ONU che non ha mai voluto definire aggressione, quella della Russia a danno dell’Ucraina, propagandata, invece, dal mainstream mass-mediatico occidentale (e ciò, per mettere in ombra l’esigenza dei Russi di tutelare le minoranze di filo Russi e Russofoni delle zone ucraine di confine, massacrate di botte dai militari dei battaglioni Azov nonostante la sottoscrizione di ben due accordi a Minsk) ritenendosi l’iniziativa di Putin, invece, per converso (tertium non datur), resa necessaria dai massacri delle milizie, considerate, senza alcuna smentita, “neonaziste”. Dopo tutto ciò, chi ritiene di essere veramente tra gli Italiani che vogliono sinceramente e non ipocritamente la pace e di non essere considerato, a diversi livelli di responsabilità, sostanzialmente un accecato e livoroso guerrafondaio (anche se dichiara il contrario ed è, ovviamente, libero di farlo, se le sue esternazioni, per il ruolo che egli esercita nella vita di un Paese non mettono a rischio la vita altrui) dovrebbe, a filo di logica, astenersi da una serie di comportamenti a dir poco contraddittori; e cioè:
A) Se ha responsabilità di governo dovrebbe evitare di dichiarare di voler fornire all’Ucraina missili a lunga gittata in grado di colpire Mosca e altre città Russe (come finora, invece hanno fatto e dichiarano di voler continuare a fare Regno Unito, Francia e Italia con l’aggiunta della Germania del teutonico Merz che ha dichiarato solennemente di volersi unire al malefico terzetto).
B) Se fa parte di una coalizione di partiti politici (di governo e di opposizione) non dovrebbe restare del tutto dormiente, dimostrando una dabbenaggine politica senza pari, gravissima in un crescendo di paura popolare.
C) Comunque, dovrebbe guardarsi dal ripetere pappagallescamente la versione dell’invasione russa per fini espansionistici, propagandata da Biden con il supporto della stampa finanziata da Wall Street.
D) Evitare, inoltre, di continuare a blaterare, dentro e fuori diconciliaboli europei, di presunte mire segrete, decisamente espansionistiche della Russia, estese fino all’Italia, alla Francia, alla Germania, alla Spagna (e chi più ne ha ne metta).
E) Ancora: astenersi, sia pure al fine di non essere redarguito da Ursula von der Leyen (e dai suoi amici sedicenti “volenterosi Europei”) dal pronunciare continue, ripetute e violente ingiurie anti-putiniane in una serrata competizione che vede, purtroppo, come protagoniste anche Alte Autorità pubbliche del dichiarato “civilissimo” Vecchio Continente. 
F) Infine: guardarsi dal rendersi partecipe di uno spietato terrorismo  ideologico divenuto, in Italia (su input della Sinistra cosiddetta “democratica” in origine solo statunitense ma divenuta “mondiale”, grazie ai servizi d’intelligence) anche anti-Trump, la cui colpa, sarebbe quella di volere la pace (in buona compagnia di ben due Pontefici).
Domanda: Perché tanti avvertimenti? La risposta è agevole. La presenza di stupidi guerrafondai nel nostro Paese è preoccupante non tanto per il loro numero che è minimo rispetto a quello degli Italiani che amano la pace e non vogliono far parte di un Paese verso cui potrebbero indirizzarsi per usuale diritto bellico azioni e reazioni offensive Russe, quanto per il fatto che essi sono i prediletti nei talk show serotini e pomeridiani (per signore) delle Reti televisive (e radiofoniche) sia governative, sia ex berlusconiane e sia, per così dire “gruberiane”.
Ora, prima che missili a lunga gittata riducono la nostra popolazione (già in calo per suo conto) e abbassano l’alta quotazione UNESCO del patrimonio culturale, artistico, architettonico del Bel Paese, distruggendo tutto con armi di pari forza di quelle fornite a Zelensky dell’ineffabile Crosetto, sarebbe il caso che lo Stivale che fu caro a Mussolini per i suoi battaglioni M prenda invece esempio dalla “resa” statunitense perseguita da un Governante altamente  responsabile e degno di tale nome. 
Conclusione: Più che costruire ponti tra Trump e le forzute e manesche “pulzelle europee” (le immagini dello schiaffo della moglie a Macron su un aereo hanno fatto il giro del mondo) la “pulzella italica” dovrebbe dedicarsi subito all’opera necessaria per non farci fare la fine cui condannò gli Italiani il suo predecessore (“amore” ideale quanto meno dei suoi anni giovanili). Le cose che lei dice, sbraitando contro Putin e i Russi, sono del tutto simili a quelle della “pulzella rossa”, Elly Schlein, rimasta fedele a Biden & Co. Orbene, se capita effettivamente che quando si appartiene alla stessa famiglia ideologica hegeliana e si  respira nel clima idealistico teutonico (anche se con narici orientate in diverse direzioni) si dicano cose analoghe… la Presidente dovrebbe tener conto del motto oraziano: est modus in rebus!

 

 

 

“QUANTO ANCORA DEVE DURARE LA CARNEFICINA?”
di Giacomo Costa


 

Ecco il breve resoconto della conversazione, alquanto sinistra. 

[G. C.]
 
Nanni Moretti rivolgendosi al Primo Ministro israeliano: “Ma quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e finalmente la smetta?”.


Signor X: È semplice: devono morire tutti quelli che servono affinché liberino gli ostaggi, vivi o morti, e si arrendano... letteralmente come in ogni guerra. Domanda più stupida non si poteva fare!


Signor Y: Ma in guerra una delle due parti si arrende quando il suo esercito viene sconfitto, non quando viene sterminata la popolazione civile. Questo era già allora ed è ora contro il diritto di guerra.


Signor X: Assolutamente no! Non ti ricordi Giappone e Germania nel 1945. Questi poi si fanno scudo con la popolazione, troppo comoda far finta che non siano tutti nazislamisti come Hamas!
 
Signor Y: Beh, quelli sono episodi terribili, crimini che l’umanità aveva dichiarato non dovevano ripetersi. Il diritto di guerra vieta il massacro dei civili. Questo spiega le imputazioni ai capi di Hamas (già assassinati dagli israeliani: anche questo è un crimine di guerra) e ai capi del governo israeliano.


Signor X: Certo, infatti sono i nazislamisti di Hamas che dopo 18 anni di ininterrotti bombardamenti su civili israeliani hanno fatto scattare questa reazione, più che meritata e annunciata. Quindi hanno voluto questa reazione e continuano a volerla sia Hamas che la popolazione nazislamista palestinese, che non se n’è andata nonostante le chiare avvertenze di Israele. Cosa intendi per “tutti questi morti?” 55.000 in 8 mesi è pochissimo. Nel conflitto Ucraino-Russo l’Ucraina da sola ha contratto così tante vittime ed è lei ad essere stata invasa, al contrario della Palestina. Ripeto le responsabilità sono tutte nelle mani di Hamas, se si arrende e rilascia gli ostaggi può ancora lasciare la striscia di Gaza ai Palestinesi musulmani, altrimenti è anche giusto che la Palestina perda il territorio e Israele possa evitare che queste merde continuino a bombardarli ogni sacrosanto giorno da 80 anni a questa parte. Vorrei vedere se tutti voi italiani che prendete le difese dei nazislamisti la pensereste uguale se la Slovenia, per esempio, vi avesse lanciato una media di 2,5 bombe al giorno per 18 anni... perché questo è quello che è successo prima del 7 Ottobre!


Signor Y: Mi pare che Lei non neghi che lo Stato di Israele sia diventato una macchina di morte il cui operare è fine a sé stesso. Solo, Lei afferma, questa macchina è stata messa in moto da Hamas, e non si può fermare. Questa cieca meccanicità è in effetti l’impressione che hanno i testimoni costernati dei continui massacri, come Nanni Moretti. Ossia, lo Stato di Israele non è più governato da uomini con una coscienza e responsabilità morale, ma da automi azionati da una volontà esterna. Lei non sembra affatto preoccupato, anzi sembra manifestare una certa soddisfazione per le continue stragi, goderne profondamente, e ritenerle “giuste”.


Signor X: Certo, giuste. Sacrosante. E tu sei un volgare anti-semita.

 

CITTÀ E SCRITTORI A GROSSETO



Alla Nuova Libreria di via Dei Mille n. 6/A
Velio Abati in colloquio con Walter Lorenzoni sul volume collettivo Città e scrittori (Di Felice Edizioni) a cura di Angelo Gaccione.

ATENEO LIBERTARIO




mercoledì 28 maggio 2025

ELEZIONI COMUNALI 2025
di Franco Astengo


 
Qualche numero dai Capoluoghi 
 
La premessa (approssimativa) di questa prima analisi riguarda la partecipazione al voto nell'insieme dei comuni chiamati al voto il 25 e 26 di maggio 2025: ci troviamo di fronte a una sostanziale tenuta nella partecipazione passata dal 56,29% dal 56,32% delle precedenti consultazioni avvenute in occasione diversa nei singoli comuni. Abbiamo parlato di "sostanziale tenuta" collocandosi la percentuale dei votanti oltre il 56% un dato che rappresenta al momento la possibilità di scongiurare un passaggio "strutturale" (presente cioè in ogni tipo di consultazione) al di sotto della soglia psicologica del 50%. L'analisi complessiva dei voti validi nei 4 comuni capoluogo ci indica come ne siano stati espressi (sul totale degli aventi diritto: 818.846) 423.670(51,73%) per i candidati sindaci e 400.788 per le liste 48,94%) a dimostrazione della maggiore propensione dell'elettorato verso il voto di tipo personale. Cercando di comparare il numero di espressioni di voto con quelle delle elezioni europee 2024 troviamo questi dati: aventi diritto 799.818 voti validi espressi 353.826 (44,23%).
Registriamo quindi un incremento nei voti validi nei 4 comuni capoluogo rispetto alle europee 2024 del 7,50% (candidati sindaci) e del 4,71% (liste).
Un incremento netto che non si verificava da tempo e che la partecipazione al voto nei referendum dell'8-9 giugno ci dirà se rappresenta un elemento di controtendenza sul piano generale oppure, nella fattispecie, di un ritorno d'interesse per i temi di carattere locale in particolare al Sud. Questo dato vale però soltanto per 3 dei 4 capoluoghi: in controtendenza rispetto alle europee 2024 Ravenna con un calo di espressione dei voti validi del 3,00% rispetto ai candidati sindaci e del 4,69% rispetto alle liste. Si ricorda che tutte le percentuali sono riferite all'intero corpo degli aventi diritto al voto: l'analisi dettagliata delle singole liste seguirà in un lavoro successivo. Analizziamo adesso molto sommariamente alcuni dati provenienti dai 4 comuni capoluogo di provincia (con Genova anche capoluogo di Regione) nei quali si è votato.


 

Genova:
2022 comunali: elettrici ed elettori 480.424 voti validi ai candidati sindaci 202.646 alle liste 190.600
Bucci eletto al primo turno 112.457 voti (23,40% sull'intero corpo elettorale)
Primo partito la lista di Bucci Sindaco 36.335 voti, Fratelli d'Italia 17.788, Lista Toti 17.485, Lega 12.886, Forza Italia 7.340, UDC 3.752, liste civiche 9.608.
Ariel Dello Strologo candidato sindaco centro sinistra 77.065 (16,04% sull'intero corpo elettorale).
PD 39.937, Lista Sindaco 12.032, Europa Verde e Lista Sansa 9.873, M5S 8.381, Sinistra Italiana 2.930.
Altri 5 candidati sindaci 13.124 (2,73% sull'intero corpo elettorale)
2024 elezioni europee: elettrici ed elettori 468.850 voti validi 219.083
centro sinistra con M5S: PD 68123, M5S 26,281, AVS 20.954.
centristi: Azione 9.697 IV e + Europa 8.997
centro destra: FdI 47.228, FI e Noi moderati 14.338, Lega 13,874.
altri: Pace, Terra, Dignità 6.904, Libertà 1.765, Alternativa Popolare 594, UV 338.
Regionali 2024: elettrici ed elettori 478.878 voti validi candidati presidenti 233.047 (48,66% sull'intero corpo elettorale) voti validi liste 217.864 (45,49% sull'intero corpo elettorale)
Orlando 121.821(25,43% sull'intero corpo elettorale)
PD 64.758, AVS 16,467, Lista Presidente 13.563, M5S 11.937, Riformisti 4.706, Lista Civica 2.761
Bucci 103.219 (21,55% sull'intero corpo elettorale)
FdI 29.543, Lista Bucci 22.772, Orgoglio Liguria 15.189, Lega 14.313, FI 8.950, UDC 3.054, Alternativa Popolare 3.054
Altri 7 candidati presidenti: 8007 (1,07% sull'intero corpo elettorale)
Comunali 2025: elettrici ed elettori 479.974 voti validi espressi candidati sindaci 242.260 (50,47% sull'intero corpo elettorale) voti validi espressi liste 226.997 (47,29% sull'intero corpo elettorale). Si registra quindi un incremento nell'espressione di voti validi rispetto alle Regionali 2024 dell'1,81% sul voto ai candidati presidenti e dell'1,80% sui voti espressi per la lista.
Salis eletta al primo turno 124.720 ( 25,98% sull'intero corpo elettorale). Riferendoci alle precedenti occasioni di elezione diretta la candidatura Salis in percentuale sull'intero corpo elettorale è cresciuta del 2,58% rispetto a Bucci'22 e dello 0,55% rispetto ad Orlando (regionali 2024, candidatura in vantaggio nella città di Genova
PD 65.690. Lista Sindaco 18.853, AVS 15,705, M5S 11.583, Riformisti 5.405
Picciocchi 107.091 (22,31% sull'intero corpo elettorale) flessione dell'1,09% rispetto a Bucci '22 e in crescita dell0,76% su Bucci '24 (regionali)
Fdi 28.234, Lista Sindaco 24.237, Noi moderati (erede Lista Toti) 17.806, Lega 15.757, FI 8589, NPSI-DC 3.752, UDC 1189.
Altri 5 candidati sindaci: 10.449 voti (2,17% sull'intero corpo elettorale).


 
Taranto
2022 comunali: elettrici ed elettori 163.778 voti validi ai candidati sindaci 82.150 voti validi alle liste 79.268
Melucci eletto al primo turno 49.807 voti (30.41% sull'intero corpo elettorale)
PD 15.282, Liste Civiche 18.393, M5S 3.316, Popolari 2.924, Verdi 2.567, PSI-PRI 2.254, Autonomi 229
Musillo 24.514 (14,96% sull'intero corpo elettorale)
Liste Civiche 14.445, FdI 5.322, Lega d'azione Meridionale 865
Altri 2 candidati: 7.829 (4,78% sull'intero corpo elettorale)
2024 europee: elettrici ed elettori 157.495 voti validi 53.409 (33,11%)
Centro sinistra e M5S: PD 14.581, M5S 10.662, AVS 3.316
centristi: IV e +Europa 3.086 Azione 609
Centro destra: FdI 13.387, Lega 3.271, FI Noi Moderati 2.717
Pace Terra Dignità 978, Libertà 372, Animalisti 329, Alternativa Popolare 101
comunali 2025 elettrici ed elettori 160.884 voti validi espressi per i candidati sindaci 87.925 voti (54,65%) validi espressi per le liste 83.460 (51,87%). Incremento nell'espressione dei voti validi: Sindaci più 21,54%, Liste più 18,76%.
Bitetti al ballottaggio 32.875 voti (20,43% sul totale del corpo elettorale) con una flessione del 9,98% rispetto all'elezione al primo turno di Melucci nel 2022.
PD 12719, Liste Sindaco 6523, Unire Taranto 4135, Demos 2552, AVS 1900, DC 1695, Azione 1476.
Tacente al ballottaggio con 22.987 voti (14,28% sull'intero corpo elettorale, con una flessione dello 0,68% rispetto alla candidatura Musillo esclusa al primo turno nel 2022)
Liste Civiche 23.113 (14,36% sul totale del corpo elettorale)
Il candidato del centro destra Lazzaro escluso dal ballottaggio con 17.060 voti (10,60% sull'intero corpo elettorale) con i voti per le liste: FdI 7184, FI 4353, Noi Moderati 2099, PLI 760. Esclusa anche la candidata del M5S Angolano con 9.597 voti (5,96% sull'intero corpo elettorale).
Altri 2 candidati sindaci. Voti: 5.406 (3,36% sull'intero corpo elettorale).


 

Matera
2020 Comunali: elettrici ed elettori 50.730 voti validi primo turno candidati sindaci 34.546 voti validi liste 33.367 secondo turno voti validi 27.880
Bennardi eletto al secondo turno con 18.830 voti (37,11% sull'intero corpo elettorale) al primo turno 9.525 (18,77% sull'intero corpo elettorale)
M5S 3.649, Volt 1493, Europa Verde - PSI 1.474, Lista Civica 398
Sassone al primo turno 10.460 (20,61% sull'intero corpo elettorale) al secondo turno 9.050 (17,83% sull'intero corpo elettorale)
FI 3897, FdI 3084, Lega 2599, Liste Civiche 3.668
Schiuma 6.903 (13,60% sull'intero corpo elettorale)
PD 4.018, Centro Democratico 493, Liste Civiche 2.697
Altri 2 candidati sindaci 5.612 (11,06% sull'intero corpo elettorale)
2024 europee: aventi diritto 48.985 voti validi 17,527 (35,78%)
centro sinistra e M5S
PD 6.139, M5S 2.481, AVS 882
centristi: Azione 806, IV e +Europa 700
Centro destra: FdI 3.948, FI 935, Lega 584,
Pace Terra Dignità 793, Libertà 171, Animalisti 55, Alternativa Popolare 33
Comunali 2025: elettrici ed elettori aventi diritto 50.500. Voti validi assegnati ai candidati Sindaci 31.994 (63,35%) con un incremento sui voti validi europee 2024 del 27,57%, voti validi assegnati alle liste 30.977 (61,34%) incremento sulle europee 2024 del 25,56%
Cifarelli ammesso al ballottaggio con 19.925 voti (39,45% sull'intero corpo elettorale)
Liste civiche di centrosinistra 16.258 voti (32,19% sull'intero corpo elettorale)
Nicoletti ammesso al ballottaggio con 11.832 voti (23,42% sull'intero corpo elettorale)
FdI 3226, Lista Sindaco 2192, Forza Italia 1691, Io Sud 1469, UDC 1248, Lista Civica 489
Il sindaco uscente Bennardi ha avuto 2.664 voti (5,27% sul totale del corpo elettorale) perdendone oltre 16.000 rispetto ai voti ottenuti nel ballottaggio 2020. La lista del M5S è scesa da 3.649 voti a 1.694.
Altri due candidati sindaci 3.573 voti (7,07% sull'intero corpo elettorale).


 

Ravenna
2021 Comunali
elettrici ed elettori 124.763
De Pascale eletto al primo turno 39.030 (31,28% dell'intero corpo elettorale)
PD 22.740 PRI 3.250 M5S 2.443 Civiche 5.640
Donati 14.742 (11,81% dell'intero corpo elettorale)
FdI 5.589, Lega 5.238, Civica 2.804
Altri 7 candidati sindaci 8.998 (7,21% sull'intero corpo elettorale)
2024 europee
elettrici ed elettori 123.978 voti validi 63.807 (51,46%)
centro sinistra e M5S: PD 24.153, M5S 5.049, AVS 3882
centristi: Azione 2350, IV e + Europa 2.198
centrodestra: FdI 16.173, Lega 3587, FI e noi moderati 3.359
Pace, Terra e Dignità 1.874, Libertà 500, Alternativa Popolare 200, SVP 82
2025 comunali
elettrici ed elettori 126.888 voti validi assegnati ai candidati sindaci 61.491 voti validi (48,46% sull'intero corpo elettorale) con un decremento del 3,00% rispetto alle europee 2024 e assegnati alle liste 59.354 (46,77% sull'intero corpo elettorale) con un decremento rispetto alle europee 2024 del 4,69%.
Barattoni eletto al primo turno con 35.759 voti (28,03% sull'intero corpo elettorale in flessione rispetto all'elezione di De Pascale nel 2021 del 3,25%)
PD 23.739, M5S 2.627, AVS 2578, PRI 2508, Lista Civica 2174, Progetto Ravenna 1441
Grandi 15.405 voti (12,14% sull'intero corpo elettorale con uno 0,33% in più rispetto alla candidatura Donati'21)
La Lega ha presentato un proprio candidato, Ancisi, con 3.976 voti (3,13% sull'intero corpo elettorale)
Altri 4 candidati con 6.351 voti (5,00 dell'intero corpo elettorale).

 

TRIESTE. FERMARE I VENTI DI GUERRA




GAZA. SALVARE I SOPRAVVISSUTI 


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A SAN CASSIANO
Concerto del 31 maggio 2025


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A BORGIO VEREZZI




martedì 27 maggio 2025

UNA MANIFESTAZIONE PER GAZA
di Franco Astengo
 



Sembra che la futuribile e possibile alleanza tra PD, AVS (e M5S e + Europa?) stia preparando una manifestazione nazionale di denuncia per gli orrori di Gaza. Una iniziativa che arriva sicuramente in ritardo e che non dovrebbe essere limitata all'Italia ma proposta a tutta le sinistra e ai democratici conseguenti a livello europeo come era già accaduto in passato ma al di fuori dall’ottenere risultati politici cogenti. Una manifestazione nazionale di denuncia per gli orrori di Gaza che, va ricordato, dovrebbe svolgersi nel corso della campagna elettorale per i referendum dove accanto ai temi del lavoro figura quella della cittadinanza che alla drammatica vicenda palestinese è oggettivamente molto legata: ragione in più per una riuscita dell’iniziativa e per propugnarne una identità che spinga favorevolmente l’esito referendario. Occorre una manifestazione che nei suoi contenuti propositivi non risulti generica ma affondi nella concretezza di una analisi che non possiamo mettere da parte. È stato scritto da diverse parti e ne riprendiamo il senso sintetizzando: limitandoci ad assistere a ciò che sta accadendo in Palestina finiamo spettatori di un esperimento in cui l’Occidente sta pensando a sé stesso in termini di pura crudeltà, legittimando idee di deportazione di massa, ignorando radici e legami, spostando a proprio piacere confini costruiti a tavolino e non certo decisi dai popoli. Non si deve costruire semplicemente un momento di solidarietà: è necessaria una manifestazione nella quale un ampio schieramento politico ponga il quesito su cosa oggi rappresenta il potere in Occidente e analizzi le possibili risposte per rilanciare subito un progetto politico. Un progetto politico che riguardi quel potere in Occidente che tende sempre di più a trasformarsi in un soggetto di coercizione che impedisce l’esercizio dei diritti fondamentali. Un potere quello della “crudeltà dell’Occidente” che vorrebbe vietare l’esercizio di diritti di uguaglianza davanti a una legge che li dovrebbe garantire. Esiste un’equivalenza sostanziale tra il progetto di deportazione dei palestinesi di Gaza e i centri di detenzione dei migranti in Albania cui guarda la stessa Unione Europea e alle deportazioni tentate e progettate dal regime USA. Così l’Occidente si allinea all’idea della negazione dei diritti accomunandosi con tante altre situazioni nell’Oriente e nel Sud del mondo. Si è scritto “una voce da fuori urla quello che ha deciso sul come far passare nel mondo migliaia o centinaia di migliaia o milioni di persone nel mondo. La possibile manifestazione italiana deve occuparsi di questo e non di meno: altrimenti resterebbe una sfilata di resa al silenzio di un’intera civiltà (o ex-civiltà?). Nell’occuparsi della sostanza del potere una manifestazione dovrebbe trasformarsi in un momento di costruzione di un progetto ideale e politico radicalmente alternativo in termini sistemici rispetto alla deriva che stanno percorrendo i governi dell'autocrazia; un’autocrazia già evidente, a Est come a Ovest a Nord come a Sud in una globale tensione anti-democratica che accompagna una modernità che non possiamo permettere sia rappresentata soltanto da un Potere che alla fine si conclude esclusivamente dentro sé stesso.

DICHIARARE LA RESA
di Luigi Mazzella


 
 
Nell’Occidente dei cinque irrazionalismi, la stupidità umana può assumere forme svariate (e molto più marcate in tempi di guerra). Ricordo che alla fine della Seconda guerra mondiale quando al rotear di mascelle di Benito Mussolini si sostituì lo sguardo spento e falsamente modesto e cortese di Pietro Badoglio a nessuno venne in mente di chiedere a quest’ultimo, come Capo del Governo appena arresosi, di adoperarsi (mentre aveva ancora le mani alzate) perché la guerra avesse fine. In altre parole, ciò che oggi si chiede a Trump in quei tempi lontani sarebbe parso un chiarissimo “non sense”. Ancora: agli occhi e alle orecchie dei nostri avi dell’epoca, ancora meno sarebbe parso logico e ragionevole chiedere analogo comportamento pacifista ai nostri co belligeranti, che erano a quel tempo, Germania e Giappone e che capitolarono di lì a poco, arrendendosi anch’essi, (la prima per mano soprattutto Russa e il secondo dopo un duplice bombardamento atomico degli Americani del Nord, dimentichi della loro dedizione alla tutela dei diritti umani, in forma più vistosa che mai prima). Oggi, invece, ai Paesi Europei aderenti alla NATO, divenuti, per scelta dei loro Governanti, co-belligeranti di Joe Biden (il Presidente Statunitense con problemi non solo di deambulazione) contro lo stesso dettato dell’articolo 5 del patto Atlantico e nel rifiuto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di considerare aggressione l’intervento di Putin in Ucraina, ritenuto, con buona evidenza, compiuto a salvaguardia dell’incolumità delle minoranze filo russe e russofone fatte oggetto di incursioni punitive feroci da parte delle milizie neo naziste al servizio di Zelensky, le masse ingannate e portate in guerra, contro ogni presumibile loro volontà, non chiedono, come sarebbe razionale e logico, ai loro Capi (Macron, Starmer, Merz, Meloni) di arrendersi (come ha fatto l’alleato Trump) ma di rendersi promotori della pace: e ciò, follia tra le follie, continuando a fornire armi e sostegno all’Ucraina!
Domanda: È del tutto inutile chiedere a Giorgia Meloni che molto verosimilmente ha subito il fascino, oltre che dell’irrazionalismo fascista anche quello del fideismo religioso, fare, contro le regole del primo ma in base ai precetti del secondo, un atto di contrizione e di pentimento, dichiarando pubblicamente di essere stata indotta in errore dal “paterno” Biden (prodigo di baci sulla sua fronte) a entrare in guerra contro la Russia, contro ogni giustificazione desumibile dalle norme internazionali e di “arrendersi” seguendo l’esempio del Presidente Statunitense incarica (che avrebbe un motivo in più per considerarla frequentatrice abituale della Casa Bianca)?
E sarebbe irriverente chiedere, da laico impenitente,  al Papa Leone XIV di rammentare alla sua pecorella smarrita, che dissotterrando l’ascia di guerra di Giovanna d’Arco per un fine ritenuto, sia pure erroneamente,  nobile, da “pulzella” ha tutti i numeri per ottenere il perdono divino (e persino quello degli Italiani)?
 

 

 

 

lunedì 26 maggio 2025

ALLA GALLERIA BIFFI ARTE DI PIACENZA 

   

La copertina del libro

Giovedì 29 maggio 2025 alle ore 18 nel Salone d’Onore della Galleria Biffi Arte di Piacenza, Franco Toscani e Angelo Gaccione conversano sul libro Città e scrittori (Di Felice Edizioni).
 
Via Chiapponi 39 – (Piazza Sant’Antonino)
 



Sarà presente il maestro Meloniski autore della copertina. 
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.   





PENSIERI VAGABONDI
di Vinicio Verzieri



Per riderci o piangerci giù.


1.- Mentre noi seppelliamo le nostre città e altro con montagne di rifiuti, gli archeologi scavano per testimoniare la civiltà del passato.


2.- Leggo a Pescara un grandissimo manifesto vicino alla stazione ferroviaria che la Provincia ha “Riaperto il ponte” (detto della vergogna, perché dopo venti anni circa dalla fine dei lavori, non veniva aperto). I politici non sanno che il ponte non si riapre se non è stato mai aperto. Costoro la vergogna la fanno a catena, tanto non hanno il senso di essa.


3.- Sull’intelligenza degli animali non c’è dubbio, su quella umana invece sì, considerando che distrugge e seguita a fare le guerre.


4.- Sapete chi vince nelle guerre? La morte.


5.- L’insuccesso è la libertà espressiva fuori dallo sfruttamento commerciale.




6.- La città: nel mio stabile, dopo sette anni, non sono riuscito a sapere chi vive al piano superiore al mio dove tutte le notti ci sono le luci accese.


7.- La massa e in particolar modo i giovani, anche nei paesetti sperduti, assorbono tutte le novità esteriori, dall’acconciatura ai tatuaggi.


8.- Chi ha paura dell’uomo? Il lupo e non viceversa.


9.- Sono un anticlericale, perché predico male e razzolo bene.


10.- Le carezze fanno piacere anche se le mani non sono belle.

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