L’ARTICOLO 5 VIOLATO E IL SILENZIO
di
Luigi Mazzella
La
razionalità, in Occidente, è sempre latitante.
È davvero
sorprendente l’indifferenza dei giuristi italiani ed europei di fronte alla
scandalosa violazione dell’articolo 5 del Trattato della Nato in merito alla
guerra russo-ucraina. La posta in gioco forse non è sufficientemente chiara: si
tratta del coinvolgimento del nostro Paese nel conflitto. Mazzella ce lo sta
ricordando fino alla noia insistendo sulla questione: ci auguriamo che qualcuno
di loro batta un colpo. Le pagine di “Odissea” sono a disposizione.
Il “pasticcio”, conscio o inconsapevole, della violazione dell’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico ha messo ancora una volta in luce l’inarrestabile corsa del cosiddetto “mondo Occidentale” verso l’irrazionalità e l’autodistruzione. E il silenzio massmediatico totale ha dimostrato che si è trattato di un’aberratio ictus che (in Italia, ma forse anche altrove) ha coinvolto forze sia di governo sia di opposizione. Tra i Capi di Stato coinvolti nella brutta vicenda della guerra Russo-Ucraina, si possono salvare in extremis e in misura diversa Donald Trump eVladimir Putin. Il primo è stato l’unico Presidente tra quelli dei Paesi divenuti “co-belligeranti” ad ammettere, implicitamente, la violazione della norma NATO; e ciò, parlando chiaramente di “resa” e di “guerra persa” (anche se poi, del tutto incoerentemente, ha minacciato sanzioni al Paese dichiarato “vittorioso” e ha riparlato di armi). Il secondo si è dimostrato uno statista, più di ogni altro, razionale e controllato, astenendosi da ritorsioni e controffensive belliche (missili, bombe, droni e quant’altro) nei confronti dei Paesi che erano entrati inaspettatamente in guerra con il fine dichiarato di assistere e inviare armi a un Paese che non era membro della NATO; non ha reagito al violento, emotivo e poco civile turpiloquio con espressioni da trivio a lui dirette di leader politici Europei; ha tenuto ferma la barra contro il risorgente pericolo del nazi-fascismo di Zelensky e dei battaglioni Azov, utilizzato callidamente da Joe Biden e dal Partito Democratico Statunitense (divenuto mondiale per i maneggi del servizi d’intelligence) ai confini di un Paese che per sconfiggere quel cancro europeo aveva perso un enorme numero di suoi giovani figli. Entrambi, il Presidente Americano e quello Russo, inoltre, hanno civilmente ringraziato il Papa che ha offerto la sede vaticana come luogo per la mediazione di pace. Per il resto il panorama offerto dall’Occidente politico è stato di uno squallore deprimente e preoccupante al tempo stesso.

Sarà il Riarmo che ci seppellirà!

I capi di governo dei tre Paesi
che sono sempre stati al centro, come protagonisti e iniziatori di tutte le
guerre in Europa e nel mondo (e cioè: Germania, Francia e Gran
Bretagna) hanno mostrato tutta la loro sterile, impotente eppure smargiassa e
“guascona” protervia. Gli
altri, Polonia in testa, si sono accodati, restando in silenzio.
L’Ungheria
di Orban si è rinserrata nella sua “riserva”, opponendo solo dei “no” che lasciano
intatte, senza modificarle, le conseguenze delle intemperanze dei Paesi più
guerrafondai. In Italia, la “girellina” Giorgia Meloni, “pulzella” italica
dall’ascia di guerra arrugginita, ha fermato a metà la sua piroetta,
strizzando l’occhio a Trump per la svolta data all’evento bellico
russo-ucraino ma continuando a ripetere, senza cambiare una sola virgola,
la versione dei fatti, “propagandata” da Biden e da Zelensky e
clamorosamente smentita da Trump, Vance, Kennedy jr e dai loro seguaci Repubblicani
(e Democratici pentiti, dopo avere tolto la sveglia dal collo).
Conclusione: La latitanza della
ragione continua e nulla si muove in senso contrario sul fronte occidentale. Il
mendacio sull’articolo 5, prodotto da dabbenaggine o malafede, resta comunque
intoccabile. D’altronde, non è immaginabile che un leader politico
ammetta di avere clamorosamente preso un abbaglio o compiuto scientemente un
atto dalle conseguenze imprevedibili e disastrose! Non sarà più così, e
della violazione dell’articolo 5 si parlerà, soltanto se vi sarà un
“cambio della guardia” nei governi dei vari Paesi Europei. Ma quale mutamento sarà
necessario? Anche sotto questo profilo l’Occidente è cambiato. Da quando la
Sinistra è diventata “mondiale” (rectius: è la stessa, con visioni
uguali e identiche, in tutto l’Occidente), anche i veri e autentici “progressisti”
e pacifisti sono costretti a votare a Destra o quanto meno a scegliere a
destra un leader tout court tendente alla neutralità).
Domanda
finale: Si
può chiamare ancora “democrazia” un simile pateracchio?