IL GUAZZABUGLIO
di Luigi Mazzella
La difficile pace in Ucraina. Ancora
sull’artico 5° della Nato
In duemila
anni di Storia l’Occidente degli irrazionalismi religiosi e politici di
stramberie ne ha fatte molte ma l’ultima immaginata da un Presidente
Statunitense, secondo osservatori americani, ai limiti della demenza
senile non ha equivalenti. Che cosa
ha fatto Joe Biden di tanto grave? Ha convinto i suoi servili fan della NATO a
violare in modo eclatante l’articolo 5° del Patto Atlantico e a intervenire,
con l’invio di armi e con altri sostegni, in una guerra tra la Russia
e l’Ucraina. All’ insaputa delle popolazioni (e nella probabile ignoranza dei
loro stessi governanti e consulenti diplomatici) quei Paesi Europei, che si
erano uniti per evitare guerre nel vecchio Continente, sono scesi in guerra
come “co-belligeranti” contro il Paese di un leader politico, accusato da Putin
di nazismo. Grazie alla loro fornitura di missili, droni, carri armati, aerei
supersonici di guerra, l’Ucraina ha combattuto per ben tre anni contro il
gigante Russo e molte giovani vite di quel Paese “sono volate molto
anzitempo all’Orco”. Alla guerra sui campi di battaglia si è aggiunto il
delirio del turpiloquio, cui nessuno dei cobelligeranti si è sottratto dal più alto
al più basso livello, involgarendo carta stampata e immagini televisive della
“civile” Europa. Naturalmente,
come in ogni luogo dove impazza un’ordinaria follia, anche in Occidente (come
in ogni manicomio) possono esservi individui che hanno sprazzi di lucidità
mentale. Uno di questi è stato, a mio giudizio, Donald Trump che come un
personaggio della commedia napoletana, pur non sapendo né leggere né
scrivere, si è tirato fuori dalla guerra, arrendendosi e issando
bandiera bianca. Il neo eletto Presidente Statunitense ha fatto, poi, quel
che fecero gli antifascisti nel Bel Paese quando riconobbero le buone ragioni
di Albione e dello zio Sam, riconoscendo che la prima era tutt’altro che
perfida e il secondo amico tradizionale dell’Italia. Trump ha
riconosciuto che Putin, dopo che tanti russi erano morti per combattere il
Nazismo nella seconda guerra mondiale, bene aveva fatto a fermare i genocidi
che i neo-nazisti di Azov avevano compiuto e stavano compiendo ai danni dei
filo russi e russofoni delle zone ucraine di confine. Chiedere al neo
eletto Presidente americano di fare di più uscendo clamorosamente dalla NATO e
lasciando gli Europei sotto l’ombrello sforacchiato dell’articolo 5° male
interpretato e letto da Biden e Ursula Von der Leyen, sarebbe stato, a giudizio
di qualche raro saggio ancora esistente in Occidente, un “fuor d’opera”. Da
cow-boy americano, il Donald ha fatto le irrazionalità tipiche dei “guapi”: ha
promesso di fare il salto da “cobelligerante” a “paciere” e di escludere i
Paesi Europei dalle trattative con Putin e Zelensky. Il che, in parole povere,
significa: “farò solo io la pace e ne terrò fuori gli Europei che, come
me, erano co-belligeranti, alleati dell’Ucraina e nemici a pari titolo
della Russia.
Domanda: Che significa ciò,
pensando e facendo uso della ragione? Che se Putin e Zelensky firmano la pace
restano in guerra contro la Russia solo gli europei, armati sino ai denti con
in testa, in prima fila, la Germania di Ursula? E, domanda ulteriore: che
farà la Meloni: sottoscriverà un nuovo “patto d’acciaio”?
Trump ha promesso di fare
l’America grande e c’è da credere nelle sue parole fino a prova contraria. E
l’Europa? Continuerà a infierire sul cadavere della Dea Ragione dopo averla
(illuministicamente?) assassinata ai tempi del Terrore?