LA
GUERRA HA I SUOI RESPONSABILI
di Angelo
Gaccione
Care e cari,
vi ringrazio per
l’attenzione con cui seguite “Odissea” e apprezzo molto quando esprimete i
vostri convincimenti su temi tanto importanti. Non importa se a volte possono
divergere: questo è un ulteriore stimolo alla riflessione e al confronto. Io
credo che chi interviene su queste pagine è mosso da sentimenti sinceri, e su
un tema forte come quello della guerra condivide la nostra stessa avversione. Nessun
organo di stampa ha dedicato (e dedica) a questa barbarie, una attenzione
continua e rigorosa come “Odissea”. Non concedendo nulla alla propaganda
bellicista e ai contorcimenti dialettici con cui vorrebbero farci digerire la
spaventosa criminale spesa militare che affama i popoli, divora la ricchezza
prodotta dai lavoratori e dalle lavoratrici, distrugge i servizi sociali
fondamentali di una nazione. Soldi alle armi ed alla guerra significa niente
soldi agli ospedali, alle scuole, ai trasporti, alle pensioni, ai salari
poveri, alla difesa del territorio, al patrimonio culturale, alla ricerca
scientifica e sanitaria, alla disoccupazione giovanile, alle famiglie con
congiunti disabili, agli anziani senza risorse, alle casalinghe dei ceti
popolari senza salario e senza pensioni. E potrei continuare per pagine e
pagine.
Nessuna
giustificazione di quella che viene spacciata per difesa; la difesa è
una truffa per farci accettare passivamente il riarmo, il militarismo, l’odio nazionalistico
verso altri popoli con cui vogliamo vivere in pace; convincere giovani donne e
uomini ad arruolarsi come carne da macello. Non c’è più nessuna difesa
con l’esistenza delle armi nucleari e in un conflitto con tali armi saremmo
tutti perduti per sempre. L’unica difesa è rinunciare alla difesa:
disarmare, collaborare, dialogare, evitare politiche di dominio, di
sfruttamento, di sopraffazione. Tutte scelte fatte dagli Stati e dai Governi,
non dai popoli che le subiscono; Stati e Governi retti da uomini e da donne:
uomini e donne che hanno potere e che decidono concretamente,
sulle nostre vite e su quelle di miliardi di esseri umani, animali e vegetali
incolpevoli.
Nessuna
giustificazione alle alleanze militari, storicamente responsabili di aver reso
mondiali conflitti che sarebbero rimasti circoscritti e risolti con una paziente
e fattiva attività diplomatica. Ripudiare la guerra è uno dei princìpi su cui si
fonda la nostra Carta Costituzionale; risolvere le controversie internazionali
per via pacifica ne è il corollario. A tutto questo anche la nostra bellissima
e colta nazione sta da tempo rinunciando. Dal presidente della Repubblica al
Governo, da una parte maggioritaria del Parlamento a una parte maggioritaria
dei Partiti, stanno tutti spingendo, in aperta violazione della Costituzione e
del Diritto, per coinvolgerci attivamente in un conflitto mondiale. In spregio
alla volontà degli italiani e senza che nessun’altra nazione ci abbia aggrediti.
È su queste cose concrete che dovremmo riflettere e mobilitarci assieme ai
tanti che già lo fanno. Se non lo faremo, avranno la meglio coloro che nel
nostro Paese ci stanno portando alla guerra: uomini e donne che governano e
decidono, sia qui che in Europa. E trionferà il nulla.