LIBRI
STORIA DI VITA E DI
ANARCHIA
di Angelo Gaccione
La copertina del libro |
I potenti e gli uomini di potere (siano
essi re, nobili, prelati, generali, condottieri, capi di stato e quant’altro) hanno
sempre avuto, ed hanno, i loro cantori, i loro storici, i loro biografi. Quasi
sempre si tratta di cantori prezzolati che hanno prestato i loro versi, i loro
pennelli, le loro parole, per esaltarli o tramandarne le gesta, anche quando
queste sono state indegne e immeritorie. Chi ai potenti si oppone ha, a sua
volta, un obbligo morale importante: quello di prendersi cura e rimuovere dal
buio della storia le vite di quanti a quei potenti e a quei poteri hanno detto
no, e si sono ribellati. Rimuovere dal buio della storia le loro vite per
consegnarle alla memoria collettiva, alle generazioni di oggi e di quelle che
verranno, perché ne capiscano il valore, ne imitino l’esempio e ne perpetuino
le idee. È solo in questo modo che
quegli uomini e quelle donne resteranno vivi e le loro idee giovani e
imperiture. Per fortuna c’è, ed alquanto diffusa, una storiografia e una
ricerca che di questo si fa carico; e lo fa con ammirevole passione, anche se
priva dei mezzi che sarebbero necessari alla fatica. Trovo a questo riguardo
oltremodo ammirevole che alcuni militanti libertari volterrani del Collettivo
Distillerie: Pietro Masiello, Gianni Calastri e Bruno Signorini, abbiano
intrapreso un viaggio fino in Belgio, assieme a Duccio Benvenuti, che ha
strutturato il materiale del libro Storia di vita e d’anarchia, per raccogliere dalla voce di Ovidia
Guelfi e della nipote Viviane, elementi utili a comporre un ritratto dell’alabastraio
anarchico Guelfo Guelfi e di sua moglie Erminia Del Colombo, costretti dalla
persecuzione fascista a lasciare la loro bellissima città di Volterra e
trasferirsi, come tantissimi altri oppositori del regime, nella capitale belga.
Informazioni il volumetto ne trae anche da altre fonti, come ad esempio quelle
diplomatiche e di polizia custodite nel Casellario Politico Centrale dell’Archivio
di Stato di Roma, ma verificare direttamente i luoghi che hanno visto agire la
coppia, il quartiere dove hanno vissuto, il posto dove Guelfo ha scolpito le
sue opere, immaginarsene il clima, ha un peso particolare in queste pagine. Il
libro racconta di Guelfo sin da quando giovanissimo segue le orme paterne, imparando il mestiere di alabastraio che praticherà nelle botteghe artigiane di
Volterra prima e degli ateliers di Bruxelles poi. Ci sono la sua maturazione
politica, l’impegno delle lotte, gli arresti, le fughe, le condanne, fino al
riconoscimento del suo valore che è qualcosa in più di una semplice abilità di
lavorante di alabastro. Il bassorilievo dedicato ad Errico Malatesta, il busto
delle Gioconda leonardesca, la lapide all’educatore libertario teorico della
Escuela Moderna, Francisco Ferrer y Guardia che ora fa bella mostra di sé sul
bellissimo palazzo primi Novecento, proprio davanti al vescovado, e accanto a
quella dedicata a Giordano Bruno, sono la prova tangibile del suo estro
artistico.
Il libro è
anche una piccola guida sull’antifascismo nella città di Volterra, ricco com’è
di eventi, spunti, aneddoti, su un periodo storico difficile, ma contrassegnato
da una grande solidarietà, e, soprattutto, da una indomita voglia di libertà.
Duccio Benvenuti
Storia di vita e d’anarchia
Guelfo Guelfi e Erminia Del
Colombo
Fra Volterra e Bruxelles
Distillerie
Ed. 2016
Pagg. 70 s.i.p.
Il libro può essere richiesto a:
duccio.benvenuti@tin.it
info@ledistillerie.com
Gianni Calastri: Tel. 335-5794908