CONFRONTO
Emanuele Spiga
Il dottor Emanuele Spiga risponde al dottor De Bonis
Berlino. Egregio collega De Bonis,
sento la
necessità impellente di controbattere, ad onor del vero e della scienza, al suo
articolo di venerdì 8 gennaio. Vorrei cominciare con alcune precisazioni che
alcune sue imprecisioni richiedono:
-SARS è acronimo di
sindrome respiratoria acuta severa;
-i vaccini
(chiamiamoli “classici”) possono contenere non solo virus attenuati, ma anche
inattivati (cioè morti);
-la
malattia detta Covid-19 non si limita a SARS e insufficienza renale, ma ogni
organo ne è colpito. In un processo infettivo si attivano tutta una serie di
cascate di mediatori chimici dell’infiammazione e persino i sistemi della
coagulazione vanno in “tilt”.
Ecco che le
polmoniti diventano ARDS, alle insufficienze renali si associano numerose altre
insufficienze d’organo, ischemie, danni a vari tessuti. Ignora forse le
correlazioni tra Covid-19 e infarti cerebrali (ictus), TIA, Guillan-Barré,
miocarditi o non le cita volutamente?
-una
terapia farmacologica valida è garantita da risultati e dal minor numero di
effetti collaterali possibili;
-ogni
vaccino dall’inizio della storia dei vaccini ha provocato, in una piccola
percentuale di pazienti, reazioni allergiche raramente sfociate in shock
anafilattici. Sono sicuro che vorrà ricordare ai suoi lettori che uno shock
anafilattico può sorprendere chiunque in qualunque momento: sulle Alpi mentre
si fa trekking in seguito alla puntura di una vespa/ape o magari ad un pranzo
di famiglia perché la nonna si era dimenticata che il nipote fosse allergico al
burro e ha cucinato le lasagne con la besciamella;
-ogni
farmaco viene messo sul mercato senza conoscerne gli effetti a lungo termine
che vengono analizzati nella cosiddetta fase 4. Se dovessimo aspettare 10-15
anni per convincerci ad assumerne uno saremmo, nel frattempo, probabilmente
morti.
-vivere nel
2020 significa avere, fortunatamente, risorse e mezzi per attuare progressi
scientifici: si chiama biotecnologia e non “prodotto di terapia genica”;
-l’inoculazione
del mRNA provoca la sintesi di un solo elemento virale, ovvero la proteina
Spike. Anche su questo punto le vorrei ricordare che la malattia Covid-19 è
causata patofisiologicamente da un’iperreazione del sistema immunitario alla
noxa. Il vaccino lo eviterà.
-idrossiclorochina
e azitromicina facevano parte del primo schema terapeutico, rilevatosi poi
inefficace. Oggi sappiamo molto di più del virus e di conseguenza di come
trattarlo. Il protocollo farmaceutico c'è eccome: ventilazione non invasiva o
semplice maschera d’ossigeno, eparina con un target di aPTT tra i 50 e i 70
secondi, antipiretici e antiinfiammatori, idratazione, variazione del decubito
e nei casi più gravi IOT, ventilazione meccanica, Remdesivir. Gli antibiotici
sono consigliati solo nel caso di superinfezioni. Leggere qualcosa sulla procalcitonina
la aiuterà a capire meglio questo punto;
-il vaccino
non è un OGM. Nulla del corredo genetico del virus è stato mutato.
-vorrebbe
illuminare i suoi lettori su questi miracolosi integratori alimentari?
Mi creda, è
frustrante scrivere in risposta al suo articolo dovendo farlo sotto forma di
elenco, ma tant’è date le innumerevoli inesattezze da lei scritte. Quando cita
qualcuno si prende la responsabilità di quelle citazioni, le appoggia e le
sostiene, ne è complice. Mi corregga se sbaglio, ma l’impressione, supportata
anche da espressioni come “Big Pharma” e “difesa dalla vaccinazione”, è che Lei
cerchi di allontanare da sé il sospetto di essere un no-vax, ma de facto sta
rifiutando il vaccino.
Allora mi
preme chiarire ancora qualche punto:
i vaccini
vengono somministrati solo da medici e anche quando in “tendoni” questi ultimi
sono organizzati ospitando una squadra di medici anestesisti-rianimatori e di
ambulanze. Per molti atti medici, inoltre, è necessario firmare un consenso
informato. Le cito alcuni esempi: somministrazione di sacche di sangue e plasma
acido tranexamico, immunoglobuline, fattori della coagulazione. A lei è già
passato sottomano il consenso informato relativo al vaccino BioNTech o Moderna?
Nel caso si
verificasse una reazione avversa la colpa non è e non può essere del medico,
anche se lei cerca di portare avanti questo “brainwash” ed inoltre i medici non
sono solitamente liberi professionisti che si improvvisano vaccinatori, ma sono
dipendenti di una struttura in cui è stata formata e istruita una squadra
dedicata. Nel caso di qualsivoglia sospetta responsabilità civile o penale ci
sarà un’indagine, un processo e non un’accusa diretta del paziente verso il
vaccinatore. Il nome del medico i pazienti potranno leggerlo sul cartellino.
In
conclusione, caro De Bonis, scomodando Ippocrate o meno Lei ha il dovere di
informare e raccontare una verità oggettiva, non le sue tendenziose e faziose
mezze verità. Cosa farà quando i pazienti che ha aizzato contro altri
colleghi perderanno le cause e verranno a chiedere il conto a lei. La invito alla
prudenza e ad attenersi al metodo scientifico che tanto sbandiera, ma che non
applica.
Un cordiale
saluto,
Dr. Emanuele Spiga
Specialista in Anestesia e Rianimazione
OdM di Berlino