SANITÀ. GLI ANTICORPI DELLA SOCIETÀ
di
Marco Vitale
Marco Vitale
Un
contributo dell’economista Marco Vitale
Caro
Gaccione,
la
Tua recensione su Odissea di “Senza respiro” di Agnoletto è qualcosa di
più di una recensione. È una chiamata alle armi, indispensabile, onesta, coraggiosa.
Agnoletto meritava una recensione così bella. Ma andiamo oltre. INSIEME! Nel
mio libro “Al di là del tunnel”, il 16 marzo 2020 scrivevo: “Ma non
dobbiamo illuderci. Sullo stimolo del Coronavirus dobbiamo riuscire, come
società, a esprimere un’energia positiva, un’imperiosa richiesta di
miglioramento del sistema e di trasferimento di risorse ingenti da settori di
spesa inutili se non dannosi verso la sanità e la ricerca, per fare quello che chiede
Garattini e tanti altri come lui. Se non si muovono dei vigorosi anticorpi
nella società non succederà nulla perché l’attuale sistema è congeniale agli
interessi di molte forze politiche che, da tempo, guardano alla sanità come la
greppia principale per i propri accoliti e i propri voti. Sotto questo profilo
crisi epocali come quella del Coronavirus potranno essere una grande occasione per
migliorare. Non permettiamo che la generosità e l’eroismo del personale medico
e sanitario diventi la foglia di fico per coprire le malefatte della mala
politica sanitaria. Ma anche grandi occasioni si perdono (passata la festa
gabbato lo santo) come abbiamo perso quella della crisi finanziaria del
2008 dalla quale siamo emersi con un sistema finanziario e bancario se
possibile peggiore di prima”.
Marco Vitale |
La copertina del libro
di Marco Vitale
E
il 5 maggio 2020 scrivevo:
“Sanità. Articolo 32 della Costituzione
al centro.
In tutti i miei interventi ho sempre
espresso pensiero comprensione e solidarietà a chi si è trovato a guidare le
battaglie contro la pandemia. Ma ho anche detto che non si potrà evitare, una
volta passata la fase acuta della stessa, di indagare, con serietà, di
esaminare approfonditamente la reazione della nostra sanità al Covid-19. Questo
esame inizia da poche domande molto semplici: è vero che il nostro rapporto
decessi/popolazione è il peggiore del mondo? Se è vero perché? È vero che il
numero dei deceduti tra i sanitari è terribilmente alto e doloroso? Se sì
perché? Queste domande e tante altre connesse non possono restare senza
risposta. Ma deve essere una risposta onesta e competente per andare avanti,
per migliorare il nostro sistema sanitario non per lanciare accuse di parte. E
qui sta il difficile. È certo che l’olocausto che abbiamo visto in tante RSA
porterà a un intervento pesante della magistratura. Ma la magistratura persegue
le sue verità, i suoi obiettivi, che non sono necessariamente quelli di
migliorare il sistema sanitario. Né l’indagine può far capo ai vertici delle
responsabilità regionali che sono parte in causa. Come disse Einstein: le
persone che hanno causato i problemi non sono le stesse utili per rimuoverli.
Eppure, una seria approfondita indagine sullo stato della sanità, soprattutto
in Lombardia, e su cosa vada cambiato è indispensabile ed è augurabile che
venga costituita una Commissione di indagine onesta, competente, con competenze
sanitarie ma anche economico-organizzative, magari presieduta da uno studioso
tedesco o svizzero, incaricata dal presidente della Repubblica o da altra
carica istituzionale che, in sei mesi, proponga al Parlamento ed al Paese un
quadro onesto e competente dell’intera vicenda, e delle ragioni che hanno portato
ad una situazione così grave, soprattutto in Lombardia e Piemonte. Una cosa
nuova e positiva si è verificata nel mondo della sanità. Per la prima volta gli
ordini professionali si sono mobilitati sollevando problemi molto seri e
dichiarando la loro volontà di impegnarsi sul tema. Che questo slancio non vada
perduto. Che questi raggruppamenti restino mobilitati. Che si uniscano in un
processo federalista. Che l’inevitabile riforma li veda protagonisti. Che negli
ospedali si ristabilisca la libertà di pensiero e di parola. Che la centralità
dell’art. 32 della Costituzione e della SSN venga restaurata”.
La copertina del libro di Marco Vitale |
Con preoccupazione vedo che l’attenzione
e tensione dei singoli medici e degli ordini medici professionali si vanno attenuando. Ma niente di importante (che si chiami sanità o scuola o giustizia)
può essere impostato all’efficacia ed alla vera efficienza ed al rispetto della
Costituzione senza il coinvolgimento e l’impegno diretto dei protagonisti (cioè
dei medici e personale sanitario, dei professori, dei maestri, dei giudici).
Bisogna ricostruire e per fare questo ci
vogliono capomastri e muratori che sanno quello che fanno e perché. Solo i
politici hanno l’arroganza di gestire un Paese del quale ormai non capiscono
più niente dall’alto di un’incultura di fondo che impedisce loro di capirlo,
qualunque cosa succeda. Purtroppo, questo virus colpisce subito anche le
persone normali, quando decidono di dedicarsi a un incarico politico, come la
sconvolgente prima uscita del neo- assessore* alla Sanità della
Lombardia sulla distribuzione dei vaccini collegata al PIL dimostra. Un’uscita
che lascia senza fiato, per tutto quello che sottintende, che fa cascare le
braccia, come ha giustamente commentato il Sindaco Sala, contraria alla civiltà
come ha detto il ministro Francesco Boccia, contraria all’articolo 32 della
Costituzione e alla legge 833/78 istitutiva del SSN come ha detto il presidente
della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, a un passo dalla barbarie come ha
detto il presidente della Regione Campania.
Speravo che fosse una forzatura
giornalistica ma, purtroppo, la rettifica dell’assessore l’ha confermata.
La copertina del libro di Vittorio Agnoletto |