PER FRANCO
Franco Loi con Gaetano Capuano
Oggi, sabato 2 gennaio 2021, mi sono ritagliato tre ore dal lavoro per trascorrerle
con il “poeta” per eccellenza, e secondo me e di qualche intenditore di poesia,
da “Nobel”. Era dalla seconda metà di agosto che non lo vedevo e anche se lo sento
spesso previo telefono, la mia visita era per fargli sentire la mia vicinanza,
specie dopo la dipartita terrena della sua dolce consorte Silvana Corti. Come
sempre la famiglia Loi, Franco, sua figlia Francesca e suo genero Ermes, mi
hanno regalato un momento che resterà indelebile nel mio cuore e nella mente.
Anche se un po’ provato, Franco ha voluto che gli leggessi i miei versi che ho
dovuto estrapolare dal mio profilo di Facebook. Ha ascoltato con l’attenzione
di un uditorio. Gli ho tenuto la mano, abbiamo bevuto un caffè caldo, caldo,
caldo e ci siamo raccontati. Mi sono venute le lacrime nel leggere; per fortuna
indossavo la mascherina sul viso e nessuno si è accorto di questo mio
silenzioso sfogo di commozione emotiva. Risuonano meravigliosamente ancora
adesso che scrivo queste parole, quelle elargitemi da Franco, con benevolenza,
affetto e stima. A differenza di altre volte ho denotato stanchezza nella
flebile voce di Franco e alcune sue confidenze mi hanno aperto visioni
spirituali. Solitamente dopo queste visite scrivo versi inerenti Franco, poiché
li suggerisce il momento vissuto con intensità. Stasera non ho trovato parole
di poesia, solamente un libero sfogo per delle foto e dei video che Ermes ha
fatto e che terrò gelosamente. Un freddo glaciale atmosferico ha accompagnato
il mio viaggio di ritorno a Varese in treno, poiché non funzionava il
riscaldamento, ma le carezzevoli, calde parole di Franco, hanno reso
insensibile la ostile temperatura invernale meneghina. Ciao, caro Franco, “Poeta”
da Nobel.
Loi e Capuano nel Salone di barbiere di Gaetano |
Oggi 7 gennaio 2021, si è svolta la cerimonia di commiato dalla vita terrena dell’amico Franco Loi, in comunione con le ceneri di Silvana, dipartita il 26 settembre dello scorso anno. Come nello stile di Franco, una cerimonia sobria, discreta, in presenza dei figli, la famiglia e pochissimi intimi amici. Una bella e sentita omelia del parroco ha sottolineato la natura dell'Uomo e del Poeta. Sono state lette delle poesie di Franco oltre alle testimonianze di due amici del Teatro Officina e della rappresentanza del Comune di Milano. Subito dopo davanti ad un altro caffè caldo, caldo, caldo, i poeti Davide Ferrari di Pavia, Maurizio Noris di Albino (Bg), e il sottoscritto, ci siamo narrate alcune vicende amicali e affettuose di Franco nei nostri confronti, soprattutto negli ultimi giorni. Ovviamente, i momenti, gli eventi e gli amici di Franco sono tantissimi, e sono una ben nutrita compagnia di nomi altisonanti della poesia contemporanea. Ho fatto da ambasciatore per tanti poeti che si sono raccomandati di fare le condoglianze alla famiglia. Io posso solo dire che mi ritengo fortunato per quelle ultime tre ore trascorse sabato scorso con il poeta per eccellenza e, con le medesime parole che ho dedicato a mio padre nell’estremo saluto, in uguale maniera saluto Franco: È bellu bellu cridiri / ca dunn'è ghè ghè / Francu pi mia / è vivu, vivu, vivu!
(È bello bello credere / che dovunque si trovi / Franco per me / è vivo, vivo, vivo!).
Gaetano Capuano