RICORDO DI FULVIO PAPI E STRESA
Papi con Gaccione ed Esposito
a Stresa al "Gigi Bar" luglio 2012
Sono trascorsi pochi giorni
dalla scomparsa dell’amico Fulvio Papi e lo voglio ricordare con grande affetto
e commozione sia elencando i ricordi difficili che la vita di tutti i giorni ci
regala, sia i momenti di grande allegria sul lungolago di Stresa come vecchi
compagni di viaggio che con il suo talento e la sua intelligenza sapeva trovare
la migliore via d’uscita sia che si discutesse di letteratura, filosofia,
politica o attualità. Oggi a pochi giorni dalla scomparsa non posso e
soprattutto non voglio dimenticarmi del suo sorriso gentile, delle sue battute
allegre tra i tavoli del Caffè-Gigi di Stresa quasi sempre in compagnia
dell’amico Angelo Gaccione. Tutto questo per dimostrare la sua affabilità con
cui stava in compagnia degli amici, di amici che si rispettavano e si volevano
bene, si vogliono bene, amici non solo di Milano ma di tutto il Lago
Maggiore. Momenti in cui ognuno parlava dei suoi momenti difficili, dei timori
e delle speranze e trovava conforto e condivisione. In questo mio breve ricordo
non posso dimenticare il Fulvio Papi professore di filosofia teoretica, che
lascia un grande vuoto nella comunità accademica e culturale italiana.
Mi raccontava del grande Antonio Banfi e del nostro
grande Clemente Rebora, senza dimenticare il suo innato interesse per la
politica. Del suo importante elenco di opere filosofiche che hanno influenzato
molti giovani studiosi e che hanno potuto scoprire l’antropologia del suo
pensiero. Voglio chiudere questo mio breve ricordo sottolineando la sua
ammirazione per l’opera di Rosmini e dei padri Rosminiani, in modo particolare
per padre Umberto Muratore, e il suo immenso amore per il nostro Clemente
Rebora. Ammirazione che mi trasmetteva con aneddoti personali perché era stato
uno dei pochi, data la sua età, ad aver frequentato e conosciuto Rebora vivo.
Difatti quando lesse il mio libro di poesie Il vento sul muro la
poesia che ricordava a memoria e mi recitava nei nostri incontri era: “Reboriana”:
Ricordo l’urlo del battello all’attracco di Stresa| un sabato di ottobre. Se
mai ti riesce a ricordare| queste giornate cercale nei versi del poeta Rebora|o
nascoste tra le nebbie di lago.
Oggi, ma soprattutto la prossima estate di Stresa, ci
mancherà sempre di più l’amico Fulvio Papi, ci mancherà la sua gentilezza
e quel suo sorriso magico.
Franco Esposito - Dir. Microprovincia -
Stresa
a Stresa al "Gigi Bar" luglio 2012