MILANO SCONOSCIUTA
di
Filippo Senatore
La
Grotta del Mago è della stessa sostanza dei sogni.
C’è
una Milano sotterranea ancora poco conosciuta dove si nasconde la Grotta del
Mago. Nel quartiere di Villapizzone alcuni anni fa è nato un laboratorio teatrale
e un artigianato di cesello. Un mondo caro ai bambini, affascinante anche per
gli adulti, la fragilità della pandemia ha dato un duro colpo alla struttura
chiusa al pubblico ormai da tempo. Ma il laboratorio continua, nel rispetto
delle regole sanitarie, a costruire e consolidare l’arte. Lo spazio è stato
ideato ed è gestito da Annalisa, Francesco e i suoi figli, Sofia e Costantino.
Francesco Orlando e Annalisa Santambrogio si conoscono alla scuola del Piccolo
Teatro di Milano (oggi Paolo Grassi) li ‘sposa’ Tadeusz Kantor:
durante il seminario che sfocia nello spettacolo: “Un Matrimonio, alla maniera
Costruttivista e Surrealista”. Dal gioco teatrale il sogno si realizza. Francesco
lavora con compagnie di teatro di figura, fra le altre: i “Drammatico Vegetale”
(Ravenna Teatro), le due compagnie di marionette: Carlo Colla e figli, e Gianni
e Cosetta Colla, il “Teatro del Buratto”. Annalisa inizia un percorso di teatro
sociale: cura progetti di integrazione in realtà problematiche attraverso il
teatro, soprattutto con il linguaggio ‘di figura’. Crescono i bambini e
crescono anche i personaggi che loro creano e che riempiono la casa. Il sogno
di trovare uno spazio per costruire e fare teatro, man mano diventa anche una
necessità.
Salvatore Papa
Francesco, una decina d’anni fa, incontra Salvatore Papa, classe 1929, di Valguarnera Caropepe (Enna), figlio di un costruttore di pupi siciliani. Mia nonna era nata in questo nido saraceno e portata in fasce a Messina dopo il terremoto. Allo scoppio dell’Ultimo conflitto mondiale il capofamiglia è al fronte e il teatro dei pupi di Valguarnera decade, viene venduto e i pupi dispersi. Salvatore dopo avere vinto il concorso alle Poste sale al Nord e vive la sua vita a Milano. Ma appena va in pensione non ha dimenticato l’arte e ricomincia nella cantina del condominio. Passa qualche anno e nasce una amicizia e un sodalizio artistico: l’“opera pupara Orlando-Papa”. E anche i pupi hanno bisogno di una casa. Cinque anni finalmente viene trovato lo spazio in via Console Marcello 1. Dice Marilisa: “Ci piace il quartiere, ci accoglie bene lo spazio dove si raccolgono oggetti in apparenza inutili strappati all’Amsa. Prima li stivi, poi diventa qualcosa d’altro: nel nostro caso personaggi”.
Grotta del Mago è un nome
legato al
paese di Francesco, Massafra (Taranto) La cittadina è tagliata da varie
gravine, scavate e abitate come quelle di Matera: cripte affrescate,
camminamenti e grotte-abitazione. Fra queste ce n’è una, particolarmente
grande, bella e suggestiva che ha dato luogo ad una leggenda: sarebbe stata
abitata, in una oscura epoca sprofondata nell’antichità, da un personaggio
sapiente e misterioso, un ‘mago’. La grotta è situata in alto, rispetto al
fondo della gravina, e per arrivarci bisogna salire all’interno di un pozzo o
budello scavato nel tufo, usando una scaletta e una corda, un vero rito di
iniziazione per i ragazzini. Il nome è stato scelto dai figli. Sofia che segue la parte grafica, ha recitato,
costruito ed animato personaggi negli spettacoli della “Grotta” col fratello
Costantino. Lasciamo al visitatore la scoperta di un luogo pieno di meraviglie
dove gli oggetti di scarto e di riciclo si trasformano in figure meravigliose
della stessa sostanza dei sogni.