UNA PROPOSTA CONCRETA
Max Hamlet Sauvage "La guerra è madre di tutte le povertà" |
Testo che lo scrittore
Angelo Gaccione leggerà in Piazza della Scala a Milano, sabato 18 febbraio in
occasione del ritrovo di poeti, musicisti, associazioni, per chiedere un
immediato cessate il fuoco della guerra russo-ucraina e avviare un negoziato di
pace presso la Città di Assisi, città mondiale della Pace.
Benvenuti a Milano a tutte e a tutti, in un luogo
così prestigioso e universalmente ammirato qual è Piazza della Scala. Siamo
davanti al tempio della musica, e la musica è una delle forme espressive più
umane. Non poteva essere scelto luogo migliore da cui far partire un messaggio
di pace e di ragionevolezza. Ad un anno dal conflitto russo-ucraino, la
situazione non ha fatto che incancrenirsi, diventare sempre più devastante e pericolosa,
in grado di degenerare nell’apocalisse nucleare, nell’annientamento dell’intero
genere umano e di ogni forma di vita presente nell’orbe terracqueo. Dobbiamo
essere tutti consapevoli che sarebbe la fine della storia e di quanto il genio
umano ha prodotto di meraviglioso in ogni campo nel corso della sua avventura
umana. Questa città lo sa bene perché le bombe hanno colpito la Scala, e
provocato morte e distruzione. Non possiamo più tollerarlo.
A quasi duemila miliardi è arrivata
la spesa militare mondiale nel 2021; a oltre 15 mila il numero degli ordigni
nucleari custoditi negli arsenali degli Stati: ne abbiamo anche in Italia,
nelle basi di Ghedi e di Aviano. 76 miliardi di euro è costata finora al nostro
Paese la guerra russo-ucraina, solo per contenere i rincari di energia per
famiglie e imprese, e a 26 miliardi è arrivata la spesa militare italiana nel
2022. Tutto questo mentre siamo afflitti da drammatici problemi ambientali, sociali
e umanitari. Ci siamo riuniti qui oggi, per far sapere agli uomini politici
della nostra nazione, a Governo, Parlamento, Capo dello Stato, che non
approviamo l’invio di armi sul teatro di guerra. Che mandare armi è dilatare il
conflitto, è gettare benzina sul fuoco, è coinvolgere il Paese nella guerra, è
mettere in pericolo la nostra vita e quella del patrimonio artistico-culturale
più ricco al mondo che la nostra nazione possiede. La salvezza di ogni vita
vale più di una cosiddetta vittoria. Li invitiamo, pertanto, ad
adoperarsi per sospendere sin da subito ogni invio di armi e di farsi promotori
presso l’Onu, il Consiglio Nord Atlantico
(NAC) della NATO, il Consiglio Europeo, di una proposta scritta e resa pubblica, di
questo tenore: “Con questo documento, da noi sottoscritto, si ribadisce che
l’Ucraina non entrerà né oggi né mai nell’alleanza militare denominata Nato e
che la sicurezza dei confini della Federazione Russa non sarà in nessun modo
minacciata. Si chiede perciò un immediato cessate il fuoco delle due parti e
l’avvio di un negoziato di pace da tenersi ad Assisi, riconosciuta
universalmente, citta mondiale della pace. Le modalità e la composizione delle delegazioni
saranno definite in tempi rapidissimi”.