“LUNGO LA STRADA” DELLA MUSICA
di
Arianna Marchi
Il libro di Renato Franchi
“Le canzoni che scrive,
suona e canta Renato sono un Bene, un Bene Comune. Canzoni che contengono
quelle “moltitudini” che ognuno di noi ha in sé. Sono canzoni popolari, perché
sono al servizio di un Popolo. Di quel Popolo che nel Canto ritrova la sua
Unità! Quella degli sfruttati, degli emarginati, degli oppressi e degli ultimi,
ma anche dei sognatori, dei ribelli, degli artigiani, operai, migranti in
cammino per la conquista della Dignità”.
Così si esprime Marino Severini nella prefazione a: Lungo
la strada - Anni di vita e di musica”, l’autobiografia
di Renato Franchi, recentemente pubblicata dalla casa editrice varesina
Macchione. Renato, “Don Chisciotte della musica italiana”, citando ancora le
parole del frontman dei Gang, è approdato a questo traguardo dopo il compimento
delle sue settantacinque primavere e con alle spalle una produzione musicale
che comprende oltre venti album, realizzate con le diverse formazioni da lui
fondate (The Kanzonaccio Band, l’Orchestrina del Suonatore Jones, His Band),
senza contare la sua militanza in numerosi “complessi” negli anni Sessanta e
Settanta.
Ciò che colpisce nello scorrere le pagine - oltre trecento, per una narrazione che ha inizio nella Legnano degli
anni Cinquanta - è la capacità del cantautore di intrecciare le sue vicende
personali con una efficace descrizione del panorama storico, politico e sociale
italiano. L’artista rievoca la propria infanzia, la sua famiglia di origine, le amicizie, i primi
approcci alla musica, il matrimonio, l’ingresso in fabbrica e nel sindacato,
per proseguire attraverso i decenni fino al momento presente.
Un esempio significativo: a metà degli anni Settanta, mentre Enrico Berlinguer
era segretario del PCI (allora il terzo partito in Italia) ed importanti
conquiste venivano raggiunte in ambito socio-politico ma, per contro, il nostro
Paese era sconvolto da attentati terroristici e stragi, Renato fonda il
“Canzonaccio”, un ensemble votato alla proposta della musica popolare e
d’impegno. L’avventura di questo gruppo attraversa ben venticinque anni, con due
album, tournée in Germania (prima della caduta del Muro) e nella ex Jugoslavia
martoriata dalla guerra, centinaia di concerti a sostegno di cause importanti.
Ed è, questo, solo uno degli innumerevoli episodi narrati, che mostra come il
percorso di Franchi, forse non adeguatamente noto a livello nazionale, sia caratterizzato
da esperienze di notevole spessore. Va detto che, in quanto a visibilità, il
musicista legnanese ha recentemente ottenuto un prezioso riconoscimento come
promotore, due anni fa, di un progetto discografico di grande valore storico e
civile, 17 fili rossi + 1, dedicato alla strage di Piazza
Fontana e a Giuseppe Pinelli, che gli è valso il secondo posto alle Targhe
Tenco 2024 come “Miglior album a progetto”.
Per intitolare ciascun capitolo Renato ha scelto dal suo canzoniere, composto
da oltre duecento brani originali, un brano affine all’argomento trattato. Le
venticinque canzoni vanno così a comporre l’ideale colonna sonora del libro e
sono ascoltabili e scaricabili tramite un QR code presente sulla copertina.
Merita una citazione anche l’introduzione al volume di cui è autrice Marta
Franchi, figlia di Renato. Marta, che oggi è pedagogista, formatrice e docente
a contratto presso l’Università di Milano-Bicocca, ha seguito il padre fin da
piccolissima nei suoi concerti, fino a quando non è divenuta ella stessa
musicista, accompagnandolo per molti anni nelle sue esibizioni. La condivisione
di questo cammino “lungo la strada” della musica e della vita con Renato ha
consentito a Marta di comprendere, come ella stessa ribadisce, che fare musica
è, essenzialmente, un incontro con l’Altro, concetto che emerge a più riprese
attraverso la lettura di Lungo la strada.
Il grande valore di Renato Franchi, come artista e come uomo, sta forse proprio
in questo: se la vita è “l’arte dell’incontro”, le sue canzoni hanno sempre avuto
lo sguardo rivolto ad incontrare l’altro. Dai brani più intimisti a quelli
che raccontano di Resistenza, lavoro, migrazioni, stragi, guerra e pace,
solidarietà e ingiustizia, il cantautore ha dimostrato grande attenzione verso
ciò che è “altro” da noi, per sottolineare il senso di appartenenza che unisce
gli esseri umani legati da comuni valori e sensibilità. E, come afferma Marino
Severini, prendiamo in prestito, ancora una volta, le sue parole: Senti cantare Renato e dopo un paio di canzoni ti senti a Casa tua, quella
del Popolo. E “senti gli altri dentro di te”, come diceva Giorgio Gaber. Ecco a
cosa serve la chitarra che suona Renato: serve a farci sentire parte di un
tutto, “a dire Noi”.
Leggendo le pagine di musica e di vita di Renato si comprende
davvero, per dirla con un altro grande cantautore, Claudio Lolli, “a cosa può
servire una chitarra”.
Renato Franchi
Lungo la strada - Anni di vita e di
musica
Pietro Macchione Editore 2025
Pagine 344, euro 22