UCRAINA

Fino all'ultimo ucraino...
“Il Consiglio
europeo ha proceduto a uno scambio di opinioni con Volodymyr Zelenskyy,
presidente dell’Ucraina. Il Consiglio europeo ha discusso degli ultimi sviluppi
per quanto riguarda l’Ucraina. Il testo che figura nel documento EUCO 19/25 è stato
sostenuto con fermezza da 26 capi di Stato o di governo. Il Consiglio europeo
tornerà su tale questione nella prossima riunione”.
Queste le succinte Conclusioni del
Consiglio europeo sull’Ucraina. Cosa si capisce? niente. Allora leggiamo
il resoconto del presidente, il gaudente Antonio Costa, alla conferenza stampa.
Qui qualcosa in più si capisce: per esempio, che l’Europa si impegna a
sostenere finanziariamente e militarmente l’Ucraina per almeno altri due
anni, ma i soldi non ci sono, quindi si è costretti a ricorrere alla finanza
creativa e alla rapina, come proposto dall’imbrogliona von der Leyen. Su questa
operazione non c’è però ancora l’accordo. Ecco le parole di Costa nella
traduzione di Google:
“Abbiamo affermato
più volte che sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Oggi abbiamo
raggiunto tre accordi importanti:
1. In primo luogo,
i leader europei si sono impegnati a garantire che il fabbisogno finanziario
dell'Ucraina sia coperto per i prossimi due anni. Abbiamo chiesto alla
Commissione di presentare "opzioni" il prima possibile, in modo che
l'Ucraina disponga delle risorse necessarie per continuare a difendersi e
lottare per una pace giusta e duratura nel 2026 e nel 2027, se necessario.
2. La Russia
dovrebbe prenderne atto: l'Ucraina disporrà delle risorse finanziarie
necessarie per difendersi dall'aggressione russa nel prossimo futuro.
3. Ora è necessario
lavorare sugli aspetti tecnici, giuridici e finanziari del sostegno europeo e
torneremo su questo tema nel Consiglio europeo di dicembre”.
Le Conclusioni parlano anche di Gaza
e dintorni in un modo che riflette tutta l’irrilevanza europea. Altro argomento
scontato la Difesa, dove si ribadisce il primato della NATO. Ecco le parole in
proposito di Costa:
“Secondo ambito in
cui il Consiglio europeo ha espresso i suoi risultati oggi: la Difesa. Oggi
abbiamo chiuso un ciclo che avevamo aperto lo scorso febbraio, quando ho
convocato un brainstorming dedicato a questo tema. In meno di un anno,
lavorando a stretto contatto con la Commissione europea, abbiamo delineato
le basi per l'Europa della Difesa. Abbiamo definito le nostre priorità e
capacità. Abbiamo approvato nuovi strumenti finanziari per sviluppare queste
capacità, in piena coerenza con la NATO”.
Detto per inciso, l’integrazione
dell’UE nella NATO ne ha fatto un’appendice di questa, e ciò spiega il peso
degli scalmanati dell’Est e del Nord nelle decisioni europee su guerra e pace.
Peccato che Merkel non l’abbia capito, o non abbia avuto il coraggio di trarre
le dovute conclusioni dalle affermazioni fatte nell’intervista ripresa e
commentata da Barbara Spinelli. Essendo diventata un’appendice NATO, sull’UE si
sono scaricati anche i costi della guerra, che diventano ogni giorno meno
sopportabili, come rivela l’incapacità di decidere del Consiglio europeo. Ma
non è alle difficoltà economiche che pensa Christopher Chivvis, esperto
americano emergente, nel raccomandare agli europei di sedersi al tavolo del
negoziato senza pretendere che la pace si faccia alle condizioni degli ucraini.
Egli suggerisce infatti di prendere atto che il tentativo di mettere alle corde
la Russia è fallito, e che l’Ucraina è in condizioni disperate. La sorpresa è
che queste parole siano apparse ieri in apertura della pagina dei commenti
del ‘Guardian’, prototipo del mainstream. [Franco Continolo]
NUOVE SANZIONI ALLA RUSSIA
di Christopher S. Chivvis
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