Federica Santarpia
via Change.org
Karim, il compagno di Federica, si trova nel CIE di Ponte
Galeria per un errore amministrativo. Firma per chiedere che non venga
rimpatriato in Egitto.
Firma la petizione
Ciao Angelo,
Karim, il mio ragazzo, ha 24 anni e da un mese è detenuto
nel CIE romano di Ponte Galeria. Karim è in attesa di una sentenza, che il 10
maggio deciderà della sua espulsione verso l’Egitto, suo paese d’origine, o
della possibilità di restare con me e il bambino che aspettiamo e che nascerà tra
pochi mesi. Questo succede perché qualcuno ha sbagliato nella procedura per il
rinnovo del suo permesso di soggiorno. Chiedo che il futuro papà del mio
bambino non venga espulso per una pratica amministrativa non riuscita. L’Italia
lo ha accolto quando aveva sei anni, lui considera l’Italia il suo paese, e qui
vuole continuare a vivere insieme alla sua famiglia. Mi chiamo Federica, ho 21
anni, sono italiana e aspetto un bambino da Karim. Karim ha avuto anni
difficili. Quando suo padre è morto, lui ha cominciato ad usare stupefacenti,
ma il suo percorso di recupero è stato esemplare. Eravamo finalmente felici
quando siamo stati informati di un errore nelle procedure di rinnovo del
permesso di soggiorno. Il 4 aprile scorso, un poliziotto lo ha fermato e se lo
è portato via. È stato portato in un CIE dove tutti i reclusi stanno facendo lo
sciopero della fame affinché venga rispettata la dignità umana e non venga
usata più violenza né psichica né fisica. Dopo due settimane è stato portato
all’aeroporto di Fiumicino per essere “rimpatriato” in un paese in cui non è
mai stato negli ultimi 18 anni, in cui non ha nessuno e di cui non conosce la
lingua.
Qualcuno è riuscito a fermare il suo rimpatrio: le persone
della campagna LasciateCIEntrare e il senatore Luigi Manconi.
Ora però Karim è a rischio di espulsione. Chiedo che Karim
non venga mandato in Egitto.
Grazie,
Federica Santarpia
via Change.org