E VOI CHE NE PENSATE?
Da
più parti si respinge l’ipotesi dell’introduzione del reato di negazionismo
nell’ordinamento giuridico italiano: con le motivazioni principali che
altrimenti si limiterebbe la libertà d’opinione, e si “accenderebbero animi” e
creerebbero “màrtiri”.
Al contrario, non trovo
incompatibile con quelle motivazioni l’introduzione anche in Italia di quella
figura di reato con la relativa sanzione: purché espressamente mirata al
negazionismo della sola Shoah; diversamente, l’estensione del reato a altri
tipi di genocidio rischierebbe di inquinarne la ratio e di ampliarne la portata in modo inversamente proporzionale
all’efficacia.
A questo punto, il “dibattito”
(assumendo che sia possibile) con chi nega la Shoah - l’esistenza delle camere
a gas, l’industrializzazione e specializzazione che fanno dell’evento un unicum tra i casi di sterminio nella
storia, last but not least la
negazione dell’autenticità di Il diario
di Anne Frank - si porrebbe come uno strumento di dissuasione e prevenzione
dell’illecito, ulteriore alla figura positiva di reato. Inoltre il dibattito
potrebbe allargarsi a altri genocidi: anche se, per il principio di stretta
legalità, non inseribili analogicamente nella fattispecie della figura del
reato di negazione dell’Olocausto.
Ritengo quindi che si può essere d’accordo
con chi respinge l’introduzione del reato di negazionismo in senso generale, ma a favore del suo inserimento nell’ordinamento
italiano purché con specifico riferimento alla Shoah.
Gianni Bernardini
(Università di Siena)