Una poesia del poeta
Ferruccio Brugnaro
sulla svendita dei
beni pubblici, e sulle mani
voraci dei soliti
lestofanti.
RIFIUTO DELLE PRIVATIZZAZIONI
Non toccate l’acqua
non
toccate
la
sua luce.
Non
vi basta
ciò che già
vi
siete presi
con violenza.
Non
vi soddisfano ancora
gli sfregi
mostruosi
brutali
inferti alla
terra.
I
popoli sono stanchi
delle
vostre scorrerie
delle vostre barbarie
delle vostre
infamie.
Tenete
lontane le vostre
sozze mani
le infinite menzogne
dalle sorgenti
dai
fiumi.
La
notte è lunga e profonda
non si vede giorno.
Grande è
il
vostro sporco insaziabile
egoismo
la vostra
farneticante
volontà di dominio
di terrore.
La nostra sete d’amore
può esplodere
da un momento
all’altro.
Non
mettete piede là
dove
sgorga la vita
non toccate
le fonti
del sogno.
Ferruccio Brugnaro (Mestre, Ottobre
2010)