Confronti
NO ALL’ENERGIA NUCLEARE
di
Angelo Baracca*
Angelo Baracca
Queste
che su Pressenza Angelo Baracca ha definito Note schematiche preliminari -
Complete, ci paiono la risposta più convincente allo scritto del prof.
Romano Rinaldi (Odissea, domenica 9 gennaio 2022). Crediamo cosa utile per un
approfondimento ulteriore e un fertile confronto come ci è stato chiesto da
tanti lettori e da più parti.
Non
è agevole contrastare la campagna montante a favore della promozione
dell'energia nucleare, non solo per il supporto fornito dalla IAEA
(ricordiamolo, l'agenzia creata appositamente per sostenere l'energia nucleare)
e dalla lettera sottoscritta da scienziati tedeschi, ma soprattutto a causa
delle "informazioni" che pullulano in internet le quali accreditano
notizie distorte e unidirezionali sul nucleare carbon-free e sulla gestione
delle scorie radioattive: abbiamo di fronte non sole delle autorità in materia,
ma appunto la manipolazione dell'opinione pubblica.
Rammentiamo
preliminarmente alcune cose.
Una
premessa fondamentale
► L'energia nucleare non è semplicemente
un'energia "più grande", ma un'energia COMPLETAMENTE DIVERSA, e
questo costituisce una differenza capitale che ha drastiche conseguenze. Tutti i processi naturali
(chimici o biologici) sulla Terra coinvolgono solo gli elettroni esterni degli
atomi, il nucleo contiene energie milioni di volte maggiori che non possono
essere attivate sulla Terra se non con mezzi artificiali che si sono resi
disponibili solo 80 anni fa: i processi nucleari avvengono invece naturalmente
nelle Stelle, al cui interno vi sono appunto energie di milioni di gradi, e
costituiscono la loro fonte di energia.
Questa
abissale differenza di energia ha conseguenze fondamentali: è il motivo per cui
l'attivazione dei processi capaci di attivare i processi che sfruttano
l'energia del nucleo comportano inevitabilmente di generare processi o
prodotti artificiali che non possono venire disattivati dai processi naturali
sulla Terra e rimangono gravemente pericolosi per migliaia o centinaia di
migliaia di anni. Banalizzare il problema delle scorie radioattive è un
errore inammissibile! Per questo motivo, anche, le radiazioni emesse nei
processi nucleari provocano, per la loro smisurata energia danni irreparabili
alla salute umana e animale e ai processi naturali.
► Una ulteriore premessa sembra necessaria: l'utilizzazione
che viene fatta dell'energia nucleare è in realtà un vero assurdo per la
termodinamica! Utilizzare questa enorme energia, equivalente a milioni
di gradi, per produrre acqua o vapore a poche centinaia di gradi è stata
giustamente definita una vera strage termodinamica. Un reattore
nucleare, a fissione o in futuro a fusione, è in sostanza una enorme pentola e
pressione che utilizza una temperatura (energia) assolutamente sproporzionata
allo scopo! La crisi petrolifera del 1973 rivelò che l'energia non è
una risorsa illimitata e a basso costo, e si svilupparono i concetti di
efficienza energetica, in particolare generare energia riducendo al minimo il
salto di temperatura inutilizzato fra la fonte energetica utilizzata e
l'energia prodotta. Anche le fonti fossili sono uno spreco energetico,
anch'esse in sostanza pentole a pressione che bruciano combustibile a migliaia
di gradi per produrre vapore a centinaia di gradi, ma nel caso delle
"pentole nucleari" il salto di temperatura non utilizzato (sprecato)
sale a milioni di gradi.
► Per di più anche l'uranio è una risorsa esauribile!
► L'ideologia del
nucleare carbon-free riduce la considerazione all'aspetto del reattore
nucleare, celando la complessità dell'intero ciclo dell'uranio.
La "testa" del
ciclo nucleare
► L’estrazione
del minerale, la sua lavorazione, la fabbricazione del combustibile, sono
processi che anche senza essere esperti si capisce producono CO2! Grandi
macchinari per l'estrazione del minerale uranifero, che contiene percentuali
bassissime di uranio: il minerale che oggi si utilizza è il più ricco, con un
contenuto di uranio dello 0,2 %, ma si prevede che queste miniere si
esauriranno in una cinquantina d’anni; se l'energia nucleare venisse rilanciata
si dovrebbero sfruttare miniere e minerali meno ricchi di uranio, ed è
elementare capire che il processo produrrebbe emissioni crescenti di CO2. Non
va poi dimenticato che l'estrazione del minerale è sempre stata assegnata a
popolazioni povere e sfruttate (popolo Navajo, lavoratori in Niger e Chad) le
quali hanno contratto tumori ed altre infermità, ed è stata eseguita senza
rispetto per l'ambiente, provocando contaminazioni radioattive permanenti.
► L’uranio
deve essere arricchito: è composto per circa il 93% dall'isotopo
U-238, e per la 0,7% dall'isotopo U-245, questo solo è l'isotopo fissile e
nella maggior parte dei reattori commerciali deve venire "arricchito"
al 3-4% in U-235 (uranio reactor grade), per i
reattori militari sopra il 20%, per le bombe oltre il 90% (uranio weapon grade). I
processi di arricchimento (diffusione gassosa, centrifugazione) utilizzano
grandi quantità di energia, e ovviamente comportano forti emissioni
climalteranti. Alcuni dei progetti dei
cosiddetti small reactors (per quanto 300 MW non sia affatto uno small
reactor!) - peraltro quasi tutti allo stato di progetto - dovrebbero utilizzare
uranio più arricchito, con evidenti maggiori rischi di proliferazione militare.
Fukushima
La centrale nucleare
► La costruzione
delle centrali richiede enormi quantità di cemento e altri materiali e dispendi
di energia che producono chiaramente CO2: sia i costi che i tempi di costruzione
sono aumentati moltissimo, ad esempio per le norme di sicurezza sempre più
stringenti dopo ogni grave incidente. Nuove centrali nucleari arriverebbero
comunque troppo tardi a fronte dell'emergenza climatica sempre più incalzante: costi
e tempi sono enormemente superiori rispetto ai progetti di energie rinnovabili!
► Le
centrali nucleari necessitano di enormi quantità d'acqua per venire
raffreddate.
►
Rilasci radioattivi e conseguenze sanitarie? Ovviamente ci assicurano che le nuove centrali
sono assolutamente sicure e non producono rilasci radioattivi. Lo hanno da
sempre assicurato, tanto le conseguenze si vedono dopo molti anni: come
chiedere all’oste se il suo vino è buono. Si deve insistere, le radiazioni
nucleari non sono come gli altri inquinanti, per la loro natura e la loro
energia di attivazione, milioni di volte superiori alle energie dei processi
naturali sulla Terra. Gli attuali concetti e modelli adottati dalla comunità
scientifica sugli effetti sulla salute delle radiazioni ionizzanti sottostimano
seriamente i rischi (vedi ad esempio E. Burgio et al, Ionizing Radiation and
Human Health: Reviewing Models of Exposure and Mechanisms of Cellular Damage.
An Epigenetic Perspective, 2018,
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6163535/).
Fukushima |
Chernobyl |
► Plutonio. Nel processo di fissione dell'U-235, invece l'U-238 preponderante in un reattore assorbendo un neutrone diventa instabile e con una serie di trasmutazioni si trasforma in plutonio, elemento artificiale transuranico che non esiste in natura [tracce si formano nei depositi di uranio naturale quando l'uranio-238 cattura i neutroni emessi dal decadimento di altri atomi di uranio-238], come si è detto di grandissimo interesse militare. Dal 1945 ne sono state prodotte circa 1.400 tonnellate (circa 260 tonnellate di plutonio militare, weapon grade: nelle moderne testate nucleari sono sufficienti circa 6 kg per una testata).
► Non c'è da stupirsi che la IAEA ed agenzie nazionali promuovano l'estensione della vita operativa delle centrali nucleari esistenti, sono le medesime autorità che da sempre garantivano la sicurezza delle centrali nucleari: se da un lato può non stupire che le giovani generazioni confidino nelle sirene che da sempre promuovono il nucleare, il movimento ambientalista per una vera conversione ecologica deve fermamente contrastarle. In 70 anni vi sono stati per lo meno 6 incidenti di gravità inaudita (a Fukushima nel 2011 gli impianti gravemente danneggiati furono 4, gli incidenti non furono causati dallo tsunami, come si cerca di accreditare, ma dal terremoto precedente), contaminando territori per decenni a venire.
Ma come tutti gli artefatti, anche le centrali nucleari hanno una vita limitata, al termine della quale devono essere smantellate. Si sono accumulate nel mondo più di 400 centrali nucleari che a fine vita necessitano il decommissioning: processo, sempre rinviato perché è un costo passivo, che si sta rivelando molto più lungo, complesso e costoso di quanto si fosse previsto inizialmente (il costo del decommissioning del sito nucleare britannico di Sellafield lievita di continuo, le valutazioni superano 100 miliardi di sterline!). In Italia vi erano solo 4 centrali attive, di piccola o media taglia: dopo 34 anni dalla chiusura dei programmi nucleari il decommissioning è attorno al 30-40% (e gli utenti continuano a pagare nella bolletta elettrica un onere nucleare per i progetti pregressi!). Il decommissioning otre a richiedere grandi quantità di energia, con grandi emissioni, moltiplica la quantità di residui radioattivi poiché tutto ciò che è stato a contatto con il reattore, ed anche i macchinari per lo smantellamento sono radioattivi. È una follia sconsiderata promuovere ancora lo sviluppo dell'energia nucleare occultando questa eredità insoluta: è l'opposto di una scelta rinnovabile.
Il dott. Stranamore del Governo Draghi |
► Il combustibile esaurito (spent fuel). È un materiale fra i più pericolosi che si siano prodotti, sia per l'altissima attività che per l'energia emessa che provocherebbe la loro fusione (meltdown): deve venire estratto mantenendo costantemente le barre di combustibile immerse in acqua, trasferito in piscine di decontaminazione, refrigerate, per anni. Solo negli USA si sono accumulate 70.000 tonnellate di combustibile esausto (https://www.eia.gov/todayinenergy/detail.php?id=24052), che è un materiale che deve rimanere isolato da qualsiasi contatto umano per centinaia di migliaia di anni. Nessun paese ha ancora realizzato un deposito nazionale per i residui radioattivi.
Per il combustibile esaurito gli Stati Uniti avevano elaborato nel 1978 un progetto di deposito geologico a Yucca Mountain (che fra l'altro è una montagna sacra per le popolazioni indiane!), in costruzione dal 1994, bocciato definitivamente nel 2004 da una sentenza della Corte d'Appello su un ricorso che denunciava la sicurezza per "soli" 10.000 anni! Il livello di radioattività del combustibile esaurito rimane superiore a quello del minerale uranifero per 1 milione di anni. Tutto da rifare daccapo. Ma anche per i residui a media e bassa attività nessun paese ha ancora realizzato un deposito finale. Ho sentito con le mie orecchie affermare che un deposito geologico è sicuro e vi sono paesi che lo hanno realizzato. Valga l'«esempio» della Germania che aveva realizzato il deposito geologico nella miniera di sale di Asse nella bassa Sassonia, e conferito i fusti di residui radioattivi, poi si sono rivelate infiltrazioni d'acqua non previste: la rimozione dei fusti, ormai parzialmente corrosi, sarà un'operazione estremamente complessa e costosa.