L’ANPI E LA GUERRA
Dichiarazione
del Congresso Anpi Crescenzago di Milano.
Il
“fattore” militare, degli armamenti e delle guerre diffuse, con la spada di
Damocle della distruzione totale tramite le bombe nucleari, costituisce una
minaccia alla sopravvivenza stessa dell’umanità, come quella climatica ed
ambientale. Per garantire la pace e la convivenza civile dei popoli del mondo,
si rende urgente una rivoluzione culturale, come quella necessaria per la
riconversione-transizione ecologica, tale da avviare da subito un
processo virtuoso a livello locale e globale di riconversione dell’industria
militare in imprese di pace: un processo contestuale e controllato da organismi
internazionali indipendenti. Un passo importante è stato fatto dalla risoluzione
dell’ONU di messa al bando delle armi nucleari e di avvio della
denuclearizzazione del pianeta. È
grave e inaccettabile che l’Italia non abbia ancora aderito, schierandosi con
il no dei paesi detentori di armi atomiche!
La
crisi ucraina, sfociata in conflitto armato, come le altre guerre in
atto e quelle che si sono fatte dal secondo dopoguerra ad oggi, stanno a
dimostrare che è sempre necessaria una mobilitazione continua e attiva dei movimenti
per la pace in grado di influire e condizionare i poteri nazionali e mondiali.
L’ANPI condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la
stigmatizza come vero e proprio “atto di guerra che nega il principio
dell’autodeterminazione dei popoli, fa precipitare
l’Europa sull’orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che
contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni”. Proprio il
ritorno dello scontro USA-Russia, nonostante la fine dei due blocchi e della
guerra fredda, in cui due vecchie logiche “imperiali” costringono l’Europa
e tanta parte del mondo in una condizione di subalternità, ci deve convincere
che è arrivato il momento di riprendere le rivendicazioni di pace e di
pretendere azioni concrete che obblighino le “grandi potenze” e ogni paese a ripudiare
la guerra e ad usare sempre e comunque
mezzi diplomatici e dialogo e cooperazione per risolvere i
conflitti (Art. 11 Costituzione Italiana).
C’è
davvero poco tempo a disposizione per salvarci dal baratro. È quindi con estrema urgenza che occorre mettersi
nella prospettiva concreta di costruire nuove forme democratiche e
partecipative di governo mondiale, in difesa di tutti i popoli e di tutti i
territori in un mondo da liberare dalla morsa delle potenze dominanti e dei
poteri economico-finanziari globali che stanno distruggendo il pianeta, fino a
raggiungere la linea di non ritorno della catastrofe e dell’estinzione stessa
degli umani e di altri esseri viventi.
ANPI
Crescenzago e Casa Crescenzago