SALUTE
di
Marco Vitale

Silvio Garattini
Garattini,
la salute e il Servizio Sanitario Nazionale
che
dobbiamo sognare.
Ricostruzione
Silvio Garattini ci ha donato un
importante libro sulla Salute e sul Servizio Sanitario Nazionale, dal brutto
titolo: Il futuro della nostra salute. Il servizio sanitario che
dobbiamo sognare. Ho scritto a Garattini i miei complimenti, preannunciando
i miei commenti ma aggiungendo: “Per ora osservo che non si tratta di
parlare del servizio sanitario nazionale che dobbiamo sognare, ma del servizio
nazionale che dobbiamo ricostruire e per il quale impegnarci tutti come Tu fai
in modo formidabile. Non si tratta di un sogno ma di una lotta contro i
mascalzoni che lo hanno in gran parte occupato”. Garattini mi ha risposto:
“Sono assolutamente del tuo parere. Grazie! Silvio”. I miei commenti non
sono una recensione del libro ma una risposta all’invito di Garattini che
conclude il libro con queste parole: “È importante che gli avvenimenti della
pandemia permettano di non calare il sipario, ma di sviluppare un’ampia
discussione”. Mi auguro che molti altri rispondano al suo invito. Io
lo faccio con molto piacere limitatamente ai punti sui quali penso di avere
l’esperienza per dire qualcosa di sensato.
Il 2 marzo 2020, nel pieno dell’attacco del Coronavirus, che
metteva a durissima prova i nostri ospedali e il loro personale a tutti i
livelli, scrivevo:
“Il sistema sanitario italiano ha
bisogno di una profonda revisione. Da più di un decennio
circola la “fake news”, basata anche su passati incauti giudizi dell’OMS
sorretti da alcune sue statistiche, che il sistema sanitario italiano è il
migliore del mondo con il corollario che essendo il sistema sanitario lombardo
il migliore d’Italia è proprio quello lombardo il sistema sanitario migliore del
mondo. Gloria dunque a Formigoni ed alla sua amata Comunione e Liberazione. Ai
saccheggi perpetrati e provati da sentenze, alla politica sbilanciatissima a
favore di operatori privati, e poi alla Lega con la sua feroce selezione della
classe medica, paramedica e direttiva prevalentemente in base all’affiliazione
ed alla tessera di partito, come ai tempi del fascismo. Sono stato impegnato in
Sanità per parecchi anni e devo dire che è stata la mia esperienza
professionale più bella, proprio perché mi ha permesso di capire la grande
professionalità di tanti medici ospedalieri e di tanto personale paramedico. È un
mondo pieno degli angeli di cui parla Lutero contro i diavoli, affaristi e
politicanti, che della sanità si servono per ragioni di affari o di potere. La
sanità lombarda è ancora forte ma semplicemente perché è da 500 anni che qui si
fa buona sanità e buona ricerca medica e il patrimonio accumulato è molto alto.
Ma se non lo si difende schierandosi a fianco degli angeli che lo proteggono è
destinato ad esaurirsi. Certamente abbiamo ancora in Lombardia degli esemplari
di eccellenze medico-scientifiche ed è un patrimonio che dobbiamo amare. Ma
amare vuol dire difendere… Queste sono le prime riflessioni che ci suggerisce
il coronavirus con i suoi ammaestramenti. Auguriamoci che la nostra
collettività utilizzi questa dolorosa sfida per migliorare la propria cultura e
la propria organizzazione sociale. Scienza, conoscenza, buona organizzazione,
rispetto reciproco e fiducia devono diventare i pilastri della nuova Italia che
dobbiamo, in gran parte, rifondare anche seguendo la mappa del tesoro che il
coronavirus ci aiuta a tracciare”.
Ed il 27 marzo 2020, quando ormai era chiaro a tutti che la
nostra linea del Piave dopo la Caporetto di febbraio e marzo 2020, era
rappresentata dalla strenua lotta contro il virus combattuta, con impegno
straordinario, dal personale sanitario, tecnico, amministrativo a tutti i
livelli, scrivevo a Giangiacomo Schiavi che, dopo aver sottolineato gli errori
della politica sanitaria ed il grande valore di questa risposta sul campo degli
operatori, raccomandava di non sparare sul pianista: “Vi è un modo solo per
esprimere seriamente la nostra grande e commossa gratitudine a questi medici e
a tutti gli altri sanitari di ogni livello che con tanta generosità si stanno
battendo al limite delle proprie forze e oltre: impegnarci pubblicamente a
sparare sul pianista, a fare tutto il possibile perché i dieci “errori” da Lei
evidenziati non continuino e non si ripetano. Vogliamo vivere in un Paese che
non ha bisogno di eroi e che abbia veramente e non per ridere una buona sanità.
Poniamoci una domanda semplice e centrale. Prendiamo a riferimento un Paese
simile e vicino al nostro come la Germania e calcoliamo il rapporto tra
contagiati e morti in Germania e in Italia. La clamorosa differenza tra questi
due rapporti è la misura vera della mala gestio della sanità italiana e in
particolare lombarda ed è anche la ragione perché non possiamo sottrarci a
sparare sul pianista”.
