UNA VITA
Una vita,
la mia nei fatti. E non può essere altrimenti, considerato che voglio parlarne.
Mi prendo questa libertà senza interferire con quella altrui. Siamo tutti,
tutte, “in vita”; in qualche modo qualcuno scrive, parla, in questo momento, in
questo tempo. Lasciamo stare gli antichi romani, il Medio Evo. Non c’è nessuno
di loro qui, adesso. Abbiamo tracce qui, in Porta Romana, di mura spagnole, ma
non c’è nessuno di quel tempo. Il tempo non si è mai fermato e la vita umana
continua. In questo attuale ci sono io e altri. C’è sempre stato qualcuno che
ha raccontato il proprio tempo, ha riflettuto su quello che avveniva intorno.
Anche adesso tento di farlo io con le mie esperienze di vita maturate
nell’evoluzione della mia, nei tanti giorni che la Terra, la nostra casa, ha
compiuto intorno ad una stella, il sole, che ci fa vivere.
I gruppi
umani, sin dalle origini, non si sono mai veramente tollerati. Il confronto è
stato sempre preferibilmente armato. Nei tempi odierni un “confronto” con le
armi a disposizione (perfezionate e super-tecnologiche), se usate in una certa
quantità, potrebbero addirittura spostare l’asse di rotazione della Terra,
oltre a causare la distruzione di vite umane e di tutto ciò che ci circonda.
Questa guerra, chiamiamola con il suo vero nome, non riguarderebbe solo gli
Stati belligeranti, ma tutti gli altri, anche quelli non coinvolti. Vi sembra
segno di intelligenza, di rispetto altrui, di “democrazia? Termine decisamente
abusato in questo periodo da chi ha circa 900 basi militari nel mondo, come si
trova scritto nei loro documenti ufficiali, in cui si indicano “nemici” da
“combattere”, e la pretesa che i propri militari non potranno essere giudicati
da nessun tribunale internazionale. Per me questa è la spiegazione della causa
della guerra in Ucraina a partire dal 2024, aldilà delle evidenti colpe russe.
La mia
scelta di rifiutare il mandato della violenza allo Stato non lo ritenete giusto
e storicamente corretto, visto che potrebbero essere prese decisioni che
riguardano la vita e la morte di milioni di persone? È sbagliato rifiutarsi di
uccidere all’esterno del tuo Stato come non lo si può fare all’interno e
smetterla di fare guerre? I problemi del Pianeta non stanno diventando di
tutti? Clima, epidemie, cambiamenti climatici sempre più estremi,
disuguaglianze… Come esseri umani non abbiamo tutte le stesse necessità, le
stesse debolezze fisiche, gli stessi corpi che si degradano? Papa Francesco ci
ha dato un esempio di grande umanità quando, nella sua visita in un quartiere
milanese, non ha esitato ad utilizzare un gabinetto mobile per lavoratori
edili, tra la sorpresa dei presenti. Il Papa ci ha voluto dimostrare che ogni
uomo, anche il più potente, ha le stesse debolezze e le stesse necessità di
ciascuno di noi. Prendiamone atto.
Giuseppe
Bruzzone