IL PARADISO DEI PENNUTI
3/3/2017
Nel paradiso dei volatili una
stragrande variopintezza di colori e strabiliante di brillantezza è il cielo e
l’erba rigogliosa e lussureggiante. Tutti i colori dell’arcobaleno un pennello
di artista li ha distribuiti sulle piume dell’avifauna.
Pappagalli
che parlano, uccelli delle più varie specie che intonano canti angelici e
dovunque nell’aria si ode la musica celestiale dei viventi. Si percepiscono
anche le celebri note delle opere di Verdi, l’Aida, il Va’ Pensiero e la Nona
di Beethoven. E’ tutto una pioggia dal cielo di coriandoli, piumini e fiori
multicolori è l’aria primaverile fa sbocciare amori impensabili. Nel bel mezzo
di questo Eden vi è il DJ che ha scelto e si è sottoposto al suicidio assistito
in Svizzera, è felice e tiene sulle mani
e sul capo passerotti che col loro canto melodioso allietano la sua permanenza.
Non lontano intravedo un prelato circondato da un’orda di lupi famelici e
latranti, tiene in bocca stretto fra i denti, come il conte Ugolino, di
dantesca memoria, un feto e gli fuoriescono dal naso brandelli di placenta che
i lupi attendono come pasto; è il feto di un aborto procurato da un obbiettore.
P.S. 7/5/17
Sono
innamorato della natura che nell’età infantile mi ha accolto nel suo grembo. Amo
i prati e i boschi della cara Alta Italia dove sono nato, le verdi colline
prealpine ove la frescura delle alture mitiga il caldo dell’estate. La glicine,
il tiglio, il sambuco in primavera donano ai viandanti il loro profumo e tutti
gli animali quali fiori di naturale bellezza.
Nella mia
cara dimora uno psittacus erittacus,
un pappagallo cenerino detto del Gabon ci fa dono di tanto in tanto di sprazzi di sorprendente intelligenza. La
natura non è solo bellezza che pur trova il suo culmine nelle celebrate
fattezze della femmina dell’uomo.
Tiziano Rovelli