LIBRI
Uscire dal partito
della morte:
la letteratura e
l’impegno
di Fabrizio Migliorati
La copertina del libro |
Uscito
recentemente per i tipi di Tra le righe libri, il carteggio inedito tra Carlo
Cassola e l’intellettuale cosentino Angelo Gaccione rappresenta un importante
momento di riflessione che si pone la volontà di riaprire il dibattito sulla
questione del disarmo, mostrando l’urgenza di un intervento fattuale al
riguardo. E proprio questa urgenza è stata al centro della
presentazione-discussione di “Cassola e
il disarmo. La letteratura non basta. Lettere a Gaccione 1977-1984” che ha
avuto luogo venerdì 19 maggio scorso presso la sala Romania al Salone
internazionale del libro di Torino. Andrea Giannasi, direttore di Tra le righe
libri, ha introdotto l’incontro ponendo l’accento sull’estrema attualità del
libro e del dibattito sul disarmo. Se l’Italia, negli ultimi due anni, ha
aumentato la produzione, la vendita e la spesa inerenti gli armamenti, in una
prospettiva drammatica che vede diminuire sempre di più gli investimenti per la
cultura, a livello internazionale noi
assistiamo, tra le altre cose, al posizionamento dei missili e delle portaerei
americane al largo delle coste nordcoreane. La situazione, tanto quella
nazionale che quella mondiale, si dimostra estremamente critica ed inquietante:
non solo le guerre in atto non sembrano volersi fermare, ma stiamo assistendo
ad un momento storico particolarmente teso che rischia di aprire nuovi fronti e
tragici scontri mortali.
Torino, Salone del Libro al centro Gaccione, fra Migliorati (a sinistra e l'editore Giannasi (a destra) |
Mai come ora è necessario, ha ricordato giustamente
Giannasi, lanciare un dibattito non solo sulla pace, ma sulla riduzione degli
armamenti. È seguito l’intervento di Federico Migliorati, curatore, insieme a
Gaccione stesso, della pubblicazione e che ha voluto ricordare, in particolar
modo, l’uomo Cassola prima che il letterato. L’intervista che Migliorati ha
condotto con Gaccione, e che apre l’ampio carteggio, permette al lettore di
incontrare un uomo impegnato per la costruzione della “casa della Pace”, una
casa aperta a tutti, attraverso la creazione di quello strumento volto a
distruggere la tara del militarismo che vide la sua concretizzazione nella “Lega
per il disarmo”. Questa Lega doveva completare la missione finale che, come
scrisse Cassola in “Storia di una maturazione”, la Resistenza non portò a
termine: ll disarmo della nazione
italiana. La Resistenza combatté il fascismo, lo vinse, ma non eliminò le forze
armate e non estirpò ciò che giace immediatamente sotto: il nazionalismo. Ecco
che questa pubblicazione rappresenta un appello, che è anche una proposta vitale,
ai governanti di oggi: un altro mondo, un mondo senza armi è possibile. Ecco la
linea di fuga posta in seno a quella metafora con la quale Cassola illustrò la
situazione dell’epoca, quella di una Guerra Fredda sempre sul punto di esplodere:
i due scorpioni chiusi in una bottiglia. Questi due insetti, identificazione
dei due grandi blocchi contrapposti degli Stati Uniti e dell’URSS, per quanto
timorosi l’uno dell’altro, sono per loro
natura portati a intraprendere uno scontro che non può che essere mortale.
Federico Migliorati durante il suo intervento |
Ecco che la situazione mondiale non può solamente essere osservata dalla torre
eburnea nella quale l’artista si richiude, ma è necessario uscire dal luogo
sicuro dal quale osservare la catastrofe e scendere in campo, impegnandosi direttamente
nel lavorio quotidiano per un mondo migliore: no, la letteratura non basta. L’uscita
del volume “Cassola e il disarmo” non è casuale ma cade nel
centenario della nascita dello scrittore romano. La pubblicazione, che ha avuto
grande eco su tutta la stampa nazionale, mostra tutta l’attualità della lezione
morale dell’autore de “La ragazza di Bube”.
Il disarmo non è una questione datata e sorpassata, ma è ancora un’emergenza
che richiede un ampio dibattito che non deve essere solamente intellettuale. Se
lo sforzo di Cassola, come ha ricordato Angelo Gaccione nel suo intervento,
attraversò tutta la sua opera fino ad oltrepassarla, con la creazione della
Lega per il disarmo, questa sua poetica impegnata fu un grido di allarme e di
condanna verso ciò che la scienza ha fatto nel Novecento: consegnare ai
governanti la possibilità di annullare l’esistenza. E lo vediamo, purtroppo,
ancora oggi con la situazione tesissima della Corea, oppure in Giappone (che,
per la prima volta dal dopoguerra, ha ripreso le spese per gli armamenti), ma
anche nella stessa Italia dove si spendono circa 70 milioni di euro al giorno
per la propria “difesa”.
Gaccione durante il suo intervento |
Una priorità assurda che non ha nulla a che spartire
con la letteratura e la cultura ed il fatto che il Ministero della Difesa patrocini
il Salone è stato ampiamente criticato dallo stesso Gaccione nel suo
intervento. Cassola come riferimento per un certo modo di far letteratura ma,
soprattutto, per la sua strenua resistenza dell’uomo, che è uscito sempre
degradato dalle guerre, ma che deve ritrovare la forza non di combattere, ma di
disarmare il combattimento, giungendo ad una “deposizione” di ogni guerra. Lo
sforzo dell’intellettuale romano è quindi quello di cambiare l’uomo
invertendone le priorità in funzione della vita, sopprimendo la violenza
mortifera che si materializza negli strumenti di offesa e di morte. Gaccione ha
citato anche il caso concreto che vide protagonista il frate e poeta pacifista
padre David Maria Turoldo: quello di un fabbricante bresciano di armi che, toccato
dalla critica dell’ecclesiastico, trasformò la produzione di ordigni di morte a
carrozzine per disabili, passando da produttore di morte a aiutante della vita.
Un momento della conversazione sul libro |
La pubblicazione del carteggio inedito tra i due intellettuali lancia un monito
a tutti i governanti, ambendo a divenire uno strumento per combattere ogni
guerra, proprio come fa Emergency disinnescando la violenza dei governi che
attaccano, grazie al proprio intervento che non guarda in faccia nessuno ma che
si dona apertamente e in maniera indifferenziata a tutti quelli che necessitano
di un aiuto. “Cassola e il disarmo” a
cura di Federico Migliorati e Angelo Gaccione,
è la celebrazione di un Cassola uomo di pace, intellettuale aperto alle
drammatiche problematiche della propria contemporaneità, indefesso fautore
della pace che deve, necessariamente, passare dal disarmo universale. Una
pubblicazione che incide la carne del quotidiano e che rimette l’uomo, e non la
macchina, al centro della propria riflessione. Un libro vitale.