di Giuseppe Natale
L’immobile è nel piano di vendita del
patrimonio immobiliare del Comune di Milano, ma cittadini ed associazioni hanno
un altro piano: farne un progetto per una “Casa Crescenzago” che vi accolga le
associazioni già molto attive nella zona e sul territorio. “Odissea” appoggia
questo progetto pubblico di valorizzazione culturale e civile.
Lo stato delle cose: pro-memoria
2007. L’amministrazione di centro-destra del sindaco Letizia
Moratti mette in vendita 76 unità immobiliari di proprietà del Comune (Delibera del Consiglio Comunale del 18.10.
2007, Piano di valorizzazione del
patrimonio), istituendo il Fondo
Immobiliare di Investimento Milano 1, che viene affidato alla Banca BNP Paribas. Valore: 255 milioni di
euro. Il Comune di Milano incassa nel 2008 152.999.900 di euro.
Tra
gli immobili in vendita ci sono due sedi dell’ANPI: la prestigiosa sede
dell’ANPI Provinciale di Via Mascagni ( 1945: dal primo giorno della liberazione
dal nazifascismo!) e quella della Sezione ANPI di Crescenzago.
L’ANPI
Provinciale accetta la proposta dell’amministrazione comunale di cambiare sede
trasferendosi prima in Via San Marco e poi alla “Casa della memoria” di Via
Confalonieri. ANPI e Banda Musicale di Crescenzago, assieme alle altre
associazioni (Circolino, Cooperativa don Milani, Legambiente) dichiarano la
loro indisponibilità a lasciare le loro sedi per le ragioni riguardanti il
valore storico e sociale del Palazzo e per il loro ruolo di presidio civile e
culturale nel quartiere.
Sin
dall’ottobre 2007, le associazioni
si organizzano per contrastare la messa in vendita dell’edificio rivolgendosi a
tutte le istituzioni pubbliche locali , informando e sensibilizzando i
cittadini del quartiere e l’opinione pubblica.
2008. Nel gennaio del 2008 la questione viene posta al Consiglio
di Zona 2 (maggioranza di centro-destra) che risponde positivamente alle
richieste delle associazioni con la delibera del 27 marzo , approvata
all’unanimità, con la quale si chiede il “blocco della dismissione”, lo
“stralcio” dell’immobile e “il mantenimento dell’attuale sede alle
associazioni”. Sempre nel corso del 2008, le associazioni inoltrano istanza
alla Provincia di Milano e alla Regione Lombardia chiedendo ai loro
rappresentanti di esercitare il “diritto di prelazione” allo scopo di
restituire l’immobile al patrimonio pubblico. Vengono coinvolti i rispettivi
Consigli, ma alle diverse interpellanze la Regione (Presidente Formigoni)
esprime parere negativo, mentre la Provincia (Presidente Penati) neanche
risponde.
Come
se non bastasse, l’Amministrazione Moratti fa approvare dal Consiglio Comunale
nel 2009 il Secondo Fondo Immobiliare, mettendo in vendita altre 73 unità immobiliari del valore di 100 milioni
di euro. Anche questa volta è colpita l’ANPI. La sezione di Affori , che
rischia lo sfratto dalla palazzina di via Faccio, continua a resistere e non ha
alcun intenzione di lasciare la propria sede. Le sezioni di Affori e
Crescenzago tengono una posizione comune e sono sostenute dall’ANPI Provinciale
che ha chiesto di recente un incontro urgente al sindaco Sala.
2008-2011. Le associazioni intensificano la campagna di informazione e mobilitazione della
cittadinanza e dell’opinione pubblica. Si raccolgono più di 3.000 firme in
calce a un Appello al sindaco Moratti
perché il Palazzo ex Municipio di
Crescenzago ritorni bene pubblico e rimanga “Casa delle Associazioni”. Si
promuovono incontri pubblici e convegni .
2011-2016. La “vertenza” e la mobilitazione
continuano con l’Amministrazione di centro-sinistra, sindaco Pisapia. Nell’ambito
della “Festa/Festival dell’unità d’Italia, della Costituzione e della
Democrazia” organizzata da ANPI Crescenzago dal 30 ottobre al 20 novembre 2011
viene presentata in un incontro pubblico l’idea progettuale di trasformare l’ex
sede del municipio di Crescenzago in una Casa della cultura e delle
associazioni. Vengono invitati a partecipare il sindaco Pisapia e gli assessori
competenti, che purtroppo non rispondono all’invito. Si rilancia un’altra
raccolta di firme, stavolta online .
La questione va oltre i confini territoriali della Zona 2 di Milano. Acquista
ulteriore valore generale e si inserisce a pieno titolo nell’alveo delle
grandi battaglie per i “beni comuni” e
per la partecipazione attiva dei cittadini.
Le associazioni
rimaste nella sede di Piazza Costantino/Via Adriano (ANPI, Banda musicale,
Legambiente) elaborano il progetto “Casa Crescenzago, il Palazzo delle
associazioni e delle culture, dell’impegno civico e dell’ambiente,della musica
e dell’arte” che incontra l’adesione di altre associazioni, in primis
di quelle che frequentano la sede e
intendono condividerne le finalità (Orchestra di Via Padova, Sinitah, associazione
di cultura africana, Agende Rosse Peppino Impastato, Emergency Zona 2,). La Banda
degli Ottoni, che da alcuni anni il 25 Aprile accompagna il corteo di ANPI Crescenzago , è interessata a collaborare al
progetto. Come le altre associazioni che operano nel quartiere , in particolare
Villa Pallavicini e Circolo Cerizza .
L’Orchestra di
Via Padova è ospite dell’ANPI, con la quale collabora da sempre, dal 2006 al
2010. Si trasferisce poi nel locale lasciato libero dalla Cooperativa Don
Milani . Adatta a proprie spese lo spazio per le prove orchestrali. Purtroppo,
senza alcun preavviso e senza motivazioni , Fondo Immobiliare e Comune
sfrattano l’Orchestra confiscando e arrecando danni alla strumentazione. (Marzo-Giugno
2011).
2012.
Per la seconda
volta la Zona 2, amministrata dal centro-sinistra, approva, ancora
all’unanimità, un’altra delibera analoga a quella precedente che ribadisce lo
stralcio dal fondo e la messa a disposizione delle associazioni e del quartiere
dell’edificio.
2012-13-14.
Nelle diverse
edizioni della “Festa di Via Padova” si promuovono iniziative e incontri pubblici
presentando e discutendo proposte specifiche di riqualificazione di Piazza
Costantino/Via Adriano/Area di Via Meucci/Via Padova e Via Amalfi. L’iniziativa
più rilevante è il convegno del 17 maggio 2014 organizzato insieme
all’associazione “Comitato Vivere Zona 2” .
2015.
Unvideo(pubblicatosuyoutubehttps://www.youtube.com/watch?v=9arqSf2qnwQ),
commissionato dalle tre associazioni e realizzato dalla regista Francesca
Lamantia, che raccoglie le interviste a un campione significativo degli
abitanti dei quartieri interessati, viene presentato il 2 marzo in un’affollata
assemblea popolare al Circolo Cerizza
di Via Meucci. Chiaro e forte il NO alla vendita, unanime la richiesta della
restituzione al demanio comunale dell’ex Municipio di Crescenzago! Il 18 marzo viene inviata una lettera aperta
al sindaco Pisapia e alla sua Giunta, al Presidente del Consiglio Comunale e ai
presidenti delle Commissioni Demanio, Urbanistica e Cultura. Nessun riscontro.
Silenzio.
Finalmente alcuni
consiglieri comunali presentano una mozione con la quale si accolgono le
richieste delle associazioni e si chiede la restituzione al demanio dell’immobile.
La deliberazione
del Consiglio Comunale n.34/30 novembre 2015 ,avente per oggetto la “Programmazione
2015-2017, variazione di bilancio finanziario”, recepisce le
motivazioni di ordine storico sociale civile e culturale (alla base delle
posizioni e proposte progettuali delle associazioni) e stabilisce di “approvare
la permuta tra Comune di Milano ed il Fondo Immobiliare ‘Comune di Milano 1’ dell’immobile di Via Adriano
2 […] con l’area di proprietà comunale sita in via Cascia […]”.
Ad oggi la permuta
non è stata portata a termine. Non si conoscono i motivi. Né sono state
informate le associazioni interessate, né i cittadini firmatari di ben due
appelli e l’opinione pubblica in generale. Perché l’iter attuativo della
delibera si è bloccato? La domanda è rivolta al sindaco di Milano e agli
assessori competenti, e ai responsabili del Fondo Immobiliare. Sono ormai più
di 10 anni che si aspetta. Si rivendica il diritto di conoscere lo stato delle
cose dei due Fondi immobiliari, non solo di quello riguardante l’edificio ex municipio di Crescenzago, di cui si
denunciano le condizioni di degrado crescente e i danni che subiscono le
associazioni ivi locate e il contesto ambientale dell’intero quartiere.