TORINO FRA
NOBILTÀ E DEGRADO
di Giorgio Colombo
Una veduta dall'alto degli stabilimenti Fiat |
Scrivere di Torino oggi, per me, torinese,
significa andare indietro nel tempo, almeno nel tempo di guerra, agli aerei
alleati che sorvolano Torino per raggiungere le fabbriche RIV di Villar Perosa
che produce cuscinetti a sfere e munizioni per la macchina bellica. Torino si
sbriciola sotto le bombe. La FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino)
distrutta e ricostruita, proprietà della famiglia Agnelli, è guidata da
Vittorio Valletta, già denunciato per collaborazionismo e scagionato. Il mondo
operaio s’ingrossa con un massiccio arrivo di famiglie dal Sud. Per molti
Torino è la FIAT. Ma la Fabbrica di Mirafiori, dopo un lungo tragitto italiano,
negli anni ’80, per costruire nuovi modelli e raggiungere nuovi mercati, si
sposta all’estero sino ad un timbro USA: FIAT-Chrysler, Fca. Non finisce soltanto un
complesso centro lavorativo, ma sparisce anche l’indotto attivo nell’area
circostante la città.
Portici di via Roma |
Torno indietro: Torino ritrova il suo antico slancio con le
celebrazioni del centenario dell’unità d’Italia, “Italia 61”. Un successo,
circa quattro milioni di visitatori. Viene utilizzato uno spazio vicino al Po:
accanto alla nuovissima ‘monorotaia’,
nascono vari edifici piccoli e grandi, come il Palazzo a Vela e quello del
Lavoro, di Luigi Nervi in collaborazione con Gio Ponti, oggi abbandonato e in
rovina, come molte altre costruzioni sorte in quella occasione. Anche
l’attività artistica è vivace a partire dalla metà degli anni ’50, optical, concettuale, comportamentale,
con le figure di Tapiè e Pistoi, e nel ’60 con la Galleria di Sperone, gli
americani e l’avvio dell’Arte Povera, Pistoletto, Merz, Paolini, senza contare
la Galleria Civica d’Arte Moderna GAM e le mostre su Bacon, Picabia, il Surrealismo
ecc. Oggi quasi muta.
Le Gallerie |
Ancora più indietro. L’editoria è un vanto della città.
Ricordo i principali nomi: Paravia (1802), UTET (1854), Lattes (1893), Società
Editrice Internazionale (1908), Einaudi (1933), Bollati Boringhieri (1957. Ciò nonostante Primo Levi, tornato nel ’45 vivo
da Auschwitz, fatica a trovare un editore che gli pubblichi Se questo è un uomo. Com’è noto il libro
viene pubblicato nel ’47 dalla piccola casa editrice di Franco Antonicelli e,
dopo 11 anni! da Einaudi che inizialmente l’aveva rifiutato.
La Sinistra, pur nelle sue varie trasformazioni, guida il Comune. Dopo gli anni delle speranze
arrivano gli anni delle delusioni. Troppi giovani sparano, ammazzano in nome di
rivoluzioni sempre più annebbiate. Salto al giugno 2016, quando il Comune abbandona
la sua lunga storia di sinistra (il sindaco uscente è Piero Fassino del Pd). La
nuova Sindaca, Chiara Appendino del M5S, subito si caratterizza da significativi tagli al bilancio per cultura e
scuole e riduzione del personale.
Palazzo Carignano |
Torino rimane una città contraddittoria. I
non molti turisti si stupiscono per la ricchezza dei Musei e
Palazzi sabaudi che si raccolgono intorno a piazza Castello, vicino a due torri
romane e alla cupola del frate architetto Guarini, sotto la quale si conservava
un tempo la ‘Sacra’ Sindone. Nel palazzo Carignano dello stesso Guarini si è
aperto nel 1861 il primo Parlamento italiano, tuttora visitabile… Ma torno alla
via principale, la porticata via Roma,
un tempo ricca di vetrine eleganti, pellicce, stoffe, libri, biscotti (Paissa) caffè…
ora presenta un panorama diverso:
vetrine, certo, ma il contenuto è cambiato: pigiami, camice, scarpe in saldo,
profumi, telefonini… e ragazze/i sbracati, rumorosi, disordinati, ignari. Un
raduno nella centrale piazza San Carlo il 3 giugno 2017 per una proiezione
della finale di Champions League si
conclude, nello sgombero caotico, con 300 feriti e un morto. Pare che un gruppo
di giovani avessero usato uno spray urticante per facilitare le rapine.
Controlli inesistenti, arresti tardivi, processi tuttora in corso. La piazza
rimarrà vuota sino ad un recente raduno convocato via Internet in favore della
TAV, la ferrovia Torino-Lione, di cui si discute da anni l’opportunità. In
dicembre 2018 l’Unione industriale si riunisce su ‘Infrastrutture per lo sviluppo. TAV l’Italia in Europa.’
Palazzo Madama |
Tra
le occasioni perse anche la rinuncia alla partecipazione delle Olimpiade della
neve di quest’anno, nonostante l’attrezzatura già esistente per la applaudita partecipazione
ai giochi olimpici invernali del 2006 e la vicinanza delle montagne. Fuori, per
fortuna, la particolare felice posizione della città non può cambiare
facilmente: colline da un lato alla cui base scorre il Po e montagne in
lontananza sino alla punta del Monviso. Erano stati costruiti numerosi ormeggi sui
bordi del fiume, ai cui attracchi due barconi, Valentino e Valentina,
attendevano i passeggeri. Una piena del Po rompe i cavi e i due natanti vanno a
schiantarsi contro i piloni del ponte. Fine delle gite.
Palazzo Reale |
Ora vengo alle manifestazioni culturali rilevanti, che non
mancano come ‘Torino Film Festival’, ‘Il
Salone del libro’, Opera e Balletto al Teatro Regio, Mostre alla Reggia di
Venaria, alla GAM, Cent’anni di capolavori
(arte italiana) in vari luoghi, ‘Tatoo.
L’arte sulla pelle’ al Museo d’Arte Orientale ecc. e numerose Gallerie
d’arte private. Senza contare il Museo
Egizio, una importante raccolta ben conosciuta. Presenze significative,
certo, ma in un tessuto generale che si sta impoverendo. La popolazione
diminuisce. Occorre allontanarsi dal cosiddetto ‘centro’: poche persone, quasi
intimorite, si affrettano, serrande abbassate, botteghe e scuole materne
chiuse, centri sportivi sbarrati. Ancora più in là marciapiedi sporchi, abiti,
vetri, materassi abbandonati. Torino non è una eccezione: vive con dignità le
sue contraddizioni, la sua crisi.