Perché NO alla revisione che deforma la
Costituzione
di Felice Carlo Besostri
Se
viene approvata la revisione costituzionale e non viene censurata la legge elettorale,
abbiamo un governo totalmente diverso da quello prefigurato dalla nostra
Costituzione, passiamo da un sistema parlamentare a un premierato assoluto: una
persona, il Primo Ministro per 5 anni non ha più controlli.
La cosa principale che
tutti devono pensare è che se nessuna lista raggiunge il 40% dei voti validi
espressi, vanno al ballottaggio le due prime liste senza nessun limite di voti
che hanno loro e soprattutto di quanta gente è andata a votare. Applicando
questa norma alle elezioni passate, significa che può governare con il 54% dei
seggi una lista che rappresenta tra il 18 e il 23% degli aventi diritto al
voto.
Il ricorso contro l’Italicum:
Abbiamo presentato, come
Coordinamento per la democrazia costituzionale, 16 ricorsi ai quali faranno
seguito altri, e tutti questi ricorsi presentati a Tribunali di città capoluogo
di Regione, hanno lo scopo di mandare davanti alla Corte costituzionale e far
annullare la legge elettorale chiamata Italicum.
I motivi di ricorso sono
14. Il motivo principale è quello della procedura di approvazione (con voti di
fiducia) che riteniamo contraria alla Costituzione: se questo venisse accolto
avremmo l’annullamento totale della legge. Gli altri motivi importanti sono
l’entità del premio di maggioranza e soprattutto il fatto che se nessuna lista
raggiunge il 40% dei voti si deve andare a un ballottaggio tra le prime due
liste senza nessuna soglia.
La legge elettorale non va
perché riteniamo che neghi la rappresentanza a favore di una falsa
governabilità, dico falsa perché con il fatto che chi è eletto può cambiare
casacca, non è neanche detto che chi conquista la maggioranza attraverso un
sistema artificiale poi possa governare. Il Senato è un pasticcio; pensate che
il nuovo art. 57 Cost. prevede che i senatori devono essere eletti dai
consiglieri regionali con metodo proporzionale, impossibile: 10 regioni hanno 2
senatori e due regioni ne hanno 3, di cui un sindaco.
Se venissero applicati i
principi della sentenza 1/2014 (che abolì parzialmente il Porcellum), questa legge andrebbe annullata nelle parti principali:
il premio di maggioranza, la riserva di posti ai capilista e la questione del
ballottaggio.
Gli scenari
Ci sono due scenari in
relazione a cosa deciderà la Corte costituzionale: se fa l’annullamento totale
della legge si va a votare con il cosiddetto Consultellum, la parte della precedente legge elettorale che non è
stata colpita dall’annullamento della sentenza 1/2014, cioè un sistema
proporzionale senza premi di maggioranza ma con soglie di accesso. Se invece
fossero accolti alcuni dei nostri rilievi, lo scenario più probabile è che
venga annullata la fase del ballottaggio.
La legge elettorale – va
comunque ricordato – è stata approvata con il voto di fiducia e per questo è
illegittima e con l’apporto determinante di deputati e senatori abusivi eletti
con legge incostituzionale.
La riforma Costituzionale
Revisione costituzionale e
legge elettorale sono tra loro strettamente legate, per questo accanto
all’impegno davanti ai Tribunali c’è quello della raccolta delle firme per
avere il referendum sulla revisione costituzionale. La cosa importante è che –
nel mese di ottobre probabilmente – ci sia una grande maggioranza di No a
questa revisione costituzionale. Se nello scenario peggiore la Corte
costituzionale non dovesse eccepire nulla sull’Italicum e la revisione costituzionale fosse approvata, si andrà a
votare con l’Italicum, con la
conseguenza che se anche fosse annullato dopo, come abbiamo visto con il Porcellum, un Parlamento eletto con una
legge incostituzionale resta in carica. Se ci sarà un Sì alla revisione
costituzionale avremo una Camera elettiva sola che voterà la fiducia al Governo
e sarà una Camera eletta con una legge ipermaggioritaria. Non c’è nessun caso
finora tra i Paesi dell’Unione Europea che ha una Camera sola e una legge
ipermaggioritaria, con un’eccezione: l’Ungheria di Orban.
È la combinazione tra l’Italicum e la revisione costituzionale
che costituisce il maggiore pericolo, per questa concentrazione di potere nelle
mani di un uomo solo.
Siamo in una situazione
grave: se viene eletta una Camera con questa legge è un punto di non ritorno.
SALVARE LA COSTITUZIONE
PER ATTUARLA PER UN’ITALIA MIGLIORE