FIRENZE. MARATONA CIVILE
di Girolamo Dell’Olio
Un momento della Maratona
La prima, primissima cosa
da fare, amiche e amici care e cari, sono le nostre scuse con le/i tante/i di
voi che non siamo stati in grado di raggiungere al telefono, o di ammettere al
microfono dopo che avevano avuto la gentilezza di venire all’appuntamento, o di
leggere dopo aver ricevuto i loro apprezzatissimi messaggi. La maggioranza: 32
su 57! È stato possibile infatti raccogliere le testimonianze
di Ugo
Barlozzetti, Paola Grifoni, Antonio Natali, Maria Grazia Messina, Vittorio Maschietto, Mario Bencivenni, Mario Carniani, Mariarita Signorini,
Andrea De Marchi, Paolo Paoletti, Laura Fenelli, Corso Zucconi,
Giorgio Galletti, Francesco Pancho Pardi, Laura Barile, Anna
Guerzoni, Alessia Lenzi, Vincenzo Abruzzo, Sonia Salsi, Mara Visonà,
Luigi Zangheri, Angelo Baracca, Piero Gensini, Antonio Paolucci, Luca
Pezzuto. Ma non c’è stato tempo e modo per ospitare Francesco Re, Leonardo
Rombai, Anna Guarducci, Angelo
Gaccione, Marco Massa, Maria Cristina François, Giuliano Rossetti, Paolo
Celebre, Giovanni Pallanti, Giannozzo Pucci, Adriana
Dadà, Silvia Mascalchi, Maria Letizia Regola, Pamela Giorgi, Moreno Biagioni, Oliva Rucellai, Grazia
Gobbi Sica, Alvaro Company, Marinella Del Buono, Laura
Baldini, Pier Paolo Donati, Padre Bernardo Francesco
Gianni, Abner Rossi, Carlo Spagnolo, Vittorio d’Oriano, Franco
Cardini, Pietro Piussi, Marco Geddes da Filicaia e Giovanna
Lori, Giancarlo Donati Cori, Enzo Pranzini, Ilaria Borletti Buitoni.
Un momento della Maratona |
Chi c’era ha potuto rendersi conto che veramente il
compito era superiore alle forze: l’abbondanza e la qualità delle adesioni ci
hanno costretto a una serie di rinunce dolorose. Perché davvero i contributi
arrivati in forma scritta che non siamo riusciti a leggere, e quelli in voce
che avremmo desiderato ospitare, meritavano e meritano ascolto e diffusione.
Pur coi suoi limiti (non avevamo sedie a disposizione,
e con tutte quelle mascherine era difficile persino riconoscerci), è stata
tuttavia un’esperienza particolare, un bel mix di teste e di cuori: una piccola
galassia di discipline, arti, culture e provenienze differenti, anche
anagrafiche, ha avuto modo comunque di vedersi, incontrarsi,
ascoltarsi. Solo un inizio, speriamo. Una manifestazione di dissenso
partecipato alto, un monito oggettivo a chi amministra senza ascoltare. Ma
anche un abbozzo di cantiere costruttivo di idee.
Si può far meglio, si dovrà far meglio. Noi che lo
abbiamo proposto confidiamo perciò che non si interrompano i legami fra noi, e
anzi che si estendano ad altre esperienze. Per intanto, ci daremo da fare
per raccogliere in un dossier i testi arrivati. Non appena avremo, come
speriamo, le clip video - o almeno gli audio - dei singoli interventi, potremmo
proporvele perché ciascuno provveda, se lo desidera, a trascrivere il proprio e
a regalarci il testo da confezionare nel dossier finale. Che poi potrà prendere
le strade più opportune: Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti, la Regione Toscana, il
Ministero dei Beni culturali, l’Unesco…
Se lo condividete, potremmo fare anche un passo avanti
nella comunicazione fra tutti noi, mettendo in chiaro i nostri indirizzi
elettronici. Se ci autorizzate, le prossime mail le invieremo a un elenco
trasparente.
Questo messaggio – che qui parte all’indirizzo di
tutte/i coloro che hanno risposto all’invito alla maratona di oggi - lo inviamo
volentieri anche alla sorpresa della mattinata, la rappresentanza più giovane:
l’Associazione “Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”. Con
la collaborazione di Andrea De Marchi, avevamo ipotizzato di affidare loro la
lettura degli oltre 600 nominativi dei firmatari del Manifesto...
ma figuriamoci! Non c’è stato il tempo nemmeno di iniziarla. Meno male che quei
nomi sono tutti comunque qui, https://libertariam.blogspot.com/2021/05/oltre-seicento-adesioni-forte-belvedere.html,
sul sito “Odissea” del caro Angelo Gaccione, che torniamo a ringraziare anche
per questo.
Un caro, carissimo saluto da
Sabina Laetitia de Waal e Girolamo Dell’Olio
UNA TESTIMONIANZA
Impossibilitato a
partecipare alla Maratona davanti a Palazzo Vecchio - per la quale avevo
dichiarato la mia disponibilità -, vi invio un breve messaggio.
Il processo per trasformare Firenze in una città
vittima sempre più del turismo predatorio "usa e getta" sta
procedendo inesorabile ed è destinato a riprendere, nonostante le affermazioni
che "nulla sarà come prima", anche dopo la fine della pandemia. Siccome
però tutto ciò non è frutto del destino "cinico e baro", ma di
precise scelte politiche, è possibile fermare tale processo. Occorre che l'altra
Firenze", quella solidale, attenta alla cura delle persone e
dell'ambiente, fautrice di un turismo consapevole e sostenibile, riesca mettere
insieme le sue molte esperienze ed energie, portandole e facendole pesare
all'interno del Palazzo, riuscendo a bloccare gli interventi oltraggiosi come
quello denunciato dal Manifesto Boboli-Belvedere", difenda la città da chi
vuole consumarla e distruggerla in nome del profitto.
Confido che l'azione oggi concretizzatasi nella
Maratona vada avanti, produca altre iniziative, porti davvero ad una svolta
nelle politiche cittadine.
Buon lavoro a tutte/i noi!
Moreno Biagioni
ALCUNI MOMENTI DELLA MARATONA