Libri
UN’ESPERIENZA DOLOROSA
Opera di Mario Bracigliano
Leggere
il libro di Patrizia Sardisco è stato come aprire uno scrigno ricco di perle
rare. Ammirevole il suo coraggio nell'affrontare con la lingua poetica una
problematica così complessa. Che io sappia nessun poeta ha trattato in poesia
una tema così particolare, così dolorosamente affine all'enigma del linguaggio.
La raccolta scaturisce da una esperienza professionale e umana, che l'autrice
ha vissuto e vive tuttora nel seguire un'allieva, affidatale in un liceo
palermitano. Da qui si origina la presenza-assenza, che motiva il flusso
dialogico confliggente con la parola. Il titolo Autism Spectrum,
portatore e contenitore di significato, connota il libro. L'autrice crea con
maestria una fusione ben riuscita fra linguaggio poetico e linguaggio tecnico
scientifico: (...) il soliloquio perenne l'ecolalia disforica/ lo
strabismo sorpreso e l'attenzione artiglio/ la tenaglia la faglia il maglio il
deraglio…/ lo sbrego il gorgo l'ardua gora del giorno...
Sardisco
tenta con la poesia di penetrare nei meandri del prelinguaggio, cercando con
accanimento un dettaglio, una possibilità di salvezza, attraverso la coazione
ripetuta della parola, rigettata nella lingua. Sconfortante è il cogliere la
riduttività o l'inefficienza dello strumento clinico che, nella rigidità
programmata, aliena e svuota il fare pedagogico dagli strumenti più idonei alla
cura. Lo spettro, imprigionante contenitore-schema, annienta ogni
possibilità di relazione mutilando l'agire terapeutico e umano: legato a un
parametro ignorante/ lo spettro oscilla al buio/ la stasi termica/e l'urlo
accumulatore.../ perciò l'ecolalia è bascula impossibile/ e ogni sua variabile
è violenta. Nei versi, traboccanti di significanti e di metafore,
s'intravedono tracce di una celata pietas, che filtra e svela i differenti
piani di attraversamento nella sofferta presenza-assenza:
Tu
in un altro infinito circolare movimento inumano/ trovi la scena in un tuo
teatro interno/ io ombra resto.../nel palco di proscenio/ l'algore semibuio del
tuo scotoma lunare.
Un
viaggio nella parola negata, nel peso sfuggente della lingua originaria, una
instancabile ricerca visionaria e interrogante, che si fa materia animata nell'
insondabile fissità corporea con il soggetto correlato. A questo proposito Roland
Barthes afferma: “manipolare l'assenza significa far durare questo momento,
ritardare il più possibile l'istante in cui l'altro potrebbe, dall'assenza,
piombare bruscamente nella morte”.
Nella
distanza lo scarto genera veglie, assilli, impossibili vicinanze che,
attraverso la narrazione poetica, vanificano significanti e significative presenze.
Nell'impossibilità del varco la lingua si fa preghiera, implorazione, ricorso
necessario alla fonte salvifica, alla “Poesia”: liberami dal male/
significante debole/ pensiero che non dice/ che non si può parlare.
Il
linguaggio squarcia il canone poetico, e, incarnando ossessività, svela
atmosfere hopperiane, rintracciabili in sottili dettagli: a temperature
umanamente compatibili/ il paesaggio è voce d'ossidiana/ sfida durissima alla
compressione. Il cosmo appare capovolto, irregolato da sostanze primigenie,
dove i corpi o parti di essi, in fughe riluttanti, si sfiorano in una
incomprensibile bolgia babelico-infernale: terra senza notizia landa guasta/persa
dallo specchio dei neuroni/ forse riverberi il grido di Sileno/ il
controintuitivo urlo/ oltre umano.../ cura fonoassorbente all'urlo/la culla
allocutoria io-tu/ pedagogia di metro e nomina/ distanza di distanze e posti in
essere/...
Come
non essere d'accordo con Anna Maria Curci che, nell'interessante e arguta
Postfazione al libro, conclude; “Eppure in questo resoconto di un'esperienza
estremamente dolorosa, la parola che sale alle labbra di chi legge, è “professione”,
parola che unisce scelta, dichiarazione, attività lavorativa e passione - puntigliosa
-, irruente, dolorosa, per la parola.”
Angela
Passarello
La copertina del libro
Patrizia
Sardisco
Autism
Spectrum
Arcipelago
Itaca Ed. 2019
Pagg. 68 € 12,50