ASTENSIONISTI DI TUTTO L’OCCIDENTE UNITEVI!
di Luigi Mazzella
È vero
che gli Italiani che continuano a frequentare le urne elettorali, cambiando
radicalmente le regole della cosiddetta “democrazia”, hanno smarrito l’idea
della “maggioranza”, qualificando tale una “minoranza” che appaia meno
“minoranza” delle altre e spingendola, con marchingegni vari, a governare
il Paese. È vero che la “maggioranza” degli Italiani, lungi dallo scomparire
dalle lande dello Stivale, ha cominciato a rifugiarsi nell’astensione dal voto
e ad approfittare della diffusione di Internet per far conoscere il suo
mugugno di insoddisfazione, mostrando senza veli la sua disaffezione dalla
vita politica. È vero tutto questo ma è anche indubitabile che la frammentazione dei
partiti in minoranze sedicenti in conflitto sta conducendo, paradossalmente (?)
alla nascita in Italia di un pensiero politico unico che affonda le sue radici
nella comune visionarietà religiosa e ideologica, maturata nel corso di oltre
due millenni. E “valga il vero!” scrivevano negli atti processuali i
nostri “nonni” dediti al giure! Che cosa differenzia, infatti, il bellicismo antirusso
e filoamericano della Schlein da quello della Meloni? Non sono entrambe
“pulzelle” che amano le armature “virili” e fanno a gara per conquistare,
ambedue, il sorriso di consenso che trapela dagli occhi di Joe Biden
sempre più socchiusi per non vedere gli scenari agghiaccianti che sta creando
nel mondo? Che cosa differenzia, ancora, il “pauperismo” pensoso di Elly, nostalgica
dei comunisti d’antan della falce e martello, da quello di Giorgia,
memore dei miti sociali della Repubblica di Salò e dei “fasci di
combattimento”, sempre in gara nella ricerca affannosa di sussidi o redditi
minimi per la sopravvivenza, di salari ridotti di varia entità,
di flat-tax per poveri e titolari di paghe da fame, di cunei fiscali
variamente appuntiti? Nel mezzo dello scontro-incontro tra le due “pulzelle”
si stende la stagnante palude del cosiddetto Centro i cui leader ormai
hanno capito che parlare di alternative di centro-sinistra o di
centro-destra è “vuota ciarla” e che l’unico problema per loro è quello di
fuggire e trovare accoglienza a destra o a manca. Agli Italiani, non compromessi
da interessate scelte partitiche, resta da constatare che le due “pulzelle”
sono entrambe “fanatizzate” (id est: rese fanatiche) dal Verbo
Statunitense volto a impedire all’Italia e a tutti i Paesi Europei, soprattutto
se usciti sconfitti dalla Seconda guerra mondiale, di crescere economicamente. Nessuna
delle due rifiuta la camicia di Nesso pazientemente creata dall’Unione
Europea dell’Euro e di Maastricht e ognuna di esse accetta l’esclusione
(imposta e coatta) di rapporti del Vecchio Continente con i Paesi Arabi,
con la Russia, con la Cina e con tutto il resto del mondo non egemonizzato da
Wall Street e alla City. Una volta escluse le canalizzazioni che assumono
imprevedibilmente le cosiddette assistenze finanziarie, per loro natura
incontrollabili, è difficile escludere che possa ormai presentarsi alle porte
degli Italiani il partito unico dei figli riuniti di Hegel, entrambi amati da
“mamma-America” che li valorizza alternativamente o congiuntamente, in
base alla convenienza per i propri interessi. Si tratta indirettamente di un
riconoscimento postumo a Benito Mussolini che aveva capito che passare dal
socialismo al fascismo per ottenere il consenso di industriali ed agrari
equivalesse sostanzialmente a creare una Repubblica cosiddetta sociale (di
Salò) dopo la delusione ricevuta dai ricchi, per avere il supporto dei
poveri. Rispetto ai tempi felici di Bartali e Coppi, gli Italiani dovranno
solo scegliere, per loro sfortuna, tra Elly e Giorgia.