GUERRA
Opera di Max H. Sauvage |
Uscendo dal Forum sulla tecnologia, Putin ha risposto ad
alcune domande dei giornalisti. Per l’ennesima volta ha spiegato le ragioni
della guerra (limitata): la sicurezza o è comune, o di nessuno, come
riconosceva la Carta di Parigi firmata nel 1990 da tutti i paesi europei, ma
erano altri governi; poi sono arrivati gli homines novi, senza
memoria, se non l’anticomunismo, sopravvissuto allo stesso comunismo (vedi i
Berlusconi, le Merkel, i Macron, ecc). La Russia è insomma disposta a mettere
in gioco la sua stessa sopravvivenza pur di eliminare il rischio che il
nazionalismo ucraino continui ad essere usato dalla NATO come spada nel proprio
fianco. Il presidente russo ha anche ribadito che se gli impegni presi un anno
fa dal segretario generale delle Nazioni Unite per convincere la Russia a
consentire i trasporti di cereali dal porto di Odessa, non verranno rispettati,
l’accordo in scadenza non verrà rinnovato. È superfluo ricordare che Guterres
non li ha rispettati perché Stati Uniti e UE non glielo consentono: questa è la
condizione delle Nazioni Unite, è il “rules based order”, stiupid! Il
resoconto del Cremlino non riporta ciò che invece riferisce la TASS, ossia che
c’è stata anche una domanda sulla Wagner, alla quale Putin ha in pratica
risposto che la milizia è sciolta, e che occorre mettere a punto il quadro
legislativo prima che possa eventualmente riformarsi. L’AP completa la notizia
riferendo che la Wagner ha consegnato le armi. La riunione del 29 giugno non è
dunque finita a tarallucci e vino. Prima di chiudere un altro segnale
allarmante di escalation: Biden ha richiamato 3.000 riservisti da
mandare in Europa/Ucraina.
Franco Continolo