VILLA BELLONI
di
Angela Passarello
Mariacristina Pianta
Il libro
di Mariacristina Pianta, Villa Belloni, è diviso in quattro sezioni, i
cui titoli sembrano indicare un percorso, che dà senso alla silloge. L'introduzione
di Alessandro Quasimodo, oltre ad accompagnarci nei significati dei testi,
delinea con delicatezza la figura dell'autrice, da lui conosciuta fin dalla
giovane età, quando Mariacristina aveva portato la sua tesi di laurea
“Incunaboli quasimodiani”. Il meraviglioso disegno di Emilio Palaz sulla
copertina ci induce a varcare con discrezione il cancello d’entrata: “Indugia
la memoria/ il pensiero spazia/tra luoghi e incontri/ Aperto il cancello da
lungo tempo ci attende il sole”. Villa Belloni si fa metafora del tempo
cercato, tempo che racchiude allegria, perdite e voci, ambienti e
trasformazioni. Ma nella poesia il lontano si avvicina per mostrarsi in tutta
la sua reale consistenza.
Le poesie di Mariacristina Pianta sono schegge, riconoscibili per la
leggerezza, anche quando la parola affronta il dolore , mai censurato, al contrario, posto per essere visto,
custodito, elaborato, fino alla riappacificazione, come avviene nel testo “ A mio padre” dove la scrittura
della poetessa si fa prosa, come a volere cercare altre parole, altri modi, adatti a chiarire incomprensioni : “ Più non
riesco a chiederti particolari, storie del tuo passato, ma comprendo
scelte, incertezze, errori...”.
Il tono è pacato e non possiamo
non farci venire in mente altre lettere o altri testi poetici, indirizzati e dedicati
a figure parentali o genitoriali, come lo struggente testo di Quasimodo alla
madre o come la lettera al padre di Kafka.
Mariacristina lo fa in punta di
piedi, con quel pudore, che è caratteristica peculiare della sua scrittura. La
poetessa continua il suo viaggio, a ritroso, negli spazi dell’infanzia, e,
anche quando “tutto sembra lontano/ anche il cielo”, sa entrare negli spiragli,
là dove, tra le ombre e l'oscurità, la parola poetica ha il privilegio di rilluminare il percorso:
“Debole rimane/ un bagliore di fanali/ sul buio sentiero/.
Villa Belloni non è un
luogo neutro, essendo il luogo dell’infanzia, dove la poetessa ha vissuto presenze,
relazioni forti ed emozioni profonde. Si tratta di schegge poetiche che
rimbalzano sottraendosi alla cancellazione del tempo. Soltanto la scrittura e
l'arte possono dare vita o vivificare la memoria con la parola o l’immagine
creata dall’artista, dal poeta, dall’amore partecipato, salvifico. Ed è
attraverso questa visione poetica che Mariacristina ci accompagna, dentro e
fuori dalle stanze di Villa Belloni, verso i territori e le geografie
circostanti, che meritano di essere visti con sguardo attento e sensibile
partecipazione: “... Ancora giunge / un suono, richiamo/ di nuovi spazi/ senza
più confini”; così scorrono: Naviglio Pavese, Paderno D'Adda, Pieve, Airolo...;
luoghi del ricordo, sì, ma soprattutto di presenze, senza le quali tutto
perisce. Infatti, in questi territori, si muovono personaggi, animali e cose.
È dono di Mariacristina Pianta
porre dinanzi alla parola poetica la relazione viva e necessaria tra persona e
ambiente. Come fotogrammi scorrono i testi di Mariacristina, che con leggerezza
sa rendere l’imperduto alla memoria.
Così la lingua della poesia svela
conflitti, segreti, bellezza, amori e trapassi. Il vissuto si reincarna nei
versi di questo delicato lavoro, dono della poetessa che, come nel canone di
uno spartito musicale, fa risuonare voci, rumori, danze. Villa Belloni,
non è soltanto metafora, è anche richiamo dell'abitare, del costruire. Infatti,
lo spazio della pagina, riabitato dalla parola, dalla parola-corpo, salva e
riabilita il perduto, incidendolo nella luce poetica; dove persino gli oggetti
si mostrano, e, chi, non c'è più, ci appare non come ombra fugace
dell'apparire, ma come ombra dell’esserci, in quel sempre presente, reso
possibile dalla poesia. I disegni Di Emilio Palaz, realizzati con maestria sono
preziose chiavi d'entrata di Villa Belloni, che come scrive Alessandro
Quasimodo:” È un luogo del cuore che appartiene a buon diritto a Mariacristina
Pianta”.
Mariacristina Pianta |