GENOCIDI
di Maria Carla
Baroni
Il
primo genocidio del Novecento non fu quello degli Armeni, ma quello del popolo
Herero in Namibia nel 1904, durante la dominazione tedesca quando governatore
era un tal Goering, padre del ministro hitleriano. Il genocidio fu attuato non
solo con battaglie in campo aperto armi da fuoco contro lance ma anche
avvelenando i pozzi dell'acqua in un territorio semidesertico... Ho imparato
questo in un viaggio in Namibia nel 2004 e oggi, prima di scrivervi, ho cercato
notizie scritte nella biblioteca di casa mia: non ne ho trovate né nella
Piccola Treccani in 12 volumi edizione 1995 né sulla guida Namibia della Lonely
Planet edizione inizio 2000, che pure dedicano ampio spazio alla storia anche
coloniale di questo magnifico Paese. Ho trovato su internet - indicando popolo
herero in Namibia - un articolo di Giorgio Giannini titolato "Il massacro
del popolo herero: il primo genocidio del '900", che però non ricorda le
gesta di Goering padre. Ho desiderato farvi partecipi di questo fatto. Per
quanto riguarda il CHE FARE IN ITALIA, indipendentemente da quello che possiamo
fare per divulgare le cause dell'immigrazione, segnalo un ottimo articolo de Il
Manifesto del 29 settembre 2015 intitolato "Se la sinistra si rimboccasse
le maniche", in cui si suggerisce di poter dar vita a un piano per dare
lavoro agli immigrati e per riportare alla vita le aree agricole e boschive
delle zone collinari e montane e relativi insediamenti, quasi sempre in stato
di abbandono: dunque gli immigrati e le immigrate come RISORSA per una parte
consistente del territorio italiano, fragile dal punto di vista idrogeologico e
condannato al degrado pressoché definitivo e irreversibile.