Questa poesia inviataci da Spinea (Venezia) da
Ferruccio Brugnaro, è stata scritta 28 anni fa. A distanza di tutto questo
tempo, la situazione dei kurdi è rimasta identica, come abbiamo potuto vedere
dalle vicende di questi giorni. Aggressioni e sterminio dall’osceno governo
turco di Erdogan col beneplacito della Casa Bianca. I versi di Brugnaro non
hanno perso nulla della loro tragica attualità.
Il Popolo Kurdo un giorno
Combattenti kurde |
La
morte in questi giorni
spadroneggia
sarcastica
sulla
terra.
Il
cuore dei fanciulli kurdi
in
ginocchio in queste ore
brucia
in un martirio
e
una solitudine crudeli.
Dove
ci nasconderemo un giorno
quando
il popolo kurdo
scenderà
a valle nelle nostre città
sulle
nostre strade?
Balbetteremo
ancora con arroganza
l’ordine
internazionale
la
convivenza, le regole civili?
Dove
ci rintaneremo,
come
schiveremo la vergogna…
Il
popolo kurdo
scenderà
dalle montagne
col
peso dello sterminio nell’anima
con
l’angoscia di queste notti terribili
e
queste nevi
con
il terrore dei fucili puntati
le
bombe sul capo.
Come
potremo menzionare ancora l’amore
come
potremo menzionare ancora la vita.
Non
ci sarà alcun riparo.
Il
popolo kurdo tornerà a valle
un
giorno…
Non
troveremo più, non troveremo più
Chiarimenti,
spiegazioni
da
nessuna parte.
Aprile
2011
[Ferruccio
Brugnaro]