di
Gabriele Mariani
Lo stato delle cose
Il 15 ottobre scorso, presso il TAR Lombardia, si
sono tenute due udienze aventi per oggetto due ricorsi contro l’Accordo di
Programma degli Scali Ferroviari.
I due ricorsi sono stati promossi
da Italia Nostra Nazionale e da alcuni cittadini residenti in prossimità dello
scalo Farini. In estrema sintesi, gli aspetti dell’Accordo oggetto di
contestazione riguardano l’impianto procedurale (l’accordo si innesta su un
precedente atto mai ratificato), alcune determinazioni circa le procedure di
bonifica dei luoghi, gli aspetti finanziari che penalizzerebbero il Comune di
Milano mentre favorirebbero gli investitori immobiliari, i dati quantitativi
delle volumetrie previste in relazione alla dotazione dei servizi pubblici in
quantità inferiore rispetto ai limiti di legge. Posto che le udienze hanno più
valore formale che sostanziale (sono le memorie già depositate a circostanziare
le ragioni del ricorso) è stato interessante ascoltare l’esposizione di alcuni
avvocati presenti in rappresentanza della loro parte. L’avv. Gualandi, per
conto di Italia Nostra ha esordito segnalando ai giudici l’importanza della
questione poiché ciò che accade oggi a Milano, accadrà domani nel resto
d’Italia. Ha evidenziato come di fatto vengano “rubate” ai milanesi delle
risorse economiche grazie a questo pessimo accordo. Ha censurato la circostanza
che, tramite questo accordo, di fatto si è creato un “mini-pgt” per gli Scali,
ovvero si fa urbanistica utilizzando un Accordo di Programma, cosa in realtà
non possibile. L’avv. Cabiddu, sempre per conto di Italia Nostra, ha posto il
tema delle aree di FS che, una volta dismessa la loro funzione, dovrebbero
tornare nella piena disponibilità dei milanesi quale bene pubblico e non essere
oggetto di speculazione immobiliare da parte di Fs che è una SpA; a tale scopo
ha auspicato che possa essere coinvolta la Corte Costituzionale. Il Comune di
Milano, tramite il suo avvocato, ha replicato affermando la correttezza della
politica amministrativa milanese che ha contemperato gli interessi pubblici con
quelli privati citando come “fiore all’occhiello” Porta Nuova e City Life,
affermando che su tale linea si è mosso anche l’accordo sugli Scali ferroviari.
Ferrovie dello Stato, fra le altre cose, ha auspicato che da qui in poi si
possa fare urbanistica in tutta Italia proprio come qui a Milano! Tutta l’udienza è stata ripresa dalla trasmissione Report della Rai. A detta degli
avvocati di Italia Nostra, il TAR potrebbe esprimersi nel merito entro circa
tre mesi.